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Volo di farfalla

blog di Rita Coruzzi

 
 

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PATCH ADAMS E LA TERAPIA DEL SORRISO

Il medico americano più famoso al mondo forse dopo Dr. House è Patch Adams, che da anni sperimenta e cura con il sorriso. La sua terapia è ormai famosa in tutto il mondo, e anche in Italia da tempo  stanno sorgendo le organizzazioni del sorriso, volontari che visitano gli ammalati negli ospedali, e in modo particolare i bambini, vestiti da clown e destando risate e comicità che oltre a sollevare lo spirito, pare assodato che aiuti anche il corpo. Gli ammalati che hanno un atteggiamento positivo e sorridono anzichè intristirsi e commiserarsi hanno maggiori probabilità di guarire.

Recentemente Pach Adamas è tornato in Italia, dove era peraltro già venuto anni fa, e in quella occasione avevo avuto la possibilità di ascoltarlo e avvicinarlo. Posso dire che è davvero una persona fantastica, piena di entusiasmo e gioia che sa trasmettere agli altri in modo spontaneo e naturale. Ecco cosa ha recentemente detto durante la sua visita a Milano:

Patch Adams a Milano: “Sognate in grande e realizzate i vostri sogni!”

“Il mio modo di curare le persone è semplicemente un messaggio d’amore, che non vale solo per le malattie, ma per ogni problema e ogni forma di violenza. Se a queste rispondiamo con un sorriso e un abbraccio, potremo dire basta al male, a tutti i livelli”. Poche e semplici parole che racchiudono il senso del messaggio rivoluzionario di Patch Adams, il noto medico statunitense, ideatore della “terapia del sorriso”, divenuto popolare in tutto il mondo grazie al film interpretato da Robin Williams. Parole pronunciate a Milano, nel corso di una conferenza all’Istituto dei Tumori, in cui Patch Adams ha annunciato, con grande entusiasmo, che finalmente sono state gettate le fondamenta dell’Ospedale dei suoi sogni in West Virginia (USA). Un evento per il quale Patch ha lavorato con tenacia, negli ultimi 40 anni, senza mai perdere la speranza. Rivolgendosi alla vasta platea milanese, ha affermato: “Sognate in grande e operate affinché i vostri sogni si realizzino”.

Nelle intenzioni di Patch questo Ospedale, una volta completato, dovrà essere un luogo in cui far convivere la medicina alternativa con l’organizzazione di programmi educativi innovativi e dove applicare un modello di organizzazione sanitaria non gerarchico. Il cuore di questo Ospedale, naturalmente, sarà la pratica quotidiana del sorriso e dell’umorismo come “ingredienti” essenziali per la guarigione fisica e psichica del paziente. Un luogo dove insegnare l’importanza dell’amicizia, stimolare la curiosità, instillare la passione, mettere il paziente nelle condizioni di trovare il senso della propria vita. “Un posto amorevole, piacevole – sostiene Patch – nel quale sia il vivere che il morire siano momenti divertenti”. Ecco quindi che il sorriso, la spensieratezza rappresentano la ricetta più genuina per iniziare un processo di guarigione molto più efficace di qualsiasi terapia accreditata dalle riviste scientifiche. In primo luogo, sostiene Patch, è importante creare un rapporto medico-paziente basato sulla complicità, un rapporto che si crea nel corso di lunghi colloqui (della durata di circa 4 ore), in cui il medico cerca di entrare nel “mondo” del paziente, tenendo conto di tutti gli aspetti della sua vita, non solo della sua malattia.

L’innovativo approccio alla salute promosso da Patch Adams è stato al centro del seminario esperienziale dal titolo “Curare con gioia”, svoltosi sempre a Milano, il 26 maggio scorso. Il Seminario, promosso e organizzato da Omeoart- Associazione Culturale Boiron, ha visto medici e farmacisti provenienti da tutta Italia, impegnati in laboratori esperienziali sull’umorismo e la salute, l’etica e la logica della cura.

In questi anni, Patch Adams ha compiuto circa 170 missioni umanitarie, insieme a gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo: con la sua forza gentile questo straordinario medico-clown ha portato la sua storia in giro per il mondo, diffondendo un messaggio di pace e giustizia che travalica i confini della medicina per farsi visione rivoluzionaria del mondo e dell’essere umano.

Anche lo psichiatra spagnolo Luis Rojas Marcos è d'accordo su questo tema: essere positivi aiuta moltissimo sia per la guarigione che per affrontare le avversità della vita. Lo ha ribadito nel suo discorso inaugurale come docente onorario dell’Accademia Reale di Medicina e Chirurgia di Siviglia.
“Imparare a sentire e pensare positivo è, sicuramente, un investimento redditizio”  ha sostenuto nel suo discorso, intitolato “La scienza dell’ottimismo”. Rojas Marcos, ha affermato che “lavorando nel campo delle malattie ho imparato subito due lezioni. La prima è che il pensiero positivo ha un potere guaritore immenso. La seconda, è che l’ottimismo è molto più diffuso di quanto immaginiamo”.

Nelle dichiarazioni rese al periodico spagnolo ABC, ha ricordato che “lo studio scientifico dell’ottimismo è una disciplina nuova, perché fino a poco tempo fa ci dedicavamo a curare le malattie. Ma questo non basta. Dobbiamo curare le qualità umane che ci aiutano a superare le avversità, ciò che conosciamo come sistema immunitario emozionale. Negli ultimi vent’anni abbiamo cominciato a studiare l’ottimismo e la capacità di adattamento”.

Secondo Rojas Marcos, “la persona ottimista ha speranza, si ricorda di tutte volte che ha superato le avversità. Quando affronta un momento difficile, non pensa che durerà per sempre ed è sicura di poter fare qualcosa per superalo o per ridurne gli effetti. La persona ottimista trova il potere dentro se stessa, invece di dire “sarà ciò che Dio vorrà”. Per lo psichiatra, sull’ottimismo influiscono i geni e i fattori ambientali, nonostante “esso presupponga anche un certo sforzo e non sia facile, poiché richiede tempo e fatica”.

Lo psichiatra Luis Rojas Marcos

Inoltre, Rojas Marcos – responsabile dal 2002 degli ospedali pubblici di New York – ha citato Freud per dire che “una ragionevole dose di amnesia selettiva ci aiuta a sopravvivere”. “La verità è che l’oblio cura molte ferite della vita” ha detto nel suo discorso, riferendosi alla perdita di persone care, alle avversità o fatalità. Staccarsi da un passato doloroso facilita il recupero della pace interiore, aiuta a “voltare pagina” e ad aprirsi di nuovo al mondoha dichiarato, ricordando che, al contrario, “coloro che rimangono attaccati ad un periodo doloroso della propria autobiografia, vivono prigionieri della paura o del rancore, ossessionati dai cattivi che hanno rovinato loro la vita e ciò impedisce la guarigione delle ferite. Coloro che fanno pace col passato, invece, per quanto difficile possa essere, si liberano e guariscono” ha concluso.

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