Nella vita di ognuno di noi ci sono sempre delle parole non dette che ci teniamo dentro.Abbiamo la libertà di decidere che farne anche se a mio modo di vedere ci sono solo due scelte.La prima è quella che restino lì per semprePuoi decidere di lasciarle girare per un po' dentro di te tra un sogno involontario e un pensiero improvviso e tenerle lì, nascoste bene per non essere mai trovate da nessuno, tanto meno da te.Qualche volta ti capiterà di ripensarci e di volerle dire quelle parole, ma probabilmente quando succederà sarà troppo tardi e la campana avrà appena suonato l'ultimo rintocco.Le terrai lì fino al giorno in cui ti capiterà di pensare che le hai sepolte così bene da non riuscire più a ricordare dove le avevi messe e dubitare perfino che siano mai esistite.Ma non è così. Non è mai così.Viaggeranno per un po', penserai che siano misteriosamente sparite ma loro sono sempre lì, galleggiano sotto il pelo del pensiero cosciente giocando a briscola con il tuo inconscio fino al giorno in cui quelle parole torneranno e in qualche modo tu dovrai farci i conti.Oppure, scegliere la seconda strada, decidere di alzare un telefono, comporre lentamente un numero e con rispetto dire semplicemente: "Ciao, sono Web, ti ricordi di me?"E' una questione di scelteE' sempre e solo una questione di scelte.Ho sempre pensato che la seconda via sia da sempre la strada migliore.Meno "romantica" e suggestiva se vogliamo, una strada in cui spesso, a mio modo di vedere, si espongono le nostre carni all'ignoto.Probabilmente è vero.Di sicuro è la più dolorosa e la meno scontataCredo sia comunque sempre la strada migliore.Le volte in cui l'ho percorsa mi stato sempre dato qualcosa in più di quello che mi è stato tolto e finora non me ne sono mai pentito.Quando la posta in gioco è importante, quando sul tavolo c'è la nostra vita vera e i nostri giorni di domani, le parole in qualche modo devono sempre uscire e si deve sempre rischiare un po' di più di quello che si è fatto fino a qul momento.Perché, alla lunga, sono convinto che un rimpianto faccia sempre più male di un rimorso