vivi e lascia vivere

Il popolo dell'Acqua vs Kyiasha


 “Mordo, grido e graffiomentre il cuore è avvolto dal ghiaccio.Stanotte mi sentiranno in tutto l’universonon sarà tempo perso, non di certo!Qualcuno ha osato sfidare la sortesvelando il ghigno della morte.”Mi hanno trasformata, plasmata in un essere pieno di odio e ora ne conosco il motivo. Sono umana per metà, mentre quello che resta è senza pietà. Mi hanno dato una missione, un nemico da eliminare e so già cosa dovrò fare. Mi hanno trasformata perché avevano bisogno di una guerriera, il loro esercito si trovava in difficoltà, ma stavolta non sarà facile sconfiggerci. Siamo macchine speciali e il nostro obiettivo è sconfiggere chi non ha rispettato i patti dell’alleanza fra i popoli del Fuoco e dell’Acqua, ed il primo sarà Kyiasha, guardiano delle fiamme, bramoso di potere e di vendetta.Nell’aria riecheggiò  il segnale, eravamo pronti; il metallo ghiacciato che avevo dentro di me bruciava e il dolore mi avvolgeva facendomi sanguinare gli occhi.Lo scudo di ghiaccio che proteggeva il mio popolo era debole e al varco ci attendeva un esercito infuocato.Alcuni di noi avevano scavato un tunnel sotto la città, in modo da cogliere alle spalle il nemico.Era da giorni che ci stavamo preparando per la battaglia, studiando nuove pozioni per scatenare tempeste di ghiaccio; il caldo era insopportabile e dovevamo porre fine a tutto questo.Eravamo in numero sufficiente, ma l’afa ci stava rendendo deboli, quindi decidemmo di attaccare, non c’era tempo da perdere. Kyiasha fece intonare il suo grido di battaglia, mentre zampilli di lava ci ustionavano la pelle.  
 “Non ci puoi distruggere, il mondo ha bisogno di noi, senza acqua non c’è vita. Anche tu sei indispensabile, ma non puoi continuare a distruggere tutto ciò che trovi, ti ritroverai in un mondo fatto di cenere!”Lui dal canto suo, gridò: “E’ stato l’essere umano ad alimentare la mia natura, ma sei cieca? Non vedi cosa sta accadendo alla Terra? Chi è causa del suo male pianga se stesso! Io sono fatto di fiamme e ho bisogno di loro per vivere, l’acqua non fa parte del mio essere, sono stato maledetto secoli fa e ora non mi resta che distruggere anche voi!” Le sue parole mi diedero i brividi. Sconfiggere il demone del fuoco non era cosa facile, ma neanche impossibile. Ci lanciammo nello scontro; col metallo ghiacciato che ci era stato piantato nelle ossa, lanciammo potentissime frecce di ghiaccio, mentre altri compagni con fucili speciali, spararono un laser refrigerante. I nemici in prima linea caddero a terra come candele spente, ma altri tizzoni ardenti avanzarono sputando fuoco con le loro pistole fotoniche. Le fiamme divamparono alte, ustionando molti di noi. Le ferite bruciavano, ma la voglia di sconfiggerli superava il dolore. 
I guerrieri che avevano scavato il tunnel erano riusciti a circondare il nemico; non restava altro che invocare la tempesta di ghiaccio. Guardai i miei compagni, facendo avvicinare a me quelli con cui avevo studiato gli incantesimi e mentre gli altri ci facevano da scudo,  invocammo i nostri alleati del cielo: “ Vento, tempesta e nevescatenate le vostre bufereabbiamo bisogno di acqua e ghiaccioaffinché possiamo spezzare, del nemico, il bracciousando le fiamme lui abusa del suo potere mettendo in ginocchio il mondo che sta diventando cenerescatenate mastro temporale, dirigendo la sua furia su chi ci sta facendo del maleil fuoco continuerà ad esisterema questo demone dobbiamo sconfiggerelui è frutto di una maledizioneed è per questo che dobbiamo fargli cambiare direzioneverrà esiliato negli inferi della Terradove li potrà scatenare la sua guerrain una particolare dimensionee non sa ancora che sarà la sua eterna prigione.”Ad un tratto si sentì un boato, le nuvole diventarono nere ed enormi, uno scenario inquietante. I lampi illuminarono il cielo e poi si scatenò un inferno di ghiaccio. Kyiasha gridò per il dolore, mentre i suoi guerrieri caddero a terra schiacciati da massi ghiacciati. Le loro urla erano insopportabili, il ghiaccio feriva loro come il fuoco aveva ferito noi, non c’era da gioire, ma giustizia andava fatta.Lo scudo che proteggeva il mio popolo era ritornato solido e potente, ma non dovevamo abbassare la guardia, 
(Immagini tratte dal web)sarebbero giunti altri attacchi, in quanto alcuni nemici erano riusciti a fuggire; dovevamo tenerci pronti, studiando nuove strategie, aiutando i popoli a prendersi più cura di loro, del loro modo di vivere e di porsi nei confronti della Terra.flaIdratatevi!!!