Note a margine

C'era stato il tempo dell'amore, bello, grande e pieno, e poi è arrivato un altro tempo ...


 
"Un po' mi manca l'aria che tirava,o semplicemente la tua bianca schienaE quell'orologio non giravastava fermo sempre da mattina a sera,come me lui ti fissava"...C'era stato il tempo dell'amore, bello, grande e pieno, durato per un tempo sufficiente a creare un legame al di la del semplice stare assieme.E poi, come un filo d'aria che si intrufola nelle fessure che tu all'inizio non ci fai più di tanto caso, era arrivato il tempo dei litigi e di quella sensazione che qualcosa avesse compiuto il suo tempo e si fosse esaurita.Non era stato previsto, nulla era mai stato previsto con quella donna, nemmeno che il loro amore potesse durare così tanto, chi ci avrebbe mai scommesso due lire quando tutto era cominciato?Eppure era successo, era durato molto di più di quel che si potesse pensare.E poi questo, rendersi improvvisamente conto di sentirsi lontani, un percorso comune che giorno dopo giorno aveva preso strade diverse, opposte una dall'altra.Provarono e riprovarono a capire, a "sentire", ma quella forza prepotente che c'era prima non c'era più e si era trasformata solo in un debole alito di vento.Restavano molte altre cose, un legame forte e solido che sarebbe potuto durare nel tempo, ma la forza, quella spinta che non guardava in faccia a nessuno e travolgeva ogni ostacolo davanti a sè si era consumata, trovando un approdo naturale in ciò che adesso restava, il legame tra un uomo e una donna che non si desideravano più come prima.Sentivano entrambi che il loro stare insieme si era lentamente trasformato in qualcosa di diverso dal torrido e sensuale ballo di due amanti che si vogliono e si pretendono. "Ascoltami" disse piano, seduti sul divano di casa sua.Ascoltava le sue parole mentre il loro mondo cadeva a pezzi.Una lacrima comparve nel viso, con le dita cercò di scacciarla ma non ci riuscì, un sottile dolore si staccò dai suoi occhi rigando le guance.Uno di loro disse qualcosa e, guardandosi, risero e piansero contemporaneamenteLui penso che non l'aveva mai vista ridere e piangere così tanto.Lei penso la stessa cosa di lui.Restò a farle compagnia per un po', era ancora presto e non c'era nessuno che quella sera l'aspettasse a casaParlarono del più e del meno, come facevano un tempo anche se i loro gesti erano ormai diventati misurati e contenuti.Come nulla fosse un paio d'ore dopo si salutarono con un abbraccio e un bacio sulle guance, come fanno due amici normali in ogni posto di questo mondo.Due amici che si vogliono bene, due amici che si rispettano e si stimano.Ma sempre come, e solo, due amici.A volte, si è chiesto se tutta quella sofferenza avesse avuto un senso e ne fosse valsa la pena.Si, per lui, un senso l'ha avuto.Dieci giorni fa, alla fine di una telefonata, ha posto a lei la stessa domanda.Sentendo un sorriso mentre lo diceva, anche lei ha risposto, "si"E questo è tutto ciò che conta e dà un senso, "il senso", a tutto quanto.
... Tiziano Ferro Non me lo so spiegare