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Sottrazione Internazionale di Minori

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Sottrazione Internazionale di Minori

Post n°4 pubblicato il 18 Maggio 2009 da DirittiBimbiNostri
 

 

 

FINE SEQUENZA RIASSUNTIVA DEI FATTI E AGGIORNAMENTI!

DI QUI IN POI E' IL POST-BLOG DI INIZIALE ESPOSIZIONE

DEL CASO DI LEONARDO IN DATA MAGGIO 2009

 

___________________________________________

 

 

 

SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORI

 

“Riportiamo Gabriele in Italia”

 

Leonardo Viotto lancia un appello ALLE AUTORITA’ DI STATO

per riavere suo figlio Gabriele SOTTRATTO CON L'INGANNO E PORTATO ILLEGALMENTE A MOSCA LO SCORSO 8 OTTOBRE 2008 DALLA MOGLIE E MADRE, DI NAZIONALITA' RUSSA

 

Per me era tutto la famiglia

ed era il mio più grande

amore e impegno fare il papà

anche per i valori culturali,

civili e spirituali,

che avrei potuto e ancora

vorrei trasmettere, in dono 

per la vita a mio figlio.

 

 

 

 Foto di Leonardo - Clicca sul link

http://digiphotostatic.libero.it/DirittiBimbiNostri/sml/544bdf6191_1329310_sml.jpg

 

Sono Leonardo, il padre di Gabriele, bimbo di tre anni e mezzo,

che il giorno 8 ottobre 2008 mi è stato "sequestrato" dalla madre russa (mia ex moglie)

e portato illegalmente a Mosca, pur avendole previamente revocato il consenso.

 

Il bambino è stato irresponsabilmente sradicato dalla sua casa,

dai suoi amichetti, dall’asilo delle Suore di Fiumicino dove era così ben inserito.

Dalla scuola di musica che già frequentava. Ma soprattutto strappato

crudelmente dalla mie cure e dal mio amore.

Oltre ad averlo sottratto agli affetti forti di nonna e zii italiani:

mia madre e i miei fratelli.

 

La sottrazione, o più giusto dire “sequestro” è avvenuta con l’inganno.

La mia ormai ex moglie, uscita di casa come al solito per accompagnare

il bambino all’asilo; in realtà è andata ad imbarcarsi sull’aereo per Mosca,

portando con sé illecitamente il nostro bambino.

Senza scrupolo di causargli il “trauma dell’abbandono

che potrebbe segnarlo per tutta la vita.

Gabriele nato a Roma, è sempre vissuto felice a Fiumicino con entrambi noi genitori, sino a quel drammatico 8 ottobre 2008. 

 

“VOGLIO IL MIO PAPA’”

E’ il grido soffocato

del piccolo Gabriele

che strazia la mente

e il cuore del suo papà

da quando l’ormai ex moglie

di nazionalità russa ebbe

volerlo tutto per se e

portarselo via a Mosca

illegalmente con l’inganno.

Ma che amore di mamma

può mai dirsi questo??

L'Angelo di Gabriele - Clicca sul link

http://digiphotostatic.libero.it/DirittiBimbiNostri/sml/544bdf6191_1329422_sml.jpg

 

Questo è l’angioletto che fece Gabriele

all’asilo delle suore di Fiumicino, pochi

giorni prima di essere “sequestrato” e

portato illegalmente a Mosca dalla madre,

senza il mio assenso firmato per l’espatrio.

Questo angioletto è diventato il simbolo

e la forza della mia battaglia, per riportare

Gabriele con il suo papà, presso la sua

abituale residenza a Fiumicino. Dove

potrà tornare a vivere nel suo ambiente

nativo, circondato dall’affetto anche di

tutta la comunità di Fiumicino, che tanto

si sta prodigando per il suo ritorno.

E malgrado tutto, non mai privato della

continuità di rapporti con la sua mamma.

Consapevole come sono, che un figlio - per

crescere sicuro di sé – deve in ogni caso

poter contare sulla presenza affettiva e la guida educativa di entrambi i genitori. 

------------------------------- 

  

Leonardo sempre più sfiduciato e abbattuto, chiede aiuto e conforto.

e-mail: viotto.leonardo@libero.it

------------------------------

AGGIORNAMENTO:

Il 2 maggio ultimo scorso, Gabriele ha compiuto 4 anni.

Ma neanche in questa importante occasione del compleanno, è stato consentito al piccolo di vedere nemmeno in Skype o di sentire al telefono il suo papà.

Perciò Leonardo ancorpiù angosciato per essere stato crudelmente impedito di farsi presente a suo figlio Gabriele, il giorno del suo quarto compleanno.

E sono trascorsi ormai sette mesi di angosciante attesa per questo papà, senza più aver potuto abbracciare il suo bambino.

Tranne ultimamente (verso fine aprile) averlo potuto vedere e sentire in collegamento Skype. Ma evidentemente è stato solo una prova della madre, che forse sperava che Gabriele non riconoscesse o che non gli importasse più del suo papà.

Ma visto come Gabriele ebbe mostrarsi felice di rivedere e di parlare con il suo amato papà, venne di nuovo chiuso ogni collegamento.

 

 

 
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