Note a margine

Lampi nel buio


 
"Quando tutte le parole sai che non ti servon più quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù Quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che che nessuno se lo spiega perché sia successo a te Quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no" quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà. Sopra il giorno di dolore che uno ha"(L. Ligabue) ...C'è una persona che vorrei tanto scrivesse qui dentro.Sarebbe una gioia e mi piacerebbe da morireMa credo non sarà possibile e probabilmente resterà un desiderio irrealizzabileAlmeno per ora.Ogni tanto il pensiero corre a lei ma quando provo a chiamarla il telefono suona sempre a vuotoCi ho provato anche qualche giorno fa.Qualche squillo che sembrava percorrere veloce e impaziente il tempo e lo spazio fin dove poteva arrivare e poi il silenzio.Solo silenzio.Sono passati tre anni dall'ultima volta che ci siamo sentiti al telefonoQuella sera scambiò qualche pensiero anche con l'Orsetta.Era forse la seconda volta che parlavano assiemeRisero di me.E per me fu un momento meraviglioso.Ma fu l'ultimo.Ci eravamo promessi che una domenica ci saremmo ritrovati a passarla tutti assieme nella sua cittàUna giornata assieme, niente di speciale o forse tutto specialeQualche giorno dopo, provai a chiamarla per un saluto veloce e lei non risposeNon rispose più.Mi mandò solo un breve messaggio.Stava male, male davvero.Tentai di chiamarla, quasi ogni giorno, a volte anche di più"Lasciala stare" mi disse l'Orsetta una sera"Ma Perdio, no!! ... perché non risponde più??""Lasciala stare, quando vorrà farsi sentire si farà viva lei""Cazzo, no, no!!"Alla fine ascoltai il suo consiglio e la lasciai stareDa allora, lei non si fece più viva.Ogni tanto scrive nel suo BlogParole dure, parole fragili, parole indecifrabili.In qualche breve post, mi è capitato di intravedere una dedica, un pensiero, una foto che riportava a me e al mio ometto.Quasi a voler dire: "io sono qui"Le scrivevo un commento per dirle che avevo capito, che ero lì, che io c'ero.Con poche parole lei rispondeva al commento ma la cosa finiva lì, solo un breve e rapido saluto e nulla di più.Nulla di più e molto di menoIo so che lei c'è, so che al di là di questo trabiccolo lei legge le cazzate che scrivo e sono sicuro che in questi giorni legge anche i vostri racconti.Quanto ci ho pensato in questi anni, quanto tempo abbiamo passato al telefono, a raccontarci i nostri giorni, quelli buoni e quelli meno buoni, e a chiederci: "Tu, che faresti? ... "Tu, che ne dici?"All'epoca lo dissi anche all'Orsetta, "è una persona meravigliosa, lei va sempre al di là di ogni cosa, un giorno, vieni con me che andiamo a trovarla, vero?""Si, verrò con te" Poi, invece, il silenzio, un silenzio feroce, assordante, per me durissimo per da sopportare.So che lei sta male, male davveroMa la lascio stare anche se mi pesa, Dio santo se mi pesa questo senso di impotenza, il non sapere nulla e avere solo un numero di telefono che suona a vuoto da anniPerò la penso e sento lei che c'è, che legge e che vive.Mi piacerebbe davvero tanto che scrivesse qui dentroPer tanti motivi.
...Le piacciono tanto gli Ashram, fu lei a farmeli conoscere.Malinconici e struggenti violini, a volte cosi duri che ti viene quasi voglia di spegnere subito appena comincia un loro pezzo.Ma pieni e carichi di tante altre coseCose buone....AshramIl Mostro