Note a margine

E finalmente le chiami per nome


 ImpronteIn questi giorni ci ho pensato.No, non mi sono improvvisamente svegliato una mattina con qualche visione o con qualche Arcano tarocco che mi è entrato nel letto a farmi compagnia.Niente di tutto questo, è solo che ogni tanto un pensiero mi torna alla menteTutto qui.Tu penserai che se mi perdo in queste cose durante il giorno non abbia un cazzo da fare.Mah, di cose da fare ne ho fin troppe, ma penso anche che per ogni cosa ci sia un motivo.Mettiamola in questi termini, certi pensieri "mi salvano" da giornate in cui per qualcuno l'unico Dio, l'unico valore e l'unica strada per la salvezza in terra sembra sia il denaro.E ti confesso che per non affogarci dentro anch'io tutto intero, vestito con l'abito scuro le scarpe in tinta e la cravatta al collo, mi salvo così, con qualche pensiero che mi acchiappa e che prendo fin che è giovane per girarlo e rigirarlo dentro la mia testa a fuoco lento.In questi giorni un pensiero mi ha accompagnato e ha iniziato a ballare l'hip hop dentro la mia testa.E' arrivato la mattina di qualche giorno fa in cui mi sono svegliato prima dell'alba.Sarà che a quell'ora i pensieri hanno una gran voglia uscire, sanno dove cercarti e arrivano a te freschi e ben vestiti, e in qualche modo lo sanno che li aspetti, o forse è solo perché in quel momento il mondo ancora dorme, non c'era ancora nessuno di sveglio e se qualcuno c'era, aveva di sicuro altre priorità. Vai a saperlo.Ricordo che un giorno di tanto tempo fa ne parlai anche con te ma tu non ci facesti più di tanto caso, a te interessavano altre cose e a quel tempo avevi altro per la testa.Tu inseguivi le luci mentre io preferivo navigare nell'ombra tenendo un profilo basso.Ma a che serve ricordarlo qui, tanto probabilmente non leggerai mai queste parole e a chi passa per di qua non gliene può fregare di meno.Ero in auto e la coda della notte stava facendo un po' di posto ad una delle prime giornate veramente calde di quest'anno.Mi capita raramente di svegliarmi prima dell'alba ma quella mattina avevo un'appuntamento da non perdere e ci tenevo a presentarmi bene.Sulla strada non c'era anima viva, ero nervoso da quello che mi aspettava o forse perché non avevo dormito granché.E ci ho pensato, ho pensato alle impronte.E' proprio vero come diceva un tipo che conoscevo un tempo, le impronte possono essere profondi solchi sulla pelle, definiti e riconoscibili, oppure leggeri segni di superficie, così sfumati che te ne accorgi solo se li guardi in controluceA volte sono indelebili, non le puoi cancellare, altre volte sono un semplice alone che va subito via se ci passi sopra un panno pulito.Sono le impronte che ci portiamo addosso.Le mieE anche le tue, non dimenticarlo.Siamo tutti pieni di impronte dappertutto, ne è pieno ogni angolo del nostro corpo e del nostro cervello, soprattutto nel cervello.Qualcuno le chiama in un altro modo ma non mi formalizzerei troppo sulla forma, sappiamo bene tutti e due che la sostanza non cambia ed è sempre la stessa.Siamo segnati da impronte di cose, di giorni, di persone.Di cose che abbiamo visto con i nostri occhi e che hanno definito un solco preciso sulla nostra pelle, profondo o meno sta a noi deciderloSempre che ce ne rendiamo conto.Di giorni vissuti che hanno tracciato una nuova via da seguire, diversa da quella che ci eravamo prefissati quando eravamo giovani e belli e l'unica nostra preoccupazione era quella di scegliere la pizzeria per la serata.E di persone, incontrate nella nostra strada e che hanno lasciato un segno.A volte le abbiamo scelte noi, il più delle volte ce le fatte incontrare la vita, inaspettatamente e senza preavvisoSe poi il segno che hanno lasciato sia bello o brutto non è importante, non è per me questo il punto.Alla fine sono avvenimenti, cose o persone che in qualche modo, volenti o nolenti, con dolcezza o con la forza hanno dato una direzione al nostro viaggio.Oppure l'hanno fatta cambiare.Lo sai anche tu, spesso le impronte si sovrappongono tra loro, si nascondono una sull'altra e ad occhio nudo non si distinguono mai in modo preciso.Leggere e indefinibili alcune, di forma e spessore altre che a fatica distingui.Per me è sempre stato difficile riconoscerle una a una.Non sempre sono riuscito da subito a dare un nome preciso. Capire poi a chi e a che cosa appartenessero è sempe stata un'impresa e mi ci è sempre voluto un po' di tempo per capire chi le aveva lasciate.Se ti fermi un momento però, le guardi bene, osservi le loro forme, le linee, i profili, le profondità alla fine un nome glielo dai.E quando succede resti lì, incredulo e meavigliato, le guardi e ti sembra che sia la prima volta che le vedi.E finalmente le chiami per nome.