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Praga


Come promesso, ecco il racconto delle mie vacanze a Praga.E' il terzo anno che, strategicamente, mi sono "tolto di torno" durante il periodo natalizio, per evitare i soliti, continui, ripetitivi incontri con parenti che faccio fatica a vedere una volta all'anno. E quest'anno la destinazione è stata la capitale della Repubblica Ceca.Città dove ero già stato, tre anni fa, in contesti diversi, ma soprattutto per non più di mezza giornata complessiva di visita. Ed è stato un bene dedicare più giorni, facendo una accurata preparazione dei luoghi da visitare.Partito il 24 da Milano Malpensa, aeroporto raggiunto sfidando la nebbia della pianura Padana (sono partito non da casa mia, ma dall'abitazione dei miei due compagni di viaggio, Gregorio e Sara, abitanti in un paesino sulla riva veneta del Po, giusto appena oltre Ferrara), l'impatto con l'aeroporto di Praga è già stato positivo: struttura pulita, direi anche nuova, ben tenuta. E come l'aeroporto, anche la città si è presentata allo stesso modo: pulita, ordinata, efficiente. La zona di Vaclavske Naměsti (Piazza Venceslao), dove avevamo l'albergo, è il punto di riferimento della città. E' dominata dal Museo Nazionale, ma soprattutto dalla statua dedicata a San Venceslao, patrono della città e della Repubblica Ceca. Ed è stato il teatro del sacrificio di Jan Palach, il giovane studente che si dette fuoco per protestare contro la repressione violenta della Primavera di Praga. Tutta la zona della piazza è altamente commerciale, ottimo richiamo per i turisti: negozi di ogni tipo, ristoranti, fast food, sono lì, pronti ad accogliere i visitatori. Assieme alle bancarelle del mercatino natalizio, che in quei giorni erano affollate, e che potevano essere trovate anche in altri punti della città come Staroměstska Namesti (Piazza della Città vecchia).Avevamo, anzi per essere più precisi, Sara, l'organizzatrice effettiva del viaggio (sia per selezione del pacchetto volo+albergo, facilitato dal fatto che lavori in un'agenzia di viaggi, sia per la programmazione pratica dei percorsi), aveva studiato una visita dettagliata della città, dividendola per zone: Vaclavske Naměsti (Piazza Venceslao), Hradčany (la zona del Castello), Pražky Hrad e Stare Město (il Castello e la Città Vecchia), Mala Strana (la Città Nuova), ed il Quartiere Ebraico. Integrando le informazioni presenti nelle solite guide turistiche con "I misteri di Praga", scritto da Morena Poltronieri, che narrale leggende su Praga. La città, infatti, è una di quelle che compongono il triangolo della magia bianca assieme a Torino ed a Lione. Ecco quindi che la visita fatta è andata un po' al di fuori dei soliti passaggi affollati dai turisti: a chi potrebbe venire in mente di andare a vedere la mano imbalsamata custodita presso la Chiesa di San Jakub, che la leggenda vuole sia la mano di un ladro che tentava di rubare un'icona religiosa? Oppure chi potrebbe andare a vedere U Zlate Studne (Al Pozzo d'Oro), in Mala Strana? O seguire le case con particolari stemmi in Nerudova? Il tutto, poi, integrato con la Via degli Alchimisti (Zlata Ulička), un vicolo all'interno delle mura del Castello, o seguire la leggenda del Golem, nel Quartiere Ebraico.Una città, comunque, da vedere, da visitare. Ben tenuta, pulita, gli abitanti sono cortesi e cordiali. Si riesce a spendere pure poco: in tre, in giro anche in zone centrali, in locali confortevoli e mangiando piatti tipici cechi in porzioni più che abbondanti, non abbiamo mai speso più di 18 Euro alla volta. Mezzi pubblici efficienti, anch'essi a buon mercato, e puntuali, con grande facilità di trovare le giuste coincidenze, grazie alle comode segnalazioni visive (vengono anche fornite indicazioni audio sulle fermate della metro, degli autobus e dei tram, ma la lingua ceca è praticamente incomprensibile, risultando essere un ammasso di consonanti....).Insomma, un bel viaggio, in una bella città ancora a misura d'uomo. Da consigliare. Soprattutto se in ottima compagnia, come quella che ho avuto io.Qui sotto le foto di Praga.