Note a margine

Mauro è tante cose


 
 Oggi pomeriggio Per caso ho sentito un pezzo che mi ha immmediatamente scaraventato ad un mio passato lontano e mi ha riportato alla mente un nome, "Mauro Scardovelli" Da quanto tempo non mi tornava in mente Mauro?Da una vita, non ci pensavo da almeno 15 o giù di lì, da quando tanti anni fa ne parlai ad un amico e gli raccontai di quell'esperienza ad Assisi con Mauro e sua moglie Carolina fatta quache anno addietroHo cercato su Internet se c'era qualche notizia su di lui e ho trovato un sacco di cose. Sono davvero contento che sia lui che sua moglie siano ancora pimpanti e sempre sul pezzoHanno un sito, un'associazione, organizzano seminari, sono su youtube, su Facebook, insomma, sono in perfetta forma in tutti i sensi e questo mi rende contentoLui non sa che in questo momento sto scrivendo di lui, ho solo messo un "mi piace" sul suo profilo facebook.Di sicuro non si ricorderà di me, quasi vent'anni fa, un ragazzo di 32 anni, una fra le migliaia di persone che ha conosciuto. Sarebbe impossibile.Ma non è importante, io lo ricordo e oggi mi è tornata alla mente quell'esperienzaMi sono tornate in mente le mattine che prima di colazione lo vedevo fare esercizi strani nel giardino dalla Cittadella e sono riaffiorate dai ricordi le sue lezioni, gli esercizi, aiutato da Carolina.Mauro Scardovelli è difficile da descrivere, diciamo che è un formatore anche se mi accorgo che è molto riduttivo definirlo come un semplice "Formatore"Diciamo così, Mauro è tante cose.Lo conobbi ad un corso di una settimana ad Assisi nel 1997Fu la mia primissima esperienza con la neurolinguistica, il momento in cui la conobbi e ne compresi i confiniEravamo un gruppo di uomini e donne e loro due, Mauro e Carolina a tenere il corso e a farci da guidaFu un'esperienza in cui conobbi un sacco di persone da tutte le parti d'ItaliaRicordo uno degli assistenti, un ragazzo romagnolo, che quando c'era da mettere un pezzo per un'esercizio faceva partire sempre la chitarra di Beppe Maniglia, un tipo bolognese che chi è dalle parti di Bologna non può non conoscere e se non lo conosce allora vuol dire che non è da Bologna.Beppe Maniglia negli anni successivi l'ho incontrato anch'io in piazza Maggiore dove una volta lo potevi trovare tutti i giorni, sempre insieme all'inseparabile moto e alla sua chitarraIn quella settimana, legai un po' di più con un ragazzo da Matera e con una ragazza piemontese da Canelli con cui alla sera facevo delle lunghe chiacchierate, seduti sui gradini della Cittadella in cui eravamo ospitatiDopo cena e dopo il caffè ci sedevamo lì e ci raccontavamo fino a quando, immancabilmente, arrivava la sua amica che non sorrideva mai, quasi un cane da guardia, a darle il coprifuoco Ho anche un ricordo particolare legato a una di quelle sereDurante quel giorno avevamo lavorato parecchio su di noi ma stranamente arrivai a sera sentendomi pieno di energiaMi sentivo così bene che dopo cena decisi di fare una telefonata che da mesi non riuscivo a fareQualche tempo prima, in modo un cincinin rocamblesco, ero riuscito ad avere il numero di telefono di "The King", Valerio Negrini, ma più passavano le settimane e più non mi decidevo a chiamarloChe cosa gli avrei detto? Non ne avevo la minima idea ma solo il pensiero di sentirlo mi elettrizzava e nello stesso tempo mi spaventavaCome avrebbe reagito?Può darsi bene ma chi lo sapeva?Si sarebbe seccato? Forse si oppure glia vrebbe fatto piacereInsomma non riuscivo a decidermi fino a quella sera in cui  decisi di chiamarlo.Ero emozionatissimo, da anni leggevo le sue parole, ero cresciuto con loro ma dopo aver sentito il suo "pronto" mi bloccaiIn qualche modo riuscii a presentarmi e scambiammo qualche parolaNon molte ma bastarono, misi giù ed fui contento.Ed oggi pomeriggio, riascoltando per caso quel pezzo di Beppe Maniglia un sacco di cose sono riaffiorateChe settimana fu quella! ...Dire Straits Your Latest Trick