Vulcano 2.0

L'urbanistica vulcaniana (2.0) (seconda parte)


Continuiamo a vedere quanto poco valide siano le posizioni degli pseudo ecologisti in temi di urbanistica e di conseguenza di molte altre cose...quasi tutte direi.Al problema della vasta distanza che si forma quando si ragiona per piccoli edifici o, meglio, per "non palazzoni" questi pseudo ecologisti iniziano a parlare di piccole comunità o paesini (infatti sono spesso sponsor dei piccoli comuni e della loro associazione). Quando qualcuno chiede:"ok, tutto molto *pittoresco*, ma poi il lavoro si trova nei grandi centri e quindi la gente necessità di fare lunghi tragitti per andarci, non é un problema?", loro rispondono "nessuno vieta di costruire nelle vicinanze dei piccoli centri industriali o artigianali"...dimenticandosi che innanzitutto questi centri industriali se troppo piccoli non sono competitivi, ma poi tutte le materie prime dovranno arrivare su camion e furgoni oltre che portare via la merce e quindi le bucoliche stradine di questi piccoli "paradisi" saranno percorse da moltitudini di mezzi che oltre ad andare nel micro centro industriale A, proseguiranno per il centro B e così via.La polverizzazione del tessuto industriale e territoriale che già abbiamo in Italia ne é la controprova e basta vedere quante strade secondarie (non autostrade, superstrade e provinciali) sono percorse da camion che devono servire questa o quell'industria.Poi, per quanto locale, la micro zona industriale sarà lo stesso lontana per alcuni a meno di non pensare che l'offerta di manodopera del piccolo villaggio corrisponda perfettamente all'offerta delle industrie che lì si sono collocate. Cosa abbastanza improbabile.Senza contare poi l'inefficienza della micro industria (in Italia é prosperata grazie al nero più che tollerato) sia economicamente che energeticamente.Mettiamo pure che casualmente i giovani del paesino x siano perfettamente ed entusiasticamente aderenti al lavoro offerto dalle limitate industrie che vi sono lì, ma vogliamo offrire qualcosa in più che non sia casa e lavoro a questi "bucolici"?Ovviò che sì...e quindi una domanda che spesso viene posta agli pseudo ecologisti é: "ma ai giovani quali svaghi offre un piccolo centro?" ed anche qui la faciloneria pseudo ecologista risolve il tutto con "e chi impedisce di costruire zone di svago, localid'incontro e campi sportivi..etc?"...bon..a parte che per molti un locale con meno di 500 persone é un posto "morto" ma pure senza questi eccessi giovanilistici...un piccolo comunque di 5 mila abitanti avrà solo qualche centinaio di giovani (togliendo quelli troppo piccoli) e a meno che tutti non frequentino gli stessi locali..questi locali sono in rimessa. Credo che un po' tutti conosciamo locali che sono chiusi perché la gente non vi andava preferendo altri più di grido in piccoli centri...insomma..una balera o una casa del Popolo , sopravvive anche nei piccoli centri ma locali più grandi, non di certo.Stesso discorso si può fare per centri sportivi come piscine o campi di vari sport.Fare tot di essi per piccoli numeri ha un costo ben maggiore che non farne pochi per un'utenza più vasta anche perché d'estate magari li riempi, ma l'estate é solo una su quattro stagioni, i costi invece sono fissi.Da dire poi che nei "centri di svago" per i giovani gli pseudo ecologisti mettono sempre il "teatro", in pratica vorrebbero che in ogni piccolo centro ci fosse pure un teatro...vista l'attrattiva media di tale "arte" é  facile che ci sarebbero più persone sul palco che non spettatori...ma vada pure per i teatri (visto anche quanti "poeti" blogghisti vi sono).Lo stesso discorso vale per le scuole superiori..."basta farle" e, ringraziando il cielo, che per ora non ho mai sentito neanchè loro azzardare di fare delle università in questi piccoli centri.A questo punto una domanda conseguente che viene fuori spesso é:"e come si collegano questi abitanti con le città più grandi per quei servizi che certamente non si possono avere locali, tipo enti pubblici, Università.etc?"...bon anche qui viene la faciloneria psuedo ecologista..."dove non ci sono i binari basta riorganizzare gli autobus ed assicurarli 24 ore al giorno, dove invece passano i treni basta creare delle fermate aggiuntive e magari più d'una per maggior comodità"..iniziamo dal "dolce"?Ok! Prendiamo una tratta qualunque di un treno ed iniziamo a riempirla di fermate aggiuntive...dato che un treno deve rallentare molto prima e ci mette un tot di tempo a raggiungere la velocità di crociera (già mediamente bassa) per ogni fermata si perdono mediamente 4 minuti (lo so per esperienza dato che nella tratta che uso ne hanno fatte diverse). Visto che poi queste tratte non sono particolarmente lunghe...finisce che il treno che già viaggia a velocità "urbana" dopo questa "pensata" viaggi a passo d'uomo. Per l'abitante del primo centro va benissimo ma per quelli sempre più lontani..finisce che prendono la macchina e mandino a quel paese il treno...ed infatti già avviene spesso.Passiamo poi al primo discorso, cioé quello degli autobus...chiunque abbia unminimo spirito d'osservazione avrà già visto che buona parte degli autobus fuori dalle fasce di orario più intense, viaggiano semivuoti o vuoti completamente e questo già con la possibilità di regolare i propri orari.Questi viaggi a vuoto ovvaimente sono sostenuti dalle casse comunali locali ed infatti sono molti soldi buttati ogni anno (oltre all'inquinamento).Sparpagliando ancora più la gente ottieni solo tratte più lunghe ed autobus più vuoti. Bon...dunque a questo punto...lo pseudo ecologista...dopo aver risolto ogni questione con un "che problema c'é? basta farlo" ha in sostanza ricreato una mini città infischiandosene di concetti come economia sia finanziaria che ecologica ma ha fatto il suo "progettino" propagandistico a cui molti abboccano senza pensarci più di tanto ed unire i punti.Mica é finita qui..la prossima volta continuerò a mettere in luce la serie di assurdità che portano avanti gli pseudo ecologicistiLunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità