Note a margine

Donna Elettra


 Conosco donna Elettra da qualche anno.Mi capita spesso di incontrare per lavoro delle persone nuove e donna Elettra è stata una di queste.Una mattina avevo da farle firmare con urgenza dei documenti e l'ho chiamata a casa."Sono un po' indisposta, se vuoi passo da te la prossima settimana" mi ha risposto con voce roca"Se lei è a casa passo io nel pomeriggio, sono di strada""Va bene"Alle 16 dopo aver parcheggiato l'auto sotto casa sua le suono il campanello e un istante dopo lo scatto automatico della serratura apre il portoncino e salgo le scaleMi fece accomodare nel suo piccolo appartamento al secondo piano di una vecchia palazzina poco fuori dal centro di Mestre.Aveva l'aria di chi si è appena alzato dal letto e ha una gran voglia di ritornarciDonna Elettra sembrò capire i miei pensieri: "Non sto tanto bene in questi giorni e sono andata a riposare un oretta" mi disse facendomi accomodare su una delle due poltroncine accanto ad un tavolinetto di vetro mentre lei si sedeva con fatica sull'altra"Dimmi, Web, che carte devo firmare?""Mi deve mettere una firma su questo modulo sennò rischia che le blocchino il conto""Per i due soldi che ho potrebbero anche farlo""Beh, facciamo in modo che non succeda" le dissiLe diedi una penna e lei con dita incerte mise la sua firma sul foglio che aveva davanti"Vuoi che ti offra qualcosa?""Non si disturbi""Stavo preparandomi una tazza di tè, ne vuoi una anche tu?""Va bene, le faccio compagnia per qualche minuto"Si diresse nel piccolo cucinino a mettere sul fuoco un bricchetto d'acqua mentre intanto io mi guardavo intorno, curioso dell'ambiente sconosciuto attorno a me.Si intuiscono sempre molte cose di una persona se osservi bene dove e come vive.Le "cose" e gli oggetti che una persona conserva, di cui si circonda e che mette bene in vista sono una fonte di informazioni inesauribile per capire chi è.Per me il massimo sarebbe aprire il frigorifero e guardare cosa c'è dentro anche se  mi rendo conto che non è una cosa che si possa sempre fare, eh!Donna Elettra me l'aveva presentata una persona qualche anno fa."La Signora" l'aveva definita, "ricorda Web, è una donna benestante e sofisticata", così mi era stata descrittaUn paio di minuti dopo, mentre stavo osservando delle vecchie foto ingiallite dal tempo sopra una credenza impolverata, sentiì da dietro le spalle la sua voce:"Hai figli Web?"Mi girai e vidi donna Elettra in piedi davanti a me che mi osservava curiosa"Si, uno""Anche io ne ho una, ormai è grande, vive in un'altra città""E' questa?" le chiesi indicando una ragazza sorridente in fotografia"Si, quella foto l'abbiamo fatta l'ultima volta che siamo state in vacanza assieme, sono passati tanti anni da quel giorno"Guardai la foto e il viso di quelle due donne e mi vennero dei pensieri"Non porti la fede, non sei più sposato?""Sono separato""Da quanto?""Da un po'"L'acqua cominciava a bollire e donna Elettra se ne accorse, si girò e si diresse verso il cucinino"Ti va bene se ci metto un po' di limone?""Benissimo"Tornò con due tazze calde di tè posate in un vassoio con sopra un centrino di pizzo e sopra un piccolo piattino con qualche biscottoBevemmo il tè in silenzioLa guardavo e mentre la osservavo mi colpiva il suo modo di vestire, portava abiti appartenuti ad un altra epoca.Sembrava uscita da un film degli anni 30, una camicetta senza maniche sotto un golfino lilla addosso e una lunga e ampia gonna a nascondere le forme appesantite dall'età. Aveva un foulard attorno al capo che aveva visto tempi miglioriGli anelli di bigiotteria alle dita e le due collane al collo sembravano ostentare un bisogno di dimostrare qualcosa che non c'era o che forse non c'era mai stato, io ancora non la conoscevo così bene da saperlo con precisione.Vestiva come fosse uscita da un epoca lontana, prigioniera di qualcosa, di un tempo ormai andato e restato aggrappato vivo solo nei suoi ricordi.Sapevo che aveva compiuto settantaquattro anni, ma ad una occhiata un po' più attenta ne dimostrava molti di piùDal foulard le uscivano i capelli, lunghissimi, che un tempo dovevano essere stati di un colore chiaro e che ora erano di un grigio opaco, il viso truccato e gli occhi nocciola erano velati dalle cataratte e tradivano una tristezza e una rassegnazione infinita, come quella di chi è stato travolto da una vita che da molto tempo gli è sfuggita di mano"Lo vedi spesso il tuo bambino?" mi chiese con la tazza fumante del tè in mano"Si, per fortuna""Ti manca?"Non risposi, mi limitai a sorseggiare e lei non replicò.Continuammo a bere il tè per qualche minuto e poi, mentre posava la tazza sul tavolino mi chiese:"Ti sei rifatto una vita dopo che ti sei separato?""Ci ho provato""Ci hai provato? Cosa intendi dire?""Intendo dire che ci ho provato" tagliai corto"Capisco" rispose restando in silenzio per un istantePoi continuò"Ci ho provato anch'io tante volte che non le ricordo più. Adesso ho le mie fotografie e i miei ricordi""C'è ancora tempo" le dissi non sapendo ancora che strada prendere in quella conversazione"No Web, non c'è sempre tempo, per alcune cose il tempo ha un inizio e ha una fine. Per me è terminato"Restai sorpreso da quella risposta e lei sembrò accorgesene"Se ti ritrovi alla mia età a passare le giornate osservando una foto di vent'anni fa di una figlia che non vuol più nè vederti e nè sentirti allora capisci che la fine non è poi tanto lontana"Intanto io non capivo dove con quei discorsi volesse arrivare ed in quel momento i conti cominciavano a non tornarmi più"Lei ha degli amici, la persona che ci ha presentato è una sua amica""E' l'unica amica che ho e mi vuole tanto bene ma è malata e non ci vediamo spesso. Ci sentiamo al telefono ogni tanto. E' l'unica persona che mi sta vicino dopotutto. Non so perché lo faccia, tanti anni fa per un mio capriccio le ho portato via l'unica persona che ha amato veramente in vita sua e le ho distrutto la vita. A volte in cuor mio sono convinta che mi abbia perdonato e che adesso si senta sola anche lei e abbia bisogno di me come io ne ho di lei"Ascoltavo donna Elettra mentre parlava, capivo che stava cominciando a confidarsi e aveva una gran voglia di farlo"Vedi tutte quelle foto e quegli oggetti sulla credenza, Web?""Si""E' tutto quello che rimane della mia vita""Sono dei bei ricordi" dico io non sapendo ancora come affrontare la conversazione che tutto d'un tratto mi appariva scivolosa e delicata"No, Web, no, sono solo degli oggetti, degli stupidi e inutili oggetti che non valgono niente. Le persone che mi ricordano non ci sono più da molto tempo, le ho perse tutte""Ha litigato con loro?""Non ce n'è stato bisogno, un po' alla volta, nel tempo, si sono allontanate, tutte"Non riuscivo ancora a seguirla fino in fondo, presi tempo e dissi solamente: "Capisco""Sei sicuro di capire Web?""Forse no""Tu pensi che io sia una signora che arrivata ad una certa età che si goda la sua vecchiaia coccolata dai suoi ricordi e da tutte quelle persone che nella vita ha avuto vicino""Più o meno" dissi"Ti sbagli, di fronte a te c'è una vecchia che nella vita ha sempre cercato l'unica cosa che non ha mai avuto e che non avrebbe mai potuto avere perche ad un certo punto si è accorta di averla sempre cercata nei posti sbagliati e nella maniera sbagliata"La guardavo e un mare di pensieri mi si affollavano nella mente"Sai di cosa parlo?" mi chiese mentre con le dita tremanti dall'artrite posava la sua tazza vuota sul tavolinetto. "Credo di no""Tu sei giovane, hai ancora tanto tempo davanti per rifarti una vita""Dice?" le dissi con un sorriso"Non scherzare""La sua amica mi ha detto che lei è una signora benestante, che si è laureata e a quei tempi per una donna non era facile farlo, mi hanno detto che ha fatto una vita affascinante, ha viaggiato molto, ha conosciuto molte persone interessanti"Donna Elettra mi guardava in silenzio e alla fine del mio parlare restò con gli occhi bassi per quasi un minuto"Non è vero""Non è vero che cosa?" chiesi io"Di quello che ti hanno raccontato non è vero niente. Non ho mai studiato, a malapena ho fatto la terza elementare come la maggior parte dei miei coetanei, non ho mai fatto quei viaggi che ti hanno detto, nè ho conosciuto le persone che tu pensi, non ho mai fatto quella vita che ho sempre raccontato in giro e gli unici soldi che ho sono quello che ho della pensione minima che non mi basta mai, e poi lo sai anche tu quanti soldi ho nel conto corrente""Non capisco"A quel punto donna Elettra cominciò a parlarmi, dapprima a voce normale per finire mezzora dopo con un filo di voce che a malapena riuscivo a sentire. Mi aiutai seguendo il labiale e tendendo un po' la testa verso di lei.Mi raccontò la sua storia soffermandosi e dilungandosi spesso in molti particolari per timore che io non capissi bene, non comprendessi bene il suo racconto.Ma ormai avevo capito, non c'era tanto bisogno di entrare nei particolari, mi aveva dato la strada maestra e la chiave giusta di lettura, tutto il resto venne da sè.Con la giusta chiave di lettura, ogni passaggio, ogni evento appariva legato al successivo in modo chiaro, ne era la diretta conseguenza quasi in una sorta di prevedibilità che puntualmente si verificava ad ogni passaggio del suo racconto.In certi punti mi salirono dalla gola delle domande ma mi rendevo conto che non volevo infierire su di lei e non mi importava nulla aprire delle inutili finestreLa lasciai parlare restando in silenzio e mi limitai solo ad ascoltarla.Ormai quella donna davanti a me non mi faceva più compassione, non mi dava nessuna emozione, non sentivo partecipazione e non mi dava dispiacere per quello che era e per come si sentiva, mi faceva solo una gran pena.Alla fine del suo parlare, restò in silenzio per qualche minuto"E tu, hai una donna Web?" A quella domanda trasalii per un momento, non mi aspettavo una domanda così diretta, non in quel momento. Decisi di darle ancora un po' di corda, non molta, solo un po'."No""La stai cercando in giro?"Non sapevo cosa rispondere. Cosa si può rispondere a chi ti chiede se stai cercando una donna?Guardai donna Elettra e dopo un lungo momento di silenzio le risposi:"No"Lei sembrava non ascoltare e continuò con i suoi pensieri:"Io ho cercato tanto e sapessi quante volte mi sono illusa di aver trovato la persona con cui invecchiare insieme. Ma spesso Web le cose non vanno come uno se le immagina e adesso è tardi""Si, adesso ormai è tardi"Appena pronunciai quelle parole lei mi guardò ed io capii di aver dato voce ad un mio pensiero senza accorgemeneEra tardi per rimediare e decisi che per quel giorno poteva bastare e che era ora di andare. A breve avevo un altro appuntamento e non volevo far tardi.La conversazione con donna Elettra era stata interessante fino ad un certo punto, era stato un po' come fare un lungo viaggio nel suo tempo passato.Per quel momento poteva anche bastare cosiMentre mi alzavo la sentii dirmi: "Ne hai abbastanza delle donne, Web?""No, perché?""Sembri deluso""No, è solo che vivo lo stesso, eppoi, le sembro uno che si annoia?""Questo no ma, sei sicuro?""Si""Menti""Ma davvero? E cosa glielo fa pensare?"Cominciavo a innervosirmi con tutte ste cuoriosità morbose sui fatti miei.Quella donna non era di sicuro la persona con cui mi avrebbe fatto piacere confidarmi, non era in grado di capire nulla, aveva la profondità di pensiero e di sentimento simile a quella di una pozzanghera sull'asfalto liscio quando piove, confusa solo nei suoi pensieri, nelle nebbie dei suoi discorsi e nelle sue farneticazioni di qualche minuto prima.Non sempre le persone anziane sono saggie e ti danno buoni consigli come una nonna, spesso se sono state orribili e disgustose da giovani lo saranno anche da vecchie, non diventano improvvisamente buone e premurose solo perchè hanno una "certà età", ma come erano prima resteranno fino alla fineNon è che il tempo migliori sempre le persone, la maggior parte delle volte io credo che il passare del tempo le peggioriE Donna Elettra era una di questeDecisi di tagliar conto, di non darle più corda e mi diressi verso la porta"Ora devo andare signora, è stato un piacere parlare con lei""Anche per me, credimi è cosi raro che qualcuno venga a trovarmi" Continueremo la prossima volta, se vorrai""Volentieri ma adesso devo andare""Va bene Web e grazie per essere passato"Mi girai e con le mie cose nella borsa mi diressi verso la portaUn momento prima di uscire mi voltai a salutare donna Elettra e le tesi la manoLei mi porse la sua e le dissi: "Alla prossima e grazie per il tè""Non c'è di che, stai bene""Ci proverò" le dissi mentre uscivoDa quel giorno non ho più rivisto Donna ElettraUna mattina di qualche mese dopo mi chiamò la figlia avvisandomi che la madre era morta a casa e che ad accorgesene erano accorti i vicini una settimana dopoSi erano insospettiti da un forte odore acre proveniente dal suo appartamento e dal rumore della televisione accesa anche di notte e avevano chiamato i pompieriAll'interno dell'appartamento i vigili del fuoco trovarono Donna Elettra seduta  sulla sua poltrona, ormai in stato di decomposizione, e la tele ancora accesa. (Un vecchio Post di un altro Blog)...KaleoWay Down We Go