I am polychrome

pieni gli alberghi a tunisi


la stanza affollatadi nastri colorati e gocce di marmellatadi cui ci sentivamo accerchiati.quella mattina l'albergo pienotintinnava al ritmo della tempestasotto un cielo serenoriflettendo le nostre immagini nella finestra.il vino colorava i bianchi sorrisidi un rosso macabro e ilarecontrapponendo amare lagrimea dolci carezze di cartavetrata.tutto questo ricordare mi butta giù.tunisi si ergeva austerasulle groppe di cammelli agitatiosservandoci come una chimerasooridere allegramente su tappeti agiati.corse senza respirareall'interno di vicoli bui e angusticon l'intento di scappareda braccia violente di uomini robusti.le grida si mescolavano ai rumorisilenziosi di mercanti ossessionantie tu che mi chiedevi di ballarecon te come sui carboni ardenti.il suono delle cavigliere ancora mi commuove.cosa sia rimasto ancora non sodi giorni assolati d'amore ed allegriadi voli su mari agitati un pòda volti avvolti di una lontana malinconia.