vivi e lascia vivere

Traken e l'amuleto


 Le mani mi tremavano ancora, erano imbrattate di sangue, segno che non era stato solo un incubo; non riuscivo a chiudere gli occhi, come se qualcuno volesse tenerli spalancati contro la mia volontà, affinché io continuassi a vedere lo scempio che stava davanti a me. Non volevo guardare, stavo morendo dentro, la mia anima urlava, il mio corpo era dilaniato dalle ferite, volevo ribellarmi ma mi era impossibile; catene invisibili mi tenevano stretto, come se fossi incollato al muro.  
 Quale maledetto sortilegio poteva mai essere? "Qualcuno mi aiuti, portatemi via da tutto ciò!" Mi trovavo in una stanza di torture, i muri erano color porpora per il troppo sangue versato, l’odore era nauseabondo, la luce della luna entrava a malapena dalle sbarre della finestra, troppo in alto per vedere qualcosa. Maledetto Traken, mi hai ingannato, coi tuoi poteri demoniaci sei riuscito ad entrare nella mia mente, offuscando i miei pensieri, sconvolgendo il mio essere. Sento che le forze mi stanno abbandonando, nella stanza sento ancora le urla dei miei compagni, è un dolore insopportabile, un fardello troppo pesante da portare.  
(Traken) Cerco di scavare nella memoria; ricordi lontani, frammenti di vita, ma riesco a vedere qualcosa attraverso la mente, si c’è qualcosa di familiare, una calda luce che mi viene incontro e una voce che mi dice: “Non è ancora giunta l’ora del tuo trapasso, la tua missione non è finita, ricordati dell’amuleto!”  Si l’amuleto, la speranza del mio popolo. "Fratelli miei non vi ho dimenticato, ora inizio a ricordare!" Durante il viaggio verso il regno di Traken avevo dovuto proteggere a tutti i costi il nostro amuleto e decisi di infilarlo sotto la pelle della mia coscia, suturando la ferita con del filo invisibile donatomi da alcuni amici Elfi. Il simbolo del mio popolo era dentro di me, un frammento della roccia blu che era custodita nel cuore del mio castello. Aveva poteri magici e la sua energia  era potentissima…doveva servire per sconfiggere Traken, ma appena arrivammo nei pressi del castello, fummo avvolti da una fitta nebbia, provammo a proseguire, ma fu inutile. 
  La bruma era di sicuro un sortilegio, iniziammo ad essere confusi, non eravamo preparati a questo, non capivamo più dove fossimo, ci mancava quasi il respiro. Poi ci fu il finimondo: davanti a noi vedemmo avanzare gli uomini-iena; avevano sguardi impazziti, assetati di sangue, esseri senza scrupoli e dalla loro parte avevano i poteri di Traken, l’essenza del male. Le tenebre erano li per noi! Eravamo deboli, non riuscimmo a difenderci come avremmo voluto e come ci eravamo addestrati, quell’incantesimo ci prese alla sprovvista, non ebbi la lucidità di estrarre l’amuleto, fu tutto inutile, eravamo spacciati. Molti miei compagni caddero su quel campo di battaglia, mentre altri come me vennero imprigionati nelle segrete. Non so a chi fosse toccata la sorte peggiore…Ora la mia mente era lucida, dovevo solo concentrarmi un po’, ritrovando me stesso, rimettendo in ordine i pezzi di quel puzzle impazzito. Sentivo l’amuleto bruciare sotto la mia pelle, la coscia era infiammata e dolorante, il potere del frammento stava entrando nel mio sangue, sentivo scorrere la sua energia nelle mie vene. Riuscivo a muovere le braccia, si riuscivo a muovermi e l’incantesimo che mi teneva incatenato svanì.  
(Per avere info sulla fonte, clicca sull'immagine dell'amuleto) Ero libero! Mi strappai la carne ed estrassi l’amuleto tenendolo stretto tra le mani, ora mi sentivo forte e i giorni di tortura mi sembravano così lontani, non sentivo più dolore e i miei muscoli aumentarono, con nuova potenza! Sradicai la porta, entrai nelle altre celle e liberai i miei compagni. Riuscii ad invocare la forza dell’amuleto, pregando gli Elementi e la forza delle viscere del mondo. La terra tremò sotto ai nostri piedi e si sentì un boato nel cielo, segno che la mia richiesta d’aiuto era stata accolta. Il frammento ci avvolse con la sua magica energia, restituendo ai miei compagni la loro forza, anzi la triplicò! Gli uomini-iena erano di guardia alla prigione,  
(Gnoll) ma non fu difficile annientarli; dilaniammo i loro corpi con la sola forza delle mani e con tutta la rabbia che avevamo in corpo. Traken avrebbe pagato per ogni singolo attimo di dolore, dovuto alle torture che ci aveva inflitto! “Che tu sia dannato, immonda creatura!!! Stiamo arrivando, è giunta la tua ora!” Cercammo di trovare l’uscita, ma nel cortile del castello ci stava già aspettando col resto dei suoi uomini, anzi per definirli meglio erano come demoni, un misto tra esseri umani e bestie, creati con la feccia del male della terra. I loro occhi erano iniettati di sangue e i nostri di puro odio; sentimmo Traken pronunciare alcune parole e la nebbia stava per avanzare nuovamente, ma stavolta non eravamo impreparati. Strinsi forte tra le mie mani l’amuleto e la sua energia ci avvolse, proteggendoci da quel maleficio. Avanzammo decisi, senza paura, mentre Traken sgranò gli occhi per la sorpresa, non se lo sarebbe mai aspettato…indietreggiò, facendo avanzare i suoi demoni, (diciamo che non era di certo un valoroso guerriero, anzi direi un codardo bastardo)…si scagliarono contro di noi…fu una carneficina, ovunque c'erano brandelli dei loro corpi, il loro sangue sgorgava a fiumi, mentre nei nostri occhi c’era la luce della vittoria.  
Traken cercò di scappare, ma presi una delle spade dei suoi demoni, la cui punta era intrisa col male allo stato liquido e gliela lanciai, trafiggendogli la schiena. Cadde a terra all’istante, sconfitto da una delle sue armi diaboliche. Lo guardai e dissi: “Muori immondo essere, viscere della terra preparate la sua tomba, Elementi sigillate il tutto col sacro patto, affinché sia dannato per l’eternità!  
(Immagini tratte dal web) Amuleto del popolo del Vento, irradia la tua luce e la tua magia in questo luogo fatto di ombre. Giustizia è stata fatta e ora possiamo tornare a casa!” fla  Cari Amici, sono tornata 
non sarò presente come prima, almeno per il momento e vi ringrazio tutti, siete stati fantastici!!!