Webbo's land

L'arte dello scrivere


Come ormai si saprà, pure io ho aderito al gioco lanciato dall'amico Writer. Ho scritto un raccontino, una boiata delle mie, tanto che vengo sistematicamente sgamato già alla seconda riga da chi mi conosce: sanno già dove vado a parare, non mi riesce fregare quasi più nessuno. Ma non è questo che volevo dire: come scriva il sottoscritto lo sanno anche i sassi, e non c'è modo che possa modificare lo "stile", ammesso che di stile si possa parlare.Sto guardando i racconti scritti dagli altri partecipanti nella lista che Claudio tiene aggiornata. E c'è di tutto, scritto in tutti i modi possibili, ciascuno con il proprio modo, ovviamente, la propria sensibilità.E mi rendo conto che, fortunatamente, ci sono parecchie persone che sanno scrivere. Perchè scrivere è un'arte: riuscire ad esprimere quel che si è, quel che si ha dentro in modo comprensibile, possibilmente senza errori di sintassi, non è una cosa semplicissima. Occorre trovare il giusto modo per tirar fuori le proprie idee e le proprie sensazioni, rendendo partecipi gli altri di quel che si è. Più facile a dirsi che a farsi. Capita, è capitato, di leggere scrittori famosi, e di non riuscire a capire che cosa stiano dicendo. Non so, lo dico da lettore, ma a volte sembra che alcuni scrittori famosi cerchino il modo di restare più distaccati possibile, come se non sentissero veramente quel che stanno dicendo, come se fosse una cosa meccanica, quasi da produzione di serie.Invece trovo molto più veri e sentiti i racconti di coloro che hanno partecipato all'iniziativa di Claudio: sempre ben scritti, ma soprattutto "sentiti". Si sente che chi li ha scritti li ha veramente pensati, e si è immedesimato in pieno in ciò che ha raccontato. Anche, e soprattutto, perchè gli autori non sono professionisti.Ma soprattutto sottolineo il fatto che dentro i racconti, così come in post che si possono trovare in giro sui blog, si sentano delle persone vive, i loro pensieri, le loro emozioni. Perchè, in fondo, l'arte della scrittura può riuscire a smuovere qualcosa che c'è dentro di noi: creatività, pensieri, emozioni. Ed esternarli fa sempre bene.