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Sottrazione Internazionale di Minori

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« SOTTRAZIONE INTERNAZIONA...

IL CASO DIMENTICATO DI LEONARDO VIOTTO

Post n°6 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da DirittiBimbiNostri
 

APPELLO URGENTE

In difesa dei bambini sottratti

da madri o padri di diversa nazionalità!

Si ringrazia per espressioni di solidarietà

Per suggerimenti e competenti aiuti operativi

(in ambito del Diritto e della Legalità)

affinché contribuire alla risoluzione di questo

e altri dolorosi casi di minori sottratti

segregati a crescere all’estero, orfani di

un genitore vivente.

 

SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE di MINORI

Il caso dimenticato di Leonardo Viotto

E sono trascorsi ormai due anni – i primi otto mesi dei quali senza che questo papà abbia più potuto vedere né sapere nulla di suo figlio.

Grazie ad assidui interventi del Consolato italiano, seguirono accordati 5 viaggi a Mosca per stare ogni volta due ore cronometrate per due giorni con il figlio Gabriele.

Poi dal 15 maggio scorso, l’allontanamento dispotico, ingiustificato di Katia, ex moglie di Leonardo, con il bambino.

Di fatto una seconda sottrazione agita impunemente in Russia.

Sicché da ormai altri e oltre cinque mesi, chiusagli di nuovo ogni possibilità di farsi presente per rassicurare il piccolo figlio che il suo papà non lo ha mai abbandonato.

Gabriele, nato e cresciuto felicemente in Italia (a Fiumicino) fino a tre anni e mezzo con entrambi i genitori: padre milanese e madre moscovita; è a tutti gli effetti, Cittadino italiano.

Dov'è Gabriele?? Chi l'ha visto??

 

SEQUENZA RIASSUNTIVA DEI FATTI E AGGIORNAMENTI:

 

Lo scorso 8 ottobre 2010 sono scaduti due anni da quando Katia, l’ex moglie di Leonardo, di nazionalità russa, se ne è andata clandestinamente con l’inganno, portando con se il piccolo figlio Gabriele (di allora tre anni e mezzo) per tornarsene a Mosca. Nessun addebito legale a carico del marito. Se non il rimprovero di non avere aderito a trasferirsi egli pure stabilmente a Mosca; come premevano inutilmente da tempo anche i di lei genitori. Infine venuti intenzionalmente in Italia, venne agita pressione psicologica congiunta, affinché Leonardo concedesse anche nazionalità di cittadino russo, al figlio Gabriele. Essi copertamente già al fine di facilitare il rientro in Russia, quantomeno della figlia con il nipotino.

 Come infatti avvenne l’8 ottobre 2008 con il “sequestro” e l’espatrio illegale di Katia con il minore. Un reato passibile di denuncia penale in quanto documentabilmente già revocato il consenso del padre. Sicché il Giudice del Tribunale Civile di Civitavecchia – in sede di motivata separazione – ebbe concedere a Leonardo l’affidamento esclusivo del piccolo figlio, in attesa di ulteriore definizione.   

 Intanto e solo grazie all’assiduo interessamento di funzionari del Consolato italiano a Mosca – dopo ben otto mesi di totale negata possibilità a Leonardo di sentire o vedere nemmeno in skype il suo piccolo figlio – vennero ottenersi appuntamenti a Mosca per stare un po’ con Gabriele. Ancorché a totale discrezione della ex moglie e della durata di due ore pomeridiane per due giorni consecutivi. E sempre alla presenza guardinga di Katia con il suo nuovo compagno, dopo il parere positivo delle Assistenti Sociali in luogo.

 Sino al più recente quinto viaggio e soggiorno a Mosca nei giorni 15 e 16 maggio u.s. 2010. Allorché Katia, l’ex moglie con il bimbo, ebbe giungere nel luogo pubblico dove fissato l’appuntamento, accompagnata da un uomo e una donna estranei, che non gli vennero presentati.

I quali durante le due ore di attesa, avendo alzato un po’ il gomito, apparivano chiaramente poco stabili, non in condizione di guidare l’auto in sicurezza, per riportare a casa il bambino e la madre.

 Leonardo, preoccupato, suggerì responsabilmente a Katia di tornare a casa in taxi. Ma la proposta venne arrogantemente criticata e respinta. Salvo che infine ad una accesa discussione, furono le parole di un funzionario del Consolato (chiamato al telefono da Leonardo) a convincerla.

 Quindi giunto il taxi, non appena messosi in moto con essi a bordo per ripartire, l’ex moglie ebbe sfogare la rimanente collera gettando fuori dal finestrino gli abitini e i giochini che Leonardo aveva portato a Gabriele anche da parte della nonna. Immaginabile il dispiacere provato dal bambino, già spaventato dalle invettive rivolte dalla mamma al suo papà: “ma vedrai che io non te lo faccio più vedere il bambino! Lo vedrai!

 Infatti, tornato in Italia, Leonardo ricevette una e-mail da parte del Consolato italiano a Mosca, nella quale lo si informava che l’ex moglie Katia aveva lasciato detto che si sarebbe assentata per due mesi, senza motivare affatto questa arbitraria decisione e senza lasciare alcun recapito per rintracciarla.

 Ad oggi (ottobre 2010) sono trascorsi non due, ma quasi cinque mesi senza più vedere né avere notizie del figlio Gabriele. Il che si configura una ulteriore sottrazione del minore, essendo stata dispoticamente interrotta ogni opportunità di visita.

Gabriele che il 2 maggio u.s. 2010 aveva compiuto 5 anni, senza che al padre venisse consentito di farsi presente come il piccolo si sarebbe tanto atteso. E come già aveva atteso inutilmente il suo papà per il precedente quarto compleanno.

 E Leonardo comprensibilmente sempre più demoralizzato, che chiede e si chiede:dov’è Gabriele? Come starà di salute dopo le nubi tossiche causate dagli incendi?

Con chi è stato in questi mesi e come gli avranno spiegato una così lunga assenza del suo papà? L’ultima volta che ci siamo incontrati a Mosca, avevo promesso a Gabriele che sarei tornato presto. E lui che mi aveva abbracciato commosso dicendomi: ‘tu papà non dici le bugie vero? Ti aspetto, vieni presto papà!’

Ma ora che Katia manda a dire che è Gabriele a non volermi più vedere, cosa dovrei pensare? E dire che ci sono le foto e le Assistenti Sociali a conferma di quanto Gabriele sia stato felice di rivedermi, per la prima volta, dopo otto mesi di totale separazione.

Ma non è forse per questo che di nuovo si è portata via Gabriele, che non vedo e non sento da oltre cinque mesi? E’ disumano che una mamma punisca il piccolo figlio a non vedere più il suo amato papà, per farglielo dimenticare.

Chi può mi aiuti, mi aiuti, perché non posso e non voglio rinunciare a fare il padre!  

 

Leonardo è nato e cresciuto a Milano. Da 15 anni risiede a Fiumicino

dove ha fondato e condotto l’Associazione e Scuola di Musica Mediterranea.

Per diretti contatti: viotto.leonardo@libero.it

 

 

COMMENTI

Come possibile che il Consolato italiano a Mosca, non abbia l’autorità di ottenere vincolante, almeno il diritto di visita?

Mai possibile che solo in Italia casi del genere non vengano immediatamente perseguiti e risolti, doverosamente pensando al bene dei minori sottratti?

 Perché i pedagogisti più influenti non alzano la voce per accusare la perdita di identità a cui vanno incontro (più che passa il tempo) bambini “sequestrati” e trattenuti all’estero nella prima infanzia? E in difesa dei sacrosanti diritti naturali e civili dei padri o delle madri subenti, a riavere con se i propri figli, prima che lavorati di testa, abbiano cambiare personalità?

 Analizzato il caso, pare che questo papà negato, continui nonostante tutto ad avere riguardi per l’ex moglie. Altrimenti non avrebbe esitato ad esigere, per procura,  l’applicazione esecutiva della legge varata all’uopo nel pacchetto sicurezza.

 Cosa aspetta Leonardo a denunciare alle autorità competenti le reiterate malefatte dell’ex moglie a danno del figlio Gabriele ma anche a danno della sua persona? Qualcuno può dirmi qual è il limite del sopportabile umano?

 Un caso doloroso, che dovrebbe mettere seriamente in guardia coloro che si apprestano a contrarre matrimoni misti. Meglio pensarci prima che disperarsi poi.

           Particolarmente doloroso il caso di Leonardo, purtroppo capitato male. Ha investito sentimenti del cuore e per la famiglia, con una donna gelida, opportunista, non vocata a fare la moglie, né tantomeno la mamma. Per contro, sono però molti i matrimoni misti che funzionano, con vantaggio bilingue e di maggiore apertura civile e culturale dei figli. Posto però che vi sia vero amore.

Mai possibile che Leonardo, con la sentenza in mano di affidamento esclusivo del figlio, non abbia ancora potuto ottenere vincolante, nemmeno il permesso di visita a Mosca? Cosa c’è che non va dalle parti dei molti Enti italiani preposti? Consiglio di appellarsi esigente nell’interesse precipuo del minore, all’art. 574bis del Codice Penale.

 

Testo dell’inerente Art. 574-bis codice penale in vigore dal 2 luglio 2009

«Art. 574-bis. - (Sottrazione e trattenimento di minore all’estero). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque sottrae un minore al genitore esercente la potestà dei genitori o al tutore, conducendolo o trattenendolo all’estero contro la volontà del medesimo genitore o tutore, impedendo in tutto o in parte allo stesso l’esercizio della potestà genitoriale, è punito con la reclusione da uno a quattro anni. 

Se il fatto di cui al primo comma è commesso nei confronti di un minore che abbia compiuto gli anni quattordici e con il suo consenso, si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. 

Se i fatti di cui al primo e secondo comma sono commessi da un genitore in danno del figlio minore, la condanna comporta la sospensione dall’esercizio della potestà dei genitori».

 
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