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Il funerale di uno scrittorec'era una frana sulla Pacific Coast Highway e ci hanno fatto fare una deviazione fin su alle colline di Malibu e c'era un gran traffico e faceva caldo, e poi ci siamo persi. ma ho intravisto un carro funebre e ho detto: "ecco il carro funebre, seguiamolo", e la mia donna ha detto: "quello non è il carro funebre", e io ho detto: "sì, è il nostro carro funebre". il carro funebre ha girato a sinistra e io l'ho seguito mentre si arrampicava per una stradina sterrata, fino a quando non ha accostato e io ho pensato: "si è perso pure lui". c’era un camioncino parcheggiato lì e un signore che vendeva fragole e io mi sono fermato e ho chiesto dov’era la chiesa e lui mi ha dato le indicazioni e la mia donna ha detto al tizio delle fragole: "al ritorno passiamo a comprare un po’ di fragole". poi ho fatto inversione e il carro funebre si è rimesso in moto e ci siamo avviati uno dietro l’altro fino a quando non siamo arrivati alla chiesa. eravamo lì per il funerale di un grand'uomo ma il gruppo era sparuto: la famiglia, un paio di vecchi amici sceneggiatori, e altre due o tre persone. abbiamo detto due parole ai parenti e alla moglie del defunto e poi siamo entrati e la messa è cominciata e il prete non era niente di che ma uno dei figli del grand'uomo ha fatto un bel discorso, e poi è finito tutto ed eccoci di nuovo fuori, in macchina, di nuovo dietro al carro funebre, giù per la stessa stradina ripida e di nuovo davanti al camioncino delle fragole, e la mia donna ha detto: "non fermiamoci per le fragole", e mentre proseguivamo verso il cimitero, ho pensato: Fante, sei stato uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi e questo è un giorno triste. alla fine, eccoci al cimitero; il prete ha detto qualcosa ed è tutto finito. sono andato dalla vedova che se ne stava lì seduta tutta pallida e bella e piuttosto solitaria su una sedia pieghevole di metallo. "Hank", mi ha detto, "è difficile", e ho provato inutilmente a dire qualcosa che le fosse di conforto. allora ce ne siamo andati, lasciandola lì, e io stavo proprio male. ho chiesto a un amico di riaccompagnare la mia ragazza in città e me ne sono andato all'ippodromo. sono arrivato giusto in tempo per la prima corsa, e mentre giocavo la mia scommessa l'impiegato mi guardava strano e mi ha detto "Gesù, Hank, come mai porti la cravatta?"