Condizione insolita questa.Portatile appresso, collegamento via cellulare, opportunamente configurato il tutto per poter usare internet. Solo per un attimo, giusto il tempo di pubblicare questo post, scritto materialmente ieri sera, ma da pubblicare oggi, una manciata di ore prima che finisca il 2008, mentre son qua, con gli amici, a Roma, che aspetto di cominciare un po' di festeggiamenti.Imperversano le considerazioni di tutti, i bilanci, tradizionali, di fine anno, su quel che è stato l'anno trascorso, e sulle aspettative per quello nuovo.Mi accodo, buon ultimo.Il 2008 è agli sgoccioli. E finalmente, direi. Ne son successe tante in questi 366 giorni, non tutte piacevoli, non tutte allegre. Si chiude un altro anno della mia esistenza, un altro anno da aggiungere alla mia età: ormai son 41, e vado, dritto, spedito, verso i 42.Che ho fatto in questo tempo? Tanto, parecchio. Sono riuscito ad andare avanti, sempre e nonostante tutto. Sogni di ragazzo che si sono avverati, mentre altri sono finiti immancabilmente nella discarica. Problemi risolti, altri rimandati nel tempo, altri abilmente aggirati senza affrontarli, ma con la certezza che non mi si ripresenteranno davanti. Ma qualcosa di buono l'ho fatto?Non lo so. Ho sempre cercato di essere me stesso, con i miei (pochissimi) pregi e con i miei (tantissimi) difetti. Ho la coscienza a posto, non ho mai rubato, ucciso, fregato nessuno. Mi piace la vita, mi piace quello che la vita mi ha messo davanti, sulla mia strada, dandomi la possibilità di incontrare parecchie persone. Che mi hanno comunque dato tanto, nel bene e nel male. Alcune di loro sono evaporate, e per fortuna, anche se mi hanno parzialmente svuotato. Altre, invece, sono sempre presenti: i miei amici ci sono, sempre. Pochi, magari, ma buoni, senza dubbio. Persone leali, reali, che mi hanno fatto crescere, migliorare parecchio, diventare quello che sono. E per le quali farei tutto quello che posso, senza riserve.Qualcosa, comunque, manca, e continuerà a mancare. Molti, alla mia età, hanno già una famiglia, hanno già qualcuno che continuerà a ricordarli in futuro. Io no. Evidentemente il caso, il fato, il destino, o quella cosa che ha nomi diversi anche se rappresenta la stessa cosa, ha deciso che non dovevo averla. Non tutti hanno la fortuna di avercela, di costruirsela. Rientro tra quelli, io. Ma non ne faccio una tragedia: ho tutto il resto. Amici, salute, lavoro. E non è poco. Gli amici mi danno quella carica giusta per andare avanti. la salute c'è, e non mi posso lamentare, non mi ha mai lasciato "a piedi". Il lavoro mi permette di togliermi delle soddisfazioni, di scoprire nuove realtà. E, come ho detto, non mi posso lamentare: c'è chi è più sfortunato di me, perchè non ha nessuno di quelle cose che ho io. E si deve arrangiare al meglio possibile.Il 2008 finisce, così come è cominciato. E come sono cominciati e finiti gli anni precedenti. Con qualcosa in più. Con qualcosa da aggiungere. Con qualcosa da ricercare. Con qualcosa che manca ancora per completare quel che sono. E per arrivare ad essere quello che sarò alla fine dei miei giorni, quando sarà il momento in cui scorreranno i titoli di coda.Non sono triste, non vorrei che qualcuno si allarmasse o si preoccupasse. E' che ogni tanto un piccolo resoconto delle proprie idee e dei propri pensieri è giusto farlo, per capire chi siamo e che cosa stiamo facendo.E per cercare di andare ancora avanti, nel nuovo anno che comincia domani.Altri trecentosessantacinque giorni da esplorare nella mia esistenza.Intanto, buon 2009 a tutti.
L'ultimo post dell'anno
Condizione insolita questa.Portatile appresso, collegamento via cellulare, opportunamente configurato il tutto per poter usare internet. Solo per un attimo, giusto il tempo di pubblicare questo post, scritto materialmente ieri sera, ma da pubblicare oggi, una manciata di ore prima che finisca il 2008, mentre son qua, con gli amici, a Roma, che aspetto di cominciare un po' di festeggiamenti.Imperversano le considerazioni di tutti, i bilanci, tradizionali, di fine anno, su quel che è stato l'anno trascorso, e sulle aspettative per quello nuovo.Mi accodo, buon ultimo.Il 2008 è agli sgoccioli. E finalmente, direi. Ne son successe tante in questi 366 giorni, non tutte piacevoli, non tutte allegre. Si chiude un altro anno della mia esistenza, un altro anno da aggiungere alla mia età: ormai son 41, e vado, dritto, spedito, verso i 42.Che ho fatto in questo tempo? Tanto, parecchio. Sono riuscito ad andare avanti, sempre e nonostante tutto. Sogni di ragazzo che si sono avverati, mentre altri sono finiti immancabilmente nella discarica. Problemi risolti, altri rimandati nel tempo, altri abilmente aggirati senza affrontarli, ma con la certezza che non mi si ripresenteranno davanti. Ma qualcosa di buono l'ho fatto?Non lo so. Ho sempre cercato di essere me stesso, con i miei (pochissimi) pregi e con i miei (tantissimi) difetti. Ho la coscienza a posto, non ho mai rubato, ucciso, fregato nessuno. Mi piace la vita, mi piace quello che la vita mi ha messo davanti, sulla mia strada, dandomi la possibilità di incontrare parecchie persone. Che mi hanno comunque dato tanto, nel bene e nel male. Alcune di loro sono evaporate, e per fortuna, anche se mi hanno parzialmente svuotato. Altre, invece, sono sempre presenti: i miei amici ci sono, sempre. Pochi, magari, ma buoni, senza dubbio. Persone leali, reali, che mi hanno fatto crescere, migliorare parecchio, diventare quello che sono. E per le quali farei tutto quello che posso, senza riserve.Qualcosa, comunque, manca, e continuerà a mancare. Molti, alla mia età, hanno già una famiglia, hanno già qualcuno che continuerà a ricordarli in futuro. Io no. Evidentemente il caso, il fato, il destino, o quella cosa che ha nomi diversi anche se rappresenta la stessa cosa, ha deciso che non dovevo averla. Non tutti hanno la fortuna di avercela, di costruirsela. Rientro tra quelli, io. Ma non ne faccio una tragedia: ho tutto il resto. Amici, salute, lavoro. E non è poco. Gli amici mi danno quella carica giusta per andare avanti. la salute c'è, e non mi posso lamentare, non mi ha mai lasciato "a piedi". Il lavoro mi permette di togliermi delle soddisfazioni, di scoprire nuove realtà. E, come ho detto, non mi posso lamentare: c'è chi è più sfortunato di me, perchè non ha nessuno di quelle cose che ho io. E si deve arrangiare al meglio possibile.Il 2008 finisce, così come è cominciato. E come sono cominciati e finiti gli anni precedenti. Con qualcosa in più. Con qualcosa da aggiungere. Con qualcosa da ricercare. Con qualcosa che manca ancora per completare quel che sono. E per arrivare ad essere quello che sarò alla fine dei miei giorni, quando sarà il momento in cui scorreranno i titoli di coda.Non sono triste, non vorrei che qualcuno si allarmasse o si preoccupasse. E' che ogni tanto un piccolo resoconto delle proprie idee e dei propri pensieri è giusto farlo, per capire chi siamo e che cosa stiamo facendo.E per cercare di andare ancora avanti, nel nuovo anno che comincia domani.Altri trecentosessantacinque giorni da esplorare nella mia esistenza.Intanto, buon 2009 a tutti.