I am polychrome

Lo specchio e il ragno


questa sera mi riscopro a parlare di tene parlo da solo allo specchiorinchiuso dentro queste muradi cartapesta grigiastra.mi sento un imbelleseduto,le gambe composte e le mani giunte,a guardare innanzi a me un me stesso nella stessa condizione.folliapura folliaci presentiamo l'un l'altro.piacere robertopiacere robertonon esce verbo dalla mia boccaeppure lui capisce e mi risponde.mi chiede allora come mi senta oradopo che tutti son andati vialasciandomi addosso solamente tracce di acqua salmastra.come mi sento gli chiedo?come un elefante in mezzo al desertoinvisibilemi riporta alla mente quelle sere a parlare in silenzioquelle corse sfrenate nelle valli della fantasiadove lunghi sospiri gonfiavano ali di galeoni fantasmi,dove lacrime innondavano vasche da bagnoe cuscini colorati sostenevano le nostre fronti esauste.ora sei livia con un giorno avantivivi nel futuro attualee qui invece non rimangono che panchine di pietrache lasciano orme sulla bianca rena spazzata dal ventodove un gitano al mio passare mi dedica il suo sviolinarecercando di farmi sorridereperchč in fondodentro di mequalcosa non sorride pił.un ragno mi osserva stupitova via