Vulcano 2.0

Il voto coordinato (perchè e come 1)


Ripartiamo dalla questione dei conti per cui l'astensione èun vantaggio proprio per coloro che alcuni credono di puniresupponendo che pochi siano gli autolesionisti volontari.La cosa é semplice, ma dubito che i tanti astensionistici abbiano mai fatto caso.Per semplificare ulteriormente riduciamo la popolazione condiritto di voto a 100 persone che quindi formano il 100% deglielettori potenziali.Mettiamo che 41 votino A, 40 votino B, 15 votino C eche solo  4 si astenghino (non prendiamo in considerazioneschede bianche o nulle che non c'interessano ora).In percentuale abbiamo quindi:A = 41%B = 40%C = 15%astenuti = 4%In realtà non è così poichè quei 4% dei non voti vengononon considerati nelle percentuali di voto e quindi il 100%é formato dai 96 voti veri con in più il fatto che i partitiche prendono di più e quindi proprio quelli che governanoaumentano la percentuale di voto poichè 41 su 96 èpiù alto che 41 su 100:Abbiamo quindi nella spartizione del potere:A = 42,7 %B = 41,6 %C = 15,6 %Astenuti = ricevono i ringraziamenti dei partiti sopra riportati Ripeto che è da notare che i partiti più grandi hanno maggiori aumentie che essendo quelli che probabilemnte governano, prima o poi, sonoproprio quelli che causano il disamore per la politica e la reazione sbagliata astensionista.Il calcolo fatto sopra se lo volete rifare  è:  (100:96) x percentuale originale.La cosa bella (o brutta) è che più aumenta l'astensione e più le percentualicrescono ed un partito con il 41% può raggiungere la maggioranza sel'astensione raggiunge il 25 % come accade.In pratica le clientele, l'abitudine, il consenso comprato e l'inganno permettonodi raggiungere un solido "zoccolo duro" e cioè voti sicuri che solo l'astensioneperò permette di aumentare.Allo "zoccolo duro" può anche star bene e festeggiare la vittoriadel proprio partito o schieramento, ma gli astensionisti che cosa hannoda vantarsi?Bon! Mi sembra chiarito il punto di quanto l'astensione sia un autolesionismoproprio per gli scontenti.L'alternativa c'è e può coinvolgere non solo parte degli astensionisti maanche molti ingannati dalle chiacchiere dei partiti per poi scoprire aldunque che le cose non vanno come dicevano.Ripeto quanto dicevo nel messaggio precedente che non si tratta di un neo-partito, ma di organizzare intelligentementeil voto di protesta lasciando pure la possibilità di scegliere, nel possibile,tra le aree politiche di propria preferenza.Poi alla fine sta sempre al singolo scegliere.Per chiudere la prima parte del discorso va anche considerato chel'azione deve essere rivolta esclusivamente su gli aspetti economici e sociali che comportino l'equità dell'azione politica tralasciando argomentidi libertà di coscienza o opinione che sarebbero fonte di divisioni.Insomma va pensato come fosse un sindacato ma di scontenti o sacrificati lasciando le questioni etiche alle scelte personali esattamente come un sindacato  si limita (o dovrebbe) a certi temi e così lo accettano i suoiiscritti che sicuramente avranno pure idee diverse su molti argomenti.Esattamente come un sindacato (sebbene oggi questi siano piuttosto corrotti nei principi) deve anche scindere quello che si vuole e quello chesi può pensare di ottenere.Nulla esclude che ne nascano diversi che però agiscano insieme sualcuni punti d'interesse comune.Se coloro che hanno pochi diritti come gli interinali o i contratti a termine usassero questa indiretta leva, sarebbero milioni di voticontro le centinaia di migliaia comprati dalle clientele ma che fanno la differenzaLunga (e proficua) vita e (spartana) prosperità