dietro le nuvole

Post N° 33


mi guardi cercando di non esser visto,mi vedi piangere e in parte non capisci,non sai esattamente cosa è successo oggi,mi conosci,sai che devo metabolizzare per poterne parlare,e forse scrivere,come stò facendo,oggi è stata una giornata difficile,molto difficile,e da ore non riesco a frenare questo pianto,che è di rabbia,malinconia e frustrazione,e chissà ancora quanti sentimenti che non riesco a decifrare...tutto è cominciato male oggi,alzarsi con la febbre,il bimbo da portare all'asiloe poi questo cambio di programma,dover chiudere un capito della vita che speravo di non viverlo in prima persona,invece no,mi è toccato,e in questa melma dolorosa ci sono finita con tutti i due i piedi...doveva essere indolore e veloce,no,così non è stato.mi ha chiesto un passaggio,nessun problema,ti porto,fai ciò che devi e ritorno a casa,sto male ho l'influenza e guidare non è il massimo...invece arrivo e scopro che più di 10 persone ti aspettavano molto seccati,perchè eri in ritardo...c'erano tre piani di scale decisamente affollate...chi con corde in mano..chi un trapano...chi altri ferri...tutti in imbarazzo,l'atmosfera era densa quasi al tatto... non trovi le chiavi,capisco che cominci a non essere più presente,ma è il minimo,ti comprendo,gli operai muti si girano mi guardano e aprono un varco per farmi passare,afferro la sua borsa e le cerco ,le trovo ed apro,e dentro c'era tutto un mondo passato...i corridoi senza mobili,ancora tanti sacchi da buttare come anni dolorosi e densi di vissuto...ancora cose da salvare,ma non c'è più tempo,non ti danno tempo,gli operai che sussurrono che non si possono liquidare in questo modo più di 40 anni...e lui,arrivato con la sua Porche Carrera con i cerchioni arancioni e lo sguardo di chi tutto può non gli intaressa nulla,lui oggi ha deciso così...avresti voluto lottare,ma gli avvocati costano e poi tu non ne hai più voglia,vorresti scivolare in un oblio,dove nulla accade...invece quìparole,grida,scuse,discorsi al vento,gli operai cercavano di stemperare l'aria con battute per farci capire chiaramente che la nostra situazione il nostro disagio,dolore come un lutto o un fallimento,era compreso con rammarico,gli elettricisti smontano i lampadari,chiedo di metterli nella mia macchina,così tu sei più serena che non vanno in pezzi,lampadari che per 40 anni hanno illuminato 5 figli,figli che correvano in quei corridoi ora vuoti,che dalle finestre si  richiamavano da parte a parte in questa grande casa,momenti di gioia e momenti di grandi,grandissimi dolori,rivedevo la bambina che ero stata,i giochi a nascondino,risentivo la voce di mio fratello,delle mie sorelle,le domeniche con la colazione golosa,la focaccia bella unta e con tanti occhi,aspettavano a mia sorella i migliori,era la più grande,risate e piacere di condividere,i Natali le feste e i compleanni...i vicini che ci chiamano che salgono per il caffè,era un porto di mare,bambini che correvano,io che facevo l'altalena con la tenda in quella grande finestra,dentro casa fuori casa........e mia madre che mi afferrà con il terrore nel cuore,eppure mi sentivo una dura per esserci riuscita così bene...poi come un lampo mi rivedo sempre piccola che getto gli occhiali nel terrazzo di sotto per poter scendere e vedere la scimmia che i miei vicini tenevano in gabbia,ricordo l'odore e lo risento...ecco,ricordi che avevo assopito,ma scopro ora non dimenticati,più vivi che mairicaccio indietro le lacrime e telefono a mio fratello,chiamo con il telefono di casa,non risponde,voleva fare finta che nulla stava accadendo,provo con il mio cellulare,risponde,sono arrabbiata,gli dico di mollare tutto,di venire quì,ma nulla,nessuno con cui condividere il tutto,io e mamma non riusciamo a condividere il dolore,troppo intimo, poi scopro che nel pomeriggio sei venuto,ti sei nascosto e hai guardato quegli uomini fare su è giù con la nostra storia,un po' sgangherata,ma ormai l'abbiamo capito che la famiglia del mulino bianco non è nulla di più di uno spot in tv...uno spot.che ci ha fatto crescere con immagini utopistiche che ci hanno solo daneggiato...in una stanza,vedo il giradischi a terra,ho rivisto papà,ricordo un pomeriggio che si gustò la Callas,era in veranda,guardava il mare sorseggiando un digestivo,chissà quanti anni...i ricordi riemergono spesso senza didascalie e date...chiusa la casa,calato il sipario...papà non c'è più,e neppure mio fratello...forse in una terra che noi definiamo paradiso loro assistono,e piangono per noi...ecco marito mio cosa oggi mi ha sconvolto,chiedere un capitolo che già non mi apparteneva,erano 15 anni che non dormivo li,dalla notte in cui accompagnata alla porta ne uscii,in modo per nulla indolore...io non volevo più risentire sulla mia pelle questi dolori...E poi scendo le scale e mi scontro con un operaio..."W"ciaoooo,sei tu?sono passati 20 anni,un tempo lunghissimo,RICORDI?ci vedevamo io te e lui,e tutta la compagnia...ma ora lui è morto,il nostro caro amico comune...altro dolore,altre parole...altri ricordi...ricordi...ricordi...impossibile dare un fine a questa giornata,che è un'assurda innarestabile valle di lacrime,forse non capirete nulla,ma solo condividere mi è di aiuto...