Note a margine

"Sorrido, e penso che in qualche maniera mi possano sentire, anche solo «percepire»"


 Oggi pomeriggio mi sono fermato per qualche minuto al cimitero.Poi, tornando a casa, in auto, mi è ritornato in mente un vecchio post scritto qualche anno fa su un vecchio Blog.Lo rimetto stasera... "Sorrido, e penso che in qualche maniera mi possano sentire, anche solo «percepire»"
Oggi sono stato al cimitero.Avevo voglia di ritrovare mia madre e mio padre.Non c'è mai molta gente quando ci vado io, alla sera, prima che chiuda. Qualche donna anziana che mette a posto il vaso sulla tomba dei suoi cari recitando a bassa voce una preghiera oppure uno dei due addetti che a turno fa le pulizie.Sistemo i fiori e do un breve saluto ai mieiSono sepolti vicini, lo desideravano tanto, stare sempre vicini.Lo sono anche adesso. Due tombe, una vicina all'altraMio padre e mia madre.Sto lì qualche minuto, racconto la mia giornata, le cose che ho fatto e che sto facendo, quelle che si stanno aprendo all'orizzonte e racconto come sto davvero.Nel tempo, credo, dai miei racconti forse qualche volta si sono fatti una risata e ne siano stati contenti, alcune volte penso che si siano sentiti un po' preoccupatiUn genitore vorrebbe sempre vedere il loro figlio contento e felice.Spesso mi hanno visto così, quache volta no.Racconto loro del mio ometto, delle sue continue scoperte, del caratterino che un po' alla volta sta venendo fuori e sorrido, pensando che in qualche maniera mi possano sentire, anche solo "percepire".Sono sicuro, avrebbero entrambi lo stesso pensiero sul mio ometto: "tutto come suo padre a quell'età lì"Sorrido e poi penso che no, forse il mio ometto è un po' meno vivace di quanto fossi io alla sua etàNon ricordo più il numero delle volte che io alla sua età sono andato a scuola accompagnato da mia madre perché l'insegnante mi aveva punitoRicordo che molto probabilmente  sono stato il primo caso di bambino messo in "gabbia"(Fosse successo adesso, sai che casino sarebbe successo, se ci penso già vedo Barbara D'Urso scatenarsi con la diretta ... )Ero davvero molto vivace e la maestra in certi momenti non e poteva più. Un giorno, disperata, pensò bene di mettermi a sedere in un angolo e circondare il mio banco con altri banchi, formando attorno a me una vera e propria gabbia da cui lei pensava non potessi più uscire (eh, si, "Lei" pensava ... )Ed invece, anche da quella specie di gabbia, sgattaiolavo fuori e me ne andavo in giro per la classeSi, ero vivace a quell'età, molto.Poi, nel tempo, cambiai e diventai più tranquilloAlmeno esteriormente.Oggi pomeriggio, in cimitero, ho pensato a questo.Non so perchè mi è tornato quel lontano ricordo, probabilmente pensando al mio ometto, alla sua vivacità e alla sua esuberanza che contrasta e fa da giusto contapppeso con la sua timidezza di fondoProbabilmente è per questo che mi sono tornati quei ricordiQualche minuto dopo, ho recitato una breve preghiera, ho salutato mio padre e mia madre e me ne sono andato via. ... David Sylvian World Citizen