I am polychrome

la portata della condotta


La nebbia mi riporta d'impulso indietro nel tempoa case abbandonate in forete di pietraquando bendati si correva a perdifiatoalla ricerca di pareti d'argilla.Atomi leggeri fluttuano invisibliaggregandosi e creando bagliori purpureiche avvolgono le menti di fanciulliaccovacciati in languidi abbracci. "Porgi l'altra guancia" disse un tempo un saggiotra profumi d'incenso asfissianti e canti di salmi stonatipiangeva lacrime amare quel giorno il cristodoleva infuocata l'altra guancia porsa.Hallelujah!Felici appaiono danzatori scalzi di Mumbais'abbracciano saltando e gridando ad alta vocesi intonano canti dai lamenti sinuosisu sassolini spigolosi e pungenti!Hare Hare Hare Krishna!Il loro amore ci viene donato sottoforma di pioggiaacida e corrosiva come baci di lumachetrovare un posto per custodirle e` difficileforse tra i capelli di una vergine!Dal confessionale giungono intermittenti e continuisingghiozzi della giovane vedovaaccusata e disprezzataper aver amato sino al punto di uccidere.Tra i banchi della navata bocche pienedi ostie e malumori aspettano timorosamentepeccati da ingoiare e fiamme da spegnerecol vino in un calice colmo di serpenti.Ave Maria!Ricordo di quella ragazza giudicata diabolicaper aver donato le sue cavita` al popolocercando di affermare che il saggio disse:"Andate e moltiplicatevi!"La lapidarono la domenica di pasquatra sguardi attoniti di donne geloselegate a fardelli di mariti violenti.Lasciai una rosa poco distante.La ritrovai la sera stessa per la sdradateneva stretta la rosa e le mani le sanguinavanoaveva un sorriso soavecome quello di un bambino che per la prima volta gioca col mare.L'altalena dondolaLa finestra cigolagioca il vento coi capelli dei peccatori.Hallelujah!