la voglia di volare

E se non ci fosse un domani (me la vivrei meglio?)


Vedere morire un uomo a quarant'anni di cancro ha messo in discussione il mio approccio alla vita... la mia tendenza a proiettare nel futuro il raggiungimento di obiettivi importanti, una tendenza che finisce per condizionare il mio presente.E se non ci fosse un domani? Diamine, in quanti ci siamo chiesti "come vivrei sapendo che mi resta un anno, un mese, una settimana da vivere?"  E perchè poi non riesco a vivere come se non ci fosse un domani? Perchè mi risulta tanto più semplice rimandare la felicità?Semplice, perchè ci sono il lavoro, i figli, le bollette da pagare, i soldi per le vacanze da risparmiare. Tanti impegni che richiedono programmazione. Eppure mi piacerebbe impegnarmi nell'esercizio della ricerca della felicità quotidiana, anche piccola, senza rimandare.Mio papà ripeteva sempre che si sarebbe ritirato dal lavoro giovane per godersi finalmente i piaceri della vita... è morto a 52 anni aspettando il momento giusto senza mai raggiungerlo.Con mio nonno avevamo in programma di andare in Africa. Anno dopo anno abbiamo rimandato finchè non è stato troppo tardi. Lo so, la faccio facile. Non basta desiderare una cosa per poterla fare. Eppure a volte basta rinunciare a passare l'aspirapolvere e passare il pomeriggio al lago per regalarsi un pizzico di gioia no? E a volte concedersi una chiaccherata con un estraneo ci permette di aprire la porta su un mondo nuovo e magari pensare che sia "l'inizio di una meravigliosa amicizia" giusto? E alzarsi una mattina presto rinunciando ad un'ora di sonno ci regala un'alba che apre il cuore è vero e no?Ma è sufficiente questo per arrivare davanti alla porta della "Signora" certi di non aver niente su cui recriminare?