vivi e lascia vivere

Al di la del bosco


 
(Immagine di Showcase of Dark and Mythical Fiction Fantasy Artworks)Ormai la 13^ luna era vicina, in quei giorni mi sentivo strana e non riuscivo a smettere di leggere. Avevo comprato alcuni libri in un mercatino e tra un libro e l’altro mi perdevo in mondi diversi, sorprendenti, oscuri, con un’irrefrenabile voglia di andare oltre, di sapere, di conoscere… come se stessi cercando qualcosa, ma non sapevo bene cosa fosse; finché un giorno mi capitò tra le mani uno strano libro. Riuscivo a percepirne la negatività che, subdola, si stava insinuando sotto la mia pelle…questa sensazione mi arrivò fino al collo, facendomi mozzare il fiato. Come pioggia gelata, i brividi, mi corsero giù per la schiena; ero pietrificata dal terrore e non ne conoscevo neanche il motivo.Con timore decisi di iniziare a sfogliarlo, quando all’improvviso sentii delle grida strazianti provenire proprio da quelle pagine, forse stavo impazzendo? Sembrava che il libro fosse stato scritto con inchiostro a base di sangue, riuscivo anche a percepire l’odore, intenso e pungente. Non riuscii a frenare le lacrime, riuscivo a sentire il dolore, la paura e il terrore di chi aveva combattuto fino alla fine dei suoi giorni col coraggio nel cuore.Chiusi immediatamente il libro, ma sapevo di non poter far finta di niente. Inspirai profondamente, chiusi per un istante gli occhi, cercando di capire cosa avrei dovuto fare e quale forza oscura avrei dovuto affrontare. 
(Immagine di Shenam - Nesau)Per capirne di più avrei dovuto assolutamente leggere il libro, pagina dopo pagina senza mai fermarmi. Non sapevo cosa sarebbe successo, ma di certo quel libro mi aveva trovata ed ero decisa ad arrivare fino in fondo.Guardai la copertina e appena lessi il titolo, fu come se qualcuno mi avesse dato improvvisamente un pugno sullo stomaco: “L’anima perduta”.Parla di un personaggio demoniaco, che rapisce chiunque osi varcare la soglia del suo territorio. Vive ai confini di un bosco, dove passa una strada provinciale. Chi si imbatte in quel luogo di notte, durante la 13^ luna piena, non ha scampo. Nel corso degli anni erano state fatte molte indagini da parte della polizia locale, ma senza alcun risultato: sembrava che le persone fossero svanite nel nulla.  Lui era il demone Mazche e aspettava pazientemente, nascosto tra le ombre, con la smania di rubare nuove vite. 
Aveva già fatto 12  vittime e quella notte la luna era al culmine della sua pienezza; l’ora era giunta. Da lontano vide i fari di una macchina, si concentrò, invocando il male che albergava in lui, pronunciando quanto segue: “ Ombre e demoni ascoltate le mie parole,per qualche istante private, a costoro, il calore.Saranno burattini nelle mie mani,e non permetterò loro di arrivare a domani.Questa è la mia eterna maledizionee portare terrore è la mia soluzione!”Queste ultime frasi mi fecero uno strano effetto, come se questo demone fosse costretto a fare tutto ciò.Continuai a leggere sempre più terrorizzata. 
L’auto di questo sventurato si fermò all’improvviso e anche se provò più volte a riavviare la macchina, rimase bloccato nel cuore della notte, in un posto desolato e davvero inquietante. Era un ragazzo sui 30 anni e all’improvviso perse il controllo del suo corpo; non aveva perso conoscenza, era lucido, ma non capiva cosa gli stesse accadendo. Ad un tratto Mazche uscì dal bosco strisciando tra un albero e l’altro e sul viso aveva stampato un ghigno che avrebbe fatto rabbrividire anche Nosferatu. Il ragazzo sbarrò gli occhi, avrebbe voluto scappare, correre veloce con tutta la forza che aveva in corpo, ma ahimè questo non era possibile… Mazche gli si avvicinò, fermandosi ad un palmo dal naso, guardandolo dritto negli occhi, come se volesse divorarlo. Se lo mise sulle spalle senza fare alcuno sforzo, sparendo nel cuore del bosco. Mentre leggevo, riuscivo a percepire la paura del ragazzo, come una specie di empatia attraverso le pagine… ma questa cosa stava iniziando a spaventarmi. Finché accadde una cosa che mi levò ogni dubbio. Il ragazzo mi stava chiedendo aiuto attraverso la mente. Ora ero proprio nei guai. Come avrei potuto aiutarlo? Io stavo solo leggendo un libro e tutto questo non poteva essere reale. Tutta colpa della mia stramaledetta passione per l’horror!  
(Immagine di Vladimir Fedotko)Ormai c’ero dentro fino al collo ed ero intenzionata ad aiutare il ragazzo, ma in che modo? Feci una breve ricerca su internet, cercando notizie su questo demone e sul luogo dove si consumavano queste strane sparizioni. C’era un collegamento col soprannaturale e i rapimenti avvenivano sempre durante la 13^ luna, che corrisponde ad un giorno fuori dal tempo, durante il quale, energie negative e positive si sfidano senza tregua. Guardai il calendario e non stavo leggendo il libro in un periodo qualunque… in quanto quella stessa  notte la 13^ luna avrebbe aperto un varco tra i mondi.  
Proseguii la mia lettura e il demone svelò il suo nascondiglio; una casa lugubre, illuminata solo da qualche candela. Portò il ragazzo in cantina, gli legò le mani e lo attaccò ad una specie di ancora, facendolo penzolare dal soffitto. Il ragazzo poteva a malapena toccare il pavimento con gli alluci, in preda al terrore supplicava ed implorava, gridando con tutta la voce che aveva. Il demone, dal canto suo, era insensibile a quelle grida; stava armeggiando qualcosa vicino ad un tavolo, prese un coltello e si avvicinò al ragazzo. Gli fece un taglio sul braccio in prossimità di una vena, raccolse il sangue in un bicchiere e se lo gustò come fosse un buon vino d’annata. Lo sorseggiò piano piano, sembrava soddisfatto, ma ne voleva ancora, sempre di più. Si allontanò per qualche minuto, lasciando solo il ragazzo. Percepivo la paura di quest'ultimo, e una folata di aria gelida mi arrivò dritta sul collo facendomi sobbalzare sulla sedia. Cosa avrei potuto fare per salvarlo? In che modo? Mi sentii impotente, ma all’improvviso mi vennero in mente alcune parole, non le ricordavo bene e decisi di precipitarmi in soffitta, dove custodivo, in un gran baule, i libri più preziosi, tra i quali c’era un libro sull’occulto. 
  Inizia a sfogliarlo finché trovai quello che stavo cercando assennatamente. Ecco la formula! Forse c’era una possibilità. Continuai a leggere l’altro libro per vedere dove era il demone: stava preparando qualcosa di orribile! Non c’era tempo da perdere, provai a parlare al ragazzo, concentrandomi con la mente e lui mi rispose! Avete capito bene, rispose alle mie parole, ci scambiammo velocemente alcuni pensieri e io gli dissi che avrei fatto il possibile per liberarlo. Caspita! Sentii i passi di Mazche nella mia testa, stava arrivando e appena fu dinanzi al ragazzo iniziai a pronunciare le parole del mio oscuro libro:“Questa è un giorno fuori dal tempo,gli orrori di questa notte danno sgomento,invoco il potere di chi porta con se la luce,non permettete che si consumi questo delitto feroce.Mazche, da qualcuno è stato maledetto,e gli omicidi sono la causa di questo effetto.Fate in modo che la terra lo faccia sparire,affinché nessuno possa ancora perire.Imploro il bene che c’è nel mondo, nell’universo,forze unitevi e fate si che non sia tempo perso.Per la potenza di Madre Terra, per la forza degli Elementi,non dovranno più continuare questi tormenti.Demone, che tu sia esiliato da questo antro,e ora avrai tutta l’energia positiva, contro!” 
Presi il libro e continuai a leggere, in quella cantina stava accadendo qualcosa di strano, il demone aveva appena reciso l’arteria femorale del ragazzo e stava riempiendo un termos. Maledizione, questa non ci voleva!!! Ma all’improvviso Mazche gridò per il dolore, la sua pelle iniziò a fumare, si stava autocombustionando, la formula funzionava, ma il ragazzo rischiava di dissanguarsi. "Muori demone, la luce ti ha scovato, ma prima di morire proverai tutto il dolore che hai procurato alle tue vittime, che tu sia maledetto per sempre!" Mazche bruciò tra grida strazianti, finché di lui rimase solo un mucchietto di cenere.La luce illuminò la stanza, portando con se un potere forte, inaspettato, che suturò la ferita del ragazzo, liberandolo poi dalle corde che lo tenevano legato al soffitto. Lui cadde stremato, non credeva a ciò che aveva appena visto, ma indirizzò la sua gratitudine in ogni angolo. L’alba stava arrivando e lui sarebbe tornato a casa vivo…almeno per questa volta.Fate attenzione a ciò che leggete, qualcuno potrebbe avere bisogno di voi! 
(Immagini tratte dal web)fla