Webbo's land

Avere un'età, e sentirsene un'altra....


Ho ormai superato i quaranta, e da un po'. Ma non è che mi senta realmente con quell'età che dice l'anagrafe, anzi, direi quasi che me ne sento molti meno, di anni.Ecco perchè mi viene da ridere quando la gente che non mi conosce si rivolge a me dandomi del lei, chiamandomi addirittura "ragioniere". Che poi è il titolo di studio che mi ritrovo. Ma non ci tengo molto a farmi chiamare "ragioniere": un po' perchè non mi pare sia nulla di speciale, un po' perchè ho sempre la sensazione di essere preso per i fondelli. Ma è soprattutto quando vengo trattato come persona "avanti con gli anni" che mi viene da ridere. Proprio perchè non mi sento affatto l'età che ho.Sarà che questi anni sono corsi, sarà che forse ero già relativamente "vecchio" prima, ma non mi pare proprio che abbia l'età che dovrei avere. Mi sento come un ventenne, o giù di lì, almeno di cervello. Mi va di scherzare, non mi prendo mai sul serio, ho sempre qualche idea balzana per la testa, come quella di tenere questo spazio e di scriverci di tutto, fuorchè cose serie. Può un quarantenne scrivere le vaccate che scrivo regolarmente io? No, mi pare di no.Eppure ci sono miei coetanei, o giù di lì, che dimostrano il doppio degli anni che realmente hanno: iperseri, ipercontrollati, ipercompassati, mai una parola fuori posto, mai una qualsiasi azione che non sia consona all'età effettiva. Ma come fanno a reggere, sempre in questo modo? Come fanno a prendersi così continuamente sul serio, senza mai uscire dai binari e senza avere il gusto di fare qualcosa di insolito per la loro età?Io non ce la farei, e non ce la faccio. Mi sento un poco più che ventenne, almeno di testa. E mi trovo bene, con il cervello strano che mi ritrovo. Anche se l'età anagrafica dice che ho qualche anno in più.