L'urbanistica vulcaniana 2.0 (settima parte)

Post n°37 pubblicato il 28 Settembre 2008 da Surak_2.0
 

Ok, come detto oggi farò un po' di conti.
Prendiamo per semplicità un cubo da 120 metri.
120x120=14400 mq (metri quadri) per piano.
Ora, basandomi sullo schema dei disegni precedenti e di una "equa superficie", gli appartamenti per piano potrebbero essere 72 (6x12), da cui si ricava una superficie "procapite" di 200 mq.
In realtà questi mq sono lordi, ma nell'appartamento ci sarebbero più pareti che non nel giardino e prendiamo per ipotesi, larga, un 10% di "tara".
Diciamo che grossolanamente l'appartamento sarebbe attorno ai 90 mq, ma sarebbero mq "pesanti", poichè gli appartamenti non avrebbero cucina e non avrebbero buona parte degli elettrodomestici.
Una ragione ovvia del fatto che non ci sono cucine è perchè un palazzo del genere non può certo essere percorso da tubi del gas o riempito di bombole.
Il cibo verrebbe,attraverso un montacarichi da studiare (elettromeccanico? magnetico? pneumatico?) da una cucina "centralizzata" e in questa maniera otteniamo molteplici vantaggi oltre che enormi risparmi.
Pensate solo a quanta energia si risparmierebbe ottimizzando l'acqua per la
pasta ;-). 
Singolarmente l'acqua che viene scolata viene buttata via, mentre qui con scambiatori di calore il calore verrebbe recuperato oltre ad utilizzare l'acqua in maniera ottimale (senza sprechi) e scaricandola, quando "esausta", magari nei pastoni per animali o simili.
Oltre ad un risparmio energetico si avrebbe anche un grande risparmio di materie prime.
Intanto, per esempio, ci sarebbe meno scarto degli ortaggi stessi poichè il loro utilizzo sarebbe ottimizzato (magari  le parti dure che butteremmo saranno utilizzate, omogeneizzate, come "sapori" di minestroni).
Gli scarti veri e propri saranno invece scaricati in vagoni ed usati come pasto per gli animali nelle fattorie.
In questa maniera la "spazzatura" degli appartamenti sarebbe vicino allo 0 (niente involucri del cibo, niente scarto, etc) e l'unico sarebbe quello "biologico" (anche qui sto studiando un "gabinetto" vulcaniano ;-).
In pratica le persone ordinerebbero il cibo ed ad una certa ora (circa) da un montacarichi arriverebbe un carrello con il pasto...e non dovremo neanchè lasciare la mancia ;-)
Nell'appartamento ci sarebbero solo un frigorifero ed un forno a microonde per non dover usare il montacarichi per "piccolezze".
Inoltre molte pareti degli appartamenti sarebbero scorrevoli, in ragione del fatto che in caso di emergenza questo permetterebbe una più rapida evacuazione.
Questo avverebbe automaticamente se scattasse l'allarme, ma permette anche che, distribuendo in modo sensato le persone, una famiglia giovane accanto ad una anziana potrebbero "passarsi" una stanza semplicemente spostando una sezione di una parete (quella della porta).
E' chiaro quindi che ci dobbiamo dimenticare i "foratoni" ma le pareti saranno fatte di materiali moderni, leggeri e fonoisolanti (conta meno il termoisolamento dato che tutto il palazzo sarebbe a temperatura "ideale".
Oltre al risparmio energetico ci sarebbe anche un grande risparmio di tempo come è facile immaginare.
Poi per gli amanti della cucina (intesa come "cucinare") si potranno prendere a noleggio fornelli elettrici oppure andare in una zona sicura
apposita dotata di fornelli a gas e tutto il necessario.
I risparmi energetici sarebbe anche maggiori considerando tutto l'insieme,visto che oggi un prodotto prima di essere consumato viene "rimpallato"
più volte mentre qui si può immaginare che da una parte arrivi un vagone carico di grano e fino alla bocca del consumatore ci sia un solo passaggio  (la cucina centralizzata iperautomatizzata).
Mentre non converebbe una cosa del genere per "singola famiglia", la cosa è ottima per un "palazzone".


Qui , per ora, mi fermo (se non è chiaro il discorso della cucina e del montacarichi ci tornerò) e concludo la parte dei "numeri".
Abbiamo già visto che ogni piano avrebbe 72 appartamenti, ma i 120 m di altezza permettono 34 piani calcolando una media di 3,5 m per piano (non dell'appartamento).
Ora...72x34 danno 2448 appartamenti..che con una media di 4 persone a famiglia danno 9792 persone a palazzo (più della maggior parte dei comuni italiani in un solo palazzo di 120 m).
Bon...visto che tra palazzo e palazzo ci sarebbe la stessa lunghezza degli stessi, ognuno di essi dista l'uno dall'altro di 120 metri (come visto dai disegni sarebbero di giardini e strutture seminterrate).
A questo punto il numero di palazzi sarebbe "arbitrario" ma direi che il minimo funzionale sia di 4 (con al centro la struttura), ma l'ottimale sia quello che porti le città ad avere 20 milioni abitanti.
Prendiamo quindi per ipotesi un quadrato di 50 palazzi per lato, sarebbero 2500 nell'intera area.
50x240 m (120 palazzo+120 m distanza, per semplificare) danno, ovviamente, 12 km, quindi l'area della città sarebbe di 144 kmq (meno di Milano) ma gli abitanti sarebbero (2500x9792=) 24 480 000, cioè 20 volte di più, ma molto più abitabile grazie all'abbandono delle "finestre" e dell'auto privata e grazie all'ipersettimana (etc).
Si può solo dire indicativamente il vantaggio per l'ambiente di una tale scelta poichè con una sola di queste in Italia, le città "vecchie" potrebbero essere riportate alle dimensioni "medievali" e le frazioni sparire del tutto eliminando buona parte della "cementificazione" sparsa, delle strade, svincoli e tangenziali.
Il tutto avrebbe anche vantaggi economici di cui parlerò un'altra volta.

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 
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L'urbanistica vulcaniana(2.0) (sesta parte)

Post n°36 pubblicato il 08 Luglio 2008 da Surak_2.0
 

Dopo aver descritto sommariamente la distribuzione dei palazzi, passo alla descrizione dei piani "standard" di ognuno di essi che grossomodo dovrebbero essere di 3,5 m d'altezza (l'abitazione sarà sui 3 metri o poco meno)...per cui 110 m danno 31 piani e 120 m danno 34 piani.

D'ora in poi, per semplificare, considererò solo la scelta di 120 metri.

Qualcuno si sarà già chiesto come si può considerare un cubo di quelle dimensioni come costruzione abitativa dato che siamo abituati ad avere delle finestre e, a meno di non fare "strisce" abitative, non è possibile che alcuni appartamenti abbiano la possibilità di stare sull'esterno.

Qui, infatti, bisogna superare un'altra "tradizione".

La luce naturale possiamo facilmente giostrarcela con concentratori e tubi conduttori...l'unica reale rinuncia è "la vista" ma solamente da casa.

In fondo spesso non è questa gran perdità poichè la maggior parte della gente ha la "veduta" su strade, brutte, strette e sporche oltre ad avere rumori molesti ad ogni ora.

Sareste disposti a non avere una vista diretta in cambio di una vista su un vostro silenzioso giardino "interno"? Penso che per molti il cambio sarebbe favorevole.

La costruzione a "cubo" permette di ottimizzare spazio, costi e tempi rendendo la cosa una soluzione di massa e non una fasulla soluzione salva coscienza da eco-casa o simili che sono costose e per pochi... oltre che come già detto...fasulle.

Finora ho descritto solo cambi di abitudini, non certo grandi sacrifici insopportabili da fine del mondo o da eremiti...anzi ad ogni "cambio" ho presentato vantaggi, secondo me, gradevoli.

Quindi più che un cambio di abitudini si tratta solo di uno "scambio".

Vediamo ora lo schema di esempio di come sarebbe un piano di un palazzo vulcaniano 2.0 (sempre copiaincolla su altra scheda):

http://img386.imageshack.us/my.php?image=pianodelpalazzo2ow8.jpg

In rosso (che da l'idea della casa) sono indicati gli spazi abitativi.

In verde (maculato) i giardini fioriti di ognuno di essi e che grossomodo hanno la stessa superficie abitativa. Giardini interni..facilmente realizzabili come sa chiunque sia stato o abbia visto in tv una fiera del fiore, del giardino o lo abbia visto usato come sfondo per altre mostre.

In azzurro i viottoli nei giardini

In blu i corridoi. Da notare che gli appartamenti avranno il "davanti" sui propri giardini, mentre dietro (esterno del grattacielo o fra due appartamenti uniti) vi sarà un corridoio di servizio e di emergenza.
In pratica la gente si muoverà tra i giardini lasciando i corridoi interni al servizio o quelli esterni per la "veduta".

In questa maniera essere al centro o all'esterno del piano cambia poco poichè nessuno avrà una vista diretta, neanchè gli appartamenti più esterni.

La prossima volta farò due conti e spiegherò altri ulteriori vantaggi di questa città "densa"...o se vogliamo, visto quanto descritto, se finora ho criticato giustamente il modello "Topolinia", potremmo incominicare a considerare il tutto una sorta di "Topolinia multistrato" che elimina quasi tutti i difetti della prima, ma non vorrei fare ulteriore confusione nella descrizione.

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 

 
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L'urbanistica vulcaniana (2.0) (quinta parte)

Post n°35 pubblicato il 03 Luglio 2008 da Surak_2.0
 

Come detto in precedenza, la città deve essere la "cellula" su cui concepire una società nuova, meno pesante sull'ambiente, più progredita e sana.
Se la città è questo, i palazzi sono le cellule della città stessa, in una sorta di mattoncini intelligenti (possibilmente) che via via costruiscono strutture più ampie ed ancora più funzionali nel complesso.
Scendendo ancora, la cellula di ogni palazzo sono i suoi "piani" cioè
la disposizione dei vari appartamenti e connessi.
Si potrebbe scendere ancora fino ai singoli appartamenti ma in questo caso ho intenzione di parlare prima dell'ideazione dei piani che, tra l'altro, dovrebbero un po' alleggerire l'impressione che le città di Vulcano 2 non siano altro che immense metropoli di cemento e polvere.
Da dire che in realtà non sono affatto "immense" visto che sono razionali
ed impattano meno sul territorio...ma restiamo ai piani.

Ho preparato uno schema, molto semplice, di come dovrebbe essere indicativamente un piano dei palazzi ma prima spiegherò in breve come dovrebbe essere concepito il palazzo stesso per poi avere chiaro com'é che si può realizzare una tale disposizione nei vari piani.
Poi ci tornerò sopra..ma intanto posso dire che i palazzi saranno, secondo me, ma poi chi ha migliori ipotesi potrà cambiare le cose, degli enormi cubi di circa 100-120 metri (distanti l'uno dall'altro nella stessa misura), ma solo esternamente poichè in realtà saranno costruiti su un rialzo artificiale del terreno di circa 18-21 metri nella maggior parte della parte sotteranea della città.
Nei "sotteranei" vi saranno le poche fabbriche necessarie, i centri servizi
e le strade per le auto automatiche, le piste ciclabili, i treni superveloci,
etc.
In pratica con parte dello scavo si rialza il terreno interrando delle costruzioni risparmiando più volte e creando sulla superficie esterna una copertura di terreno, per cui i palazzi sembreranno essere costruiti in mezzo a dei prati all'inglese ed enormi aree fiorite.
Mentre invece i treni, le auto automatiche o le biciclette che vanno "fuori città" uscirebbero dai fianchi di questo rialzo simile ad un altopiano, non molto alto e da livelli eventualmente diversi.
Questo rialzo, oltrettutto sarebbe anche un ulteriore difesa da eventuali calamità naturali come alluvioni o simili poichè ci sarebbero vari sistemi di "paratie" in caso di emergenza...come detto..la città deve essere concepita come un'astronave che tenga conto di tutto nei limiti del buonsenso.
In fondo buona parte dell'energia, del fresco e dell'acqua dovrebbe venire da una diga posta in alto...quindi la cosa non è poi così "paranoica" e si prendono più piccioni con la stessa fava e facendo enormi risparmi.
Qui intanto troverete uno schema di come apparirebbe, molto "grossomodo", una città vulcaniana 2.0 vista dall'alto*:

http://img364.imageshack.us/my.php?image=cittidealevulcano2qh1.jpg

Purtroppo va copiaincollato nella barra degli indirizzi e consiglio l'apertura in
altra scheda.

Alcuni colori sono casuali ed al centro delle aree fiorite non vi sono laghetti ma cupole di strutture seminterrate di vario utilizzo...soprattutto sociale.
In celeste sono i percorsi pedonali, in rosa fucsia (o quel che è) i palazzi veri e propri.

Oltre la città ormai "definitiva" (non l'ho detto ma la città sarà modulare... cioè cresce nel tempo seguendo uno schema base) ci sarebbe un'altra enorme area verde ma agricola necessaria al sostentamento o a parte di esso, oltre che a svago, della città oltre ancora ci sarebbe soprattutto zona lasciata incolta o comunque di competenza di chi non è voluto diventare "cittadino".
Insomma la "periferia" sarebbe agricola e ognuno potrebbe avere l'orticello o usufruire di maneggi e quant'altro

*in realtà qui sono 10 palazzi per 10 palazzi ma una città di 20 milioni di
persone ne avrebbe probabilmente 50 per 50.

Alla prossima "puntata"

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 
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L'urbanistica vulcaniana (2.0) (quarta parte)

Post n°31 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Surak_2.0
 

Quel che ho detto finora, per quanto fosse ovvio, non era molto "ecologista"
fino a ieri poichè l'ecologia non era altro che un "brand" che serviva a creare
nicchie di mercato per gente con soldi da spendere e non soluzioni che
spesso eliminano molti incassi in modo definitivo.

Ora, con il petrolio alle stelle (e intenzionato a salire ancora), le cose
cambiano e il rischio che alcuni settori mettano in crisi l'intero sistema
diventa forte ed allora l'ovvio diventa ovvio per molti.

Qui un esempio (anche se non condivido o sono in grado di giudicare tutto):

http://magazine.enel.it/boiler/articolifocus/focusarticoli0526.asp

Bon...oggi incomincerò a dire come invece andrebbe fatta una società
sostenibile energeticamente ed ecologicamente senza sognare di ideali
bucolici che non sono realistici a meno che oltre 5 miliardi di persone
non partano per altri pianeti o si suicidano in massa affinchè gente
come Pecorario Scanio possa vivere a Topolinia continuando così a
sprecare come già detto.

Intanto bisogna avere chiari dei punti come:

1) Le risorse non sono infinite

2) La scala industriale fa risparmiare energie, materiali, tempi e costi

3) Una soluzione deve essere sostenibile economicamente

4) Il sistema deve essere adattabile ed adottabile in modo globale

5) Spesso quel che si vuole non è il meglio da avere e ci se ne accorge dopo

6) Il sistema deve tener conto delle leggi della fisica

etc

Visti i primi punti iniziali...una persona ragionevole vede in questa
situazione la stessa che si può avere su un piccolo isolotto in cui in gioco
sia la stessa sopravvivenza di un certo gruppo di persone, meglio ancora
lo si può inquadrare come una nave o un astronave che va studiata dalle
fondamenta tenendo conto di cosa dovrà poter fare, di che materiali potrà
godere, di che servizi dovrà essere fornita..etc.

Se finora non avete capito quel che dicevo..rispiegherò in breve cosa
intendo. In pratica dico che una società nelle condizioni mondiali in cui siamo
e se vogliamo essere equi globalmente (quindi escludiamo opzioni da
impero), si deve partire dal ridisegnare in modo il più efficiente possibile
quelle che sono le basi di una società pratica e quindi le città.

Per cui la città stessa deve essere progettata come un'astronave o
una nave in modo tale che "pesi" il meno possibile sull'esterno ed
insieme alla città i suoi abitanti.

Altrettanto chiaro che il tutto va inquadrato nel giusto senso poichè
non credo che per molto tempo potremmo produrre prodotti agricoli
in fabbrica o che queste "navi" prevedano striminzite cuccette per
arrivare a pesare il minimo possibile sull'ecosistema ma per dare un
senso più chiaro direi che dovete immaginare delle navi da crociera
decisamente confortevoli e ricche poichè non si deve cadere da un
eccesso al suo opposto.

Ora...se in questa descrizione..le città sono considerabili le "cellule"
della società..le cellule delle città sono i palazzi o i quartieri..e
dato che vogliamo applicare il principio del minimo impatto e consumo oltre
che i vantaggi della scala industriale...ogni palazzo deve essere abbastanza
grande da potersi considerare un quartiere.

Terribile? Solo perchè siete abituati a ragionare avendo di riferimento Topolinia
senza esservi mai posti il dubbio che fosse una truffa rispetto a quanto
prometteva.
In realtà un palazzo può essere bello o brutto..tutto dipende da com'è ideato
e dalla gente che ci vive, dai servizi e le occasioni che offre, etc.

Per ora mi fermo poichè nessuno arriva in fondo ai messaggi troppo lunghi.

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 

 

 
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L'urbanistica vulcaniana (2.0) (terza parte)

Post n°30 pubblicato il 25 Maggio 2008 da Surak_2.0
 

Il modello Topolinia non è solo uno spreco in quanto
occupa una grande superficie e quindi richiede grandi
collegamenti e dispersione dei servizi e mezzi, ma
anche perché case unifamiliari, o poco più, hanno
maggiori superfici esterne "procapite" quindi richiedono
maggiori quantità di costosi materiali isolanti.
Richiesta che a sua volta ne fa aumentare il costo.
Per semplificare il discorso e visualizzarlo basta
pensare a dei mattoncini...diciamo 8...se si dispongono
uno lontano dall'altro avranno 5 superfici "esposte" poichè
su 6 facce di un parallelepipedo rettangolo (la forma
di un mattoncino lungo senza considerare gli incastri)
solo quello che poggia in terra è "isolato".
Abbiamo quindi 40 (5x8) superfici dispersive e che
richiedono grandi e costosi materiali isolanti..che poi
non isolano  al 100%.

Ora proviamo a inserire un mattoncino sopra ad un
altro.
 
Avremo 4 blocchetti in cui alcuni "tetti" (la faccia
superiore) sono stati eliminati con la presenza di un
mattoncino posto sopra.
In questa maniera abbiamo eliminato già 4 superfici...
quindi abbiamo 36 superfici...che restano tante.
Proviamo ora ad avvicinare ogni due blocchetti
per (idealmente) formarne uno.
 

In questa maniera, anche se avremmo altre possibili
combinazioni, due blocchetti con altre 4 superfici
a contatto...4 per ognuno quindi 8 meno nella nostra
piccola cittadina.

Bel "colpo" direi.

E siamo già a sole 28 superfici da isolare quindi 12
meno dal modello Topolinia iniziale con un risparmio
di soli materiali di oltre il 25% (sorvolando su molti
aspetti che migliorano tale risparmio) ma ancora
meglio sul risparmio energetico del solo isolamento.

Ma ancora non siamo al modello "Vulcano 2.0" e con solo
8 appartamenti manco ci avviciniamo, ma qui é solo il
principio che voglio esporre.
Principio tra l'altro elementare ma che troppa disinformazione
pseudo ecologista (e filo mattone) ha eliminato.
Continuiamo quindi.
Ora la mossa migliore con due blocchetti fatti da due blocchetti
alti ma stretti é quello di accostare le superfici maggiori
quindi quella che risulta più alta e più lunga...cioé che ha
4 superfici esposte.

Pure in questa maniera eliminiamo 8 superfici e scendiamo a
20...la metà di quelle iniziali...cioè abbiamo ridotto
del 50% (molto di più in realtà) la dispersione termica
senza aggiungere materiale (costosissimo) termoisolante ma
eliminandolo con notevoli risparmi.
Invece oggi le case "isolate" (in entrambi i sensi) costano
decisamente di più rendendo una cosa da ricchi il risparmio
energetico mentre si fa credere che tutti possono recuperare
tali costi in base al risparmio futuro...peccato che
tale risparmio si ha solo se si spreca molto e chi ha pochi
soldi sta attento, anche se non è sempre vero, e poi magari
abita in condominio che come abbiamo è "risparmioso" per
natura.
Gli esempi sopra riportati sono in base a figure regolari, ma
se prendiamo costruzioni più "fantasiose" le superfici
aumentano  ancora.

Contina...

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