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Tremori


Era una domenica come tante altre, in una famiglia come tante altre, chi finiva i compiti, chi guardava la tv, chi chiacchierava a telefono. All'improvviso un calore fortissimo seguito da tanti scossoni forti; ricordo nitidamente che due braccia forti mi sollevarono di peso dalla sedia e in men che non si dica mi ritrovai fuori casa. Fu talmente veloce mio zio che neanche ricordo di aver provato paura, in fondo era la prima volta che assistevo a qualcosa di simile. I miei 8 anni non mi permettevano di avere un bagaglio di esperienze tali da capire cosa fosse accaduto. All'esterno sembrava di essere stati bombardati, macerie ovunque mi girassi, grida di disperazione, il pianto di chi pensava di aver perso tutto e il pianto di chi non trovava i suoi cari. Dopo pochi minuti ci allontanammo dal centro abitato per andare in un luogo "aperto", dove non ci fossero costruzioni che potevano venir giù. Dopo quei momenti, la velocità della ricostruzione è stata inversamente proporzionale a quella delle scosse che avevano ditrutto i sacrifici di una vita. Già, una vita dedicata alla famiglia, dedicata al lavoro, deidicata ai sacrifici per un futuro migliore. Molti quel futuro non l'hanno visto, altri che avevano come responsabilità morale di dare il futuro ai superstiti si sono arricchiti alle loro spalle. In Italia il terremoto è una tragedia per tantissimi e un affare per molti altri! Spero che questa volta, la cosa, non sia trattata come l'Aquila o l'Irpinia o tanti altri posti che a distanza di anni aspettano ancora invano di riappropriarsi della propria dignità.