Webbo's land

Chiaroveggente? Magari....


Dovrei fare un corso accelerato di chiaroveggenza. In modo da evitare di trovarmi in situazioni strane.Ammesso che la chiaroveggenza possa dare la possibilità di indovinare cose totalmente incomprensibili, soprattutto se hanno a che fare con la cosiddetta "cosa pubblica". Vado a spiegare.Avendo alcuni clienti in zona centrale di Firenze, abbiamo ritirato a suo tempo un apposito dispositivo che ci permette di entrare con i mezzi aziendali nelle zone a traffico limitato: un Telepass, nè più, nè meno differente da quello che serve per andare in autostrada. Passando sotto i varchi di accesso alla zona traffico limitata, l'apparecchietto colloquia con il sistema di controllo e permette l'accesso in dette zone, in orari prestabiliti, giusto per poter fare il carico e scarico di merci. Il permesso relativo è annuale, e va rinnovato mediante apposito bollettino di conto corrente postale, che arriva a destinazione a mezzo servizio postale. E qui ci casca l'asino.Martedì quattordici ottobre duemilaotto arriva una busta. Contenuto: lettera della società di servizi che cura i rilasci dei permessi per conto del Comune di Firenze, con allegato bollettino, che avvisa di effettuare il pagamento annuale. Scadenza segnalata: trenta settembre duemilaotto.Ohibò: è il quattordici ottobre, e mi arriva un bollettino da pagare entro il trenta settembre. Che fare? Portare indietro le lancette di un paio di settimane, oppure utilizzare un'apposita macchina del tempo, giusto per far rientrare il pagamento nella scadenza indicata? Faccio le mie consultazioni, le mie apposite ricerche, e mi rendo conto sia impossibile poter effettuare il versamento entro la data indicata. Vado, quindi, all'ufficio postale, e faccio l'operazione opportuna. Capita che il giorno quindici ottobre duemilaotto Sampei debba utilizzare detto dispositivo di accesso, in abbinamento ad un ulteriore permesso speciale  da rilasciarsi presso un posto di polizia municipale. E che prenda il telepass e vada in suddetto ufficio comunale. Dove controllano, e risulta non esserci il pagamento del canone annuale. Telefona qui, lievemente inviperito, e con il suo solito modo amichevole di dire le cose, parte sparato verso di me, dicendo che il versamento non c'è, e chiedendo l'invio della ricevuta per fax all'ufficio. Cosa che faccio. Finito lì? No, perchè all'ufficio fanno notare che la data del pagamento è il quattordici ottobre. Rilasciano comunque il permesso, ma annotano la discrepanza della data di pagamento.Appena rientra in ditta, aridaje: altro assalto verso il sottoscritto, colpevole di non fare le cose come si deve, essere poco affidabile, ed ennesima accusa "devo fare tutto io".Armato di tutta la santa pazienza possibile, passo a spiegare la faccenda. Busta arrivata per posta il 14 ottobre, scadenza indicata 30 settembre, impossibile fare il pagamento entro tale data, pagamento fatto il giorno stesso. Semplice, no? No. Per niente. Dovevo interessarmi io a richiedere il bollettino. Come se ci fosse una scadenza fissa: l'anno precedente lo stesso pagamento andava fatto entro il 31 luglio. Ma quel che mi vien detto non è tanto il fatto di non essermi interessato alla ricerca della comunicazione postale (dove caspita vado a cercare una busta che non so nemmeno se mi hanno spedito?), quanto il ritardo del pagamento. Provo a spiegare di nuovo: busta arrivata il 14/10, scadenza indicata 30/9, impossibile pagare entro 30/9 dato che è arrivata fisicamente il 14/10. Mi pareva sufficientemente chiaro, no?Evidentemente no. Ho dovuto ripetere la stessa cosa una decina di volte, accompagnando la spiegazione finale con disegnini raffiguranti la linea spazio/temporale ed il susseguirsi degli avvenimenti, ma alla fine ce l'ho fatta: ha capito. E' stata dura, ma ha capito.Ecco, avessi avuto doti di chiaroveggenza avrei, forse, evitato tutta 'sta perdita di tempo....