Voto Berlusconi

Crisi Finanziaria e protesta virtule


 Borse a picco, nuovo tonfo della borsa, queste alcune delle terminologie utilizzate in questo periodo di crisi finanziaria. Una crisi che sta attanagliando l'economia mondiale e che di certo non sarà risolta in tempi brevi. L'azione intrapresa dai governi a sostegno degli Istituti finanziari, necessaria per prevenire eventuali fallimenti è quella di immettere denaro fresco nelle loro casse, favorendone il riassetto strutturale. Tuttavia pur condividendo l'azione intrapresa a sostegno del risparmio che garantirà sicuramente maggiori controlli dello stato, sui movimenti dei banchieri finora liberi di operare senza regole, ci sono alcune situazioni che non possono essere lasciate al caso. Il dottor Profumo costa all' Unicredit 25.000 euro al giorno, quindi 9 milioni di euro all'anno, cifra molto considerevole se pensiamo che Profumo essendo il Presidente del maggiore Istituto bancario Italiano è quindi il promotore degli investimenti fallimentari della banca in ambito internazionale. Profumo è l'ennesimo prodotto di un sistema manageriale che in anni passati ha guadagnato svariati milioni di euro senza problemi, mentre oggi, vista la crisi finanziaria, anziché reinvestire gli utili per ripianare il debito con i risparmiatori, li reinveste nell'acquisto di azioni precipitate sul mercato. Purtroppo di manager premiati in Italia per i propri fallimenti , ce ne sono stati molti nel corso degli anni, specie nel settore pubblico, dove personaggi che hanno sperperato in malo modo denaro del contribuente, che hanno svenduto a pochi soldi patrimoni nazionali ai loro amici, che hanno portato aziende statali sull'orlo del baratro, che hanno lasciato campo libero ai petrolieri, sono usciti di scena puliti dal punto di vista giudiziario e con immense somme di denaro offerte dallo stato in cambio delle loro dimissioni.Questa è la vergogna peggiore che una classe politica inetta e incapace ha saputo offrirci nel corso degli anni, parlandoci di libero mercato e di concorrenza commerciale, senza tenere nella dovuta considerazione,il lavoro come bene primario della società, l'impresa, sempre più attonita e confusa nel gestire la globalizzazione del mercato senza regole, l'incapacità gestionale e la grave immoralità degli uomini che l'hanno rappresentata amministrativamente. Oggi detestare un governo o l'altro in virtù delle riforme che applica è divenuto uno sport nazionale, specie se tale governo insidia certi privilegi. Ci sono dietro le proteste di oggi, contro la riforma Gelmini, deviazioni dettate dalle volontà di spostare il pensiero dell'opinione pubblica su questioni molto meno invasive nell'economia delle famiglie. Oggi gran parte delle famiglie ha contratto prestiti con banche e finanziarie ad esse collegate. Non si riesce più ad arrivare fine mese, questo è il principale problema della società Italiana. La questione del maestro unico, della riduzione del tempo pieno peraltro non vera, o della riduzione dell' orario scolastico è irrilevante in quanto non ha un costo economico. Nella maggior parte dei casi questa protesta è pura demagogia ed è dettata dai sostenitori della realtà virtuale, quelli del “tanto peggio tanto meglio” che stanno sferrando il colpo di coda per salvaguardare i propri privilegi. Bisogna invertire la tendenza e affrontare direttamente i problemi senza firmare deleghe in bianco a nessuno, solo così potremo risvegliare la nostra coscienza civica ed essere consapevoli sul da farsi. L'alleanza tra lo Stato e l'alta finanza è forte, è parte integrante di questa società, crea situazioni astratte, devia attraverso i mass media asserviti, il pensiero dell'opinione pubblica e può essere combattuta solo deliberando sul da farsi attraverso la conoscenza diretta. Conoscere per deliberare!                                                                   Luigi Lucatelli