Dopo aver stabilito cosa sia l'ipersettimana facciamo un paio di contiper rendere chiari i vantaggi di questa riforma che si troverà di frontesolo la paura del cambiamento dei più.I calcoli possono solo essere empirici, poichè i contratti varianoma prenderò allo scopo quello che si usa quando si parla di lavoroe cioè un operaio che lavora 39 ore ed ha 5 settimane circadi ferie più qualche festivo casuale che porta i giorni non lavoratia circa 6 settimane. Per stare larghi però rimaniamo alle 5 settimane Ognuno si faccia poi i calcoli sul proprio caso (benchè non è dettoche la cosa sia applicabile in modo così generico)Dunque:39 ore X 47 settimane (le 52 annue - 5 di ferie e festivi) danno 1833 ore annueL'Istat però parla di meno ma non consideriamoloConsiderando che dividendo l'anno in 4 giorni+4, vuol dire chesi lavora la metà dei giorni e quindi sono 365/2, l'aggiunta diun'ora al giorno lavorato più la diminuzione dei giorni di ferienecessari per coprire il mese standard permette di ridurrela differenza di ore non lavorate.In pratica non è che l'operaio lavora la metà ne che gode di meno ferie, ma solo che redistribuisce il tempo per goderlo meglio.Con l'ipersettimana in pratica si otterebbe:9 ore x 4 giorni x 365/2 (metà anno) e cioè 1642,5 ore da cuisottrarre ancora le ferie di cui parlo di seguito.Per ottenere il mese di ferie, vien da se che bastano3 ipersettimane (8 giorni)+ i 4 liberi con cui finiscono.8x3+4=28 cioè la media attuale.Quindi bastano 12 giorni di ferie annue.le 190,5 ore di differenza tra i calcoli orari fatti (1833 ore annuali attuali meno le 1642,5 ore della riforma senza ferie) equivalgono a 21 giorni circaa cui aggiungendo i 12 di ferie detti, portano a 33 giorniannui la perdità di giorni lavorati.Questo senza considerare altri vantaggi che in una riformadettagliata verrebbero invece considerati (chi si ammalae prende una settimana, costa solo 4 giorni e non 5e sempre che lo faccia il primo giorno della settimana)e che potrebbero in parte rendere meno pesante la differenzaoppure più pesante la busta paga.Di quanto si allungherebbe la vita lavorativa lo potete facilmente calcolare considerando quindi 1 mese x 2 per ogni anno.Ogni anno però sarebbe molto più leggero e libero poichèsi avrebbero 4 giorni liberi ogni 4 lavorati con risvolti socialied economici molto più ampi.Mettiamo quindi 35 anni di lavoro? Significa che con l'ipersettimanaviene allungato il tempo lavorativo di 6,3 anni (nel calcolo pessimistico) che è poi circa quello che le varie riforme voglionoimporre ad esclusivo danno dei lavoratori e senza ottenere mancoi vantaggi che la riforma proposta porterebbe.Per esempio pure lo Stato funzionerebbe 7 giorni su 7 (o meglio8 su 8) e questo porterebbe ad un miglior servizio ed utilizzo delle sue risorse.I noti esuberi sarebbero assorbiti dalla maggiore attività.Di questo e di altro (ad esempio la scuola) parlerò però la prossima voltaLunga vita (proficua) e (spartana) prosperità
L'ipersettimana (adesso facciamo i conti)
Dopo aver stabilito cosa sia l'ipersettimana facciamo un paio di contiper rendere chiari i vantaggi di questa riforma che si troverà di frontesolo la paura del cambiamento dei più.I calcoli possono solo essere empirici, poichè i contratti varianoma prenderò allo scopo quello che si usa quando si parla di lavoroe cioè un operaio che lavora 39 ore ed ha 5 settimane circadi ferie più qualche festivo casuale che porta i giorni non lavoratia circa 6 settimane. Per stare larghi però rimaniamo alle 5 settimane Ognuno si faccia poi i calcoli sul proprio caso (benchè non è dettoche la cosa sia applicabile in modo così generico)Dunque:39 ore X 47 settimane (le 52 annue - 5 di ferie e festivi) danno 1833 ore annueL'Istat però parla di meno ma non consideriamoloConsiderando che dividendo l'anno in 4 giorni+4, vuol dire chesi lavora la metà dei giorni e quindi sono 365/2, l'aggiunta diun'ora al giorno lavorato più la diminuzione dei giorni di ferienecessari per coprire il mese standard permette di ridurrela differenza di ore non lavorate.In pratica non è che l'operaio lavora la metà ne che gode di meno ferie, ma solo che redistribuisce il tempo per goderlo meglio.Con l'ipersettimana in pratica si otterebbe:9 ore x 4 giorni x 365/2 (metà anno) e cioè 1642,5 ore da cuisottrarre ancora le ferie di cui parlo di seguito.Per ottenere il mese di ferie, vien da se che bastano3 ipersettimane (8 giorni)+ i 4 liberi con cui finiscono.8x3+4=28 cioè la media attuale.Quindi bastano 12 giorni di ferie annue.le 190,5 ore di differenza tra i calcoli orari fatti (1833 ore annuali attuali meno le 1642,5 ore della riforma senza ferie) equivalgono a 21 giorni circaa cui aggiungendo i 12 di ferie detti, portano a 33 giorniannui la perdità di giorni lavorati.Questo senza considerare altri vantaggi che in una riformadettagliata verrebbero invece considerati (chi si ammalae prende una settimana, costa solo 4 giorni e non 5e sempre che lo faccia il primo giorno della settimana)e che potrebbero in parte rendere meno pesante la differenzaoppure più pesante la busta paga.Di quanto si allungherebbe la vita lavorativa lo potete facilmente calcolare considerando quindi 1 mese x 2 per ogni anno.Ogni anno però sarebbe molto più leggero e libero poichèsi avrebbero 4 giorni liberi ogni 4 lavorati con risvolti socialied economici molto più ampi.Mettiamo quindi 35 anni di lavoro? Significa che con l'ipersettimanaviene allungato il tempo lavorativo di 6,3 anni (nel calcolo pessimistico) che è poi circa quello che le varie riforme voglionoimporre ad esclusivo danno dei lavoratori e senza ottenere mancoi vantaggi che la riforma proposta porterebbe.Per esempio pure lo Stato funzionerebbe 7 giorni su 7 (o meglio8 su 8) e questo porterebbe ad un miglior servizio ed utilizzo delle sue risorse.I noti esuberi sarebbero assorbiti dalla maggiore attività.Di questo e di altro (ad esempio la scuola) parlerò però la prossima voltaLunga vita (proficua) e (spartana) prosperità