A.T.T.I.L.I.O.

Per la serie "ho la faccia come il Mancini"


"Non vedo particolari fibrillazioni nel partito romano, perché qui abbiamo tenuto e in una situazione di difficoltà generale il risultato è positivo. Le opposizioni assommano il 57 per cento, il centrodestra non ha sfondato. Alemanno pur avendo il Campidoglio e i soldi del governonon è andato oltre la soglia del Pdl. La flessione nazionale del Pd è stata più alta rispetto a Roma, ma anche più contenuta rispetto ai sondaggi che davano disfatta". Leggendo queste parole, mi sono chiesto quali dati abbia consultato Umberto Marroni. Per i molti che lo sanno visto che da un anno si fa gli affari suoi invece che fare opposizione alla giunta Alemanno, trattasi del capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale. Famoso per aver spaccato il Pd indicando per il Cda di Acea non il nome indicato dal gruppo, ma quello indicato da D'Alema. Il Pd, a Roma, dalle politiche a oggi perde oltre 287 mila voti pari al 41 per cento degli elettori che ci avevano scelto un anno fa. La cifra che attribuisce il capo dei talebani romani alle opposizioni si ottiene somando i rappresentanti dei centri sociali non solo al Pd e all'Idv, ma anche all'Udc. Una coalizione che magari sarà anche quella del futuro, ma che, allo stato attuale, non ha senso politico. Io, ad esempio, avrei grossi problemi a votare un partito alleato di quel Totò Cuffaro noto alle cronache per i suoi baci ai mafiosi. La verità è che Marroni si sente euforico per l'elezione del suo collega Gualtieri, fino a ieri noto solo per aver contribuito alla scrittura di quel coacervo di incredibli puttanate noto come manifesto di Orvieto. D'Alema ha battuto in lungo e in largo il Lazio, hanno fatto un'alleanza politicamente incredibile con i rutellidi, noti per avere la visione opposta sul Pd rispetto a D'Alema, si sono accollati anche il pluriprefernziato Di Stefano (un uomo da 14 mila preferenze) e alla fine sono riusciti a spuntare un sesto posto che non ha precedenti nella storia romana. Sono arrivati ultimi, ma sono ufficialmente molto contenti. Le cronache, in realtà narrano si riunioni furibonde, di notevoli incazzature. A leggere i giornali più accreditati con i talebani, alla vigilia delle elezioni, infatti, Gualtieri se la doveva battere con Sassoli. In effetti li separano soltanto alcune centinaia di migliaia di preferenze. Ma che volete fare loro sono fatti così: sono ottimisti e buontemponi, gli basta aver eletto Gualtieri, dei 280 mila elettori in meno non gliene frega niente. Fanno il paio con il Milana segreterio della federazione romana del Pd. Tutto contento per il successo del suo ominimo, nel Lazio arrivato quinto, poco sopra il talebano con cui aveva costituito una "coppia di fatto" (l'infausta definizione è sua). Dicono che si aggiri per le aule Parlamentari tutto soddisfatto. Il Pd romano non esiste. Non sono riusciti neanche a far arrivare i manifesti con i simboli ai circoli, a stento la federazione ha prodotto uno striminzito volantino, ma a lui interessano soltanto le preferenze Ultima notazione: faccio notare sommessammente che nel X Municipio, dove gli amici di Marroni hanno il cento per cento dei posti, il centro sinistra, posto l'Italia dei Valori sta all'opposizione, assomma (usiamo gli stessi termini dl loro capobanda così capiscono anche i talebani) il 44.92 per cento. Contenti voi... Ps: vorrei segnalare all'augusta commissione federale di garanzia, che un personaggio si aggirava per i seggi di Statuario, Capannelle e Quarto miglio accreditandosi come rappresentante di Lista dei Liberali Democratici per Melchiorre. Trattasi del presidente del consiglio municipale, tal Rocco Stelitano, pare iscritto al Partito Democratico, nonché presidente del consiglio munipale, già noto alle cronache per aver, diciamo così per essere leggeri, distolto dei fondi destinati all'allora sezione Ds, nonché per avermi preso (colpa mia per l'amor di Dio, non mi sono spostato in tempo) preso a capocciate. E' lecito che un rappresentante del Pd (pare) nelle istituzioni rappresenti alle elezioni una lista di destra? Oppure ha una qualche forma di imunità, una sorta di lodo Alfano ad personam?