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Ha fatto anche cose buone - Il culto di Mussolini e le bufale sul fascismo in Italia

Post n°793 pubblicato il 27 Gennaio 2021 da Web_London


"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario,
perché ciò che è accaduto può ritornare,
le coscienze possono nuovamente essere sedotte
ed oscurate: anche le nostre."

Primo Levi

...

L'articolo seguente, preso dal Bolg di Gabriella Giudici e dal sito Io Ex Trastrong, fa luce e apre gli occhi sull'incredibile persistenza delle falsità sul fascismo davanti a un popolo, quello tedesco, che a differenza del nostro non ha mancato di fare i conti con la storia.

I miti del fascismo

1 «Devi ringraziare il Duce se esiste la pensione»
2 «Il Duce garantì l'assistenza sanitaria a tutti lavoratori»
3 «La cassa integrazione guadagni è stata pensata e creata dal Duce»
4 «Il Duce ha avviato il progetto della bonifica pontina»
5 «Ai tempi del Duce eravamo tutti più ricchi»
6 «Il Duce ha fatto costruire grandi strade in Italia»
7 «Quando c'era lui i treni arrivavano in orario»
8 «Il governo di Mussolini raggiunse il pareggio di bilancio il primo aprile 1924 (e quindi è migliore dei governi attuali)»
9 «Mussolini rinunciò al suo stipendio per risanare l'economia e finanziare la guerra»
10 «Mussolini non aumentò le tasse»
11 Mussolini impose ai membri del governo l'uso delle biciclette facendo risparmiare miliardi al popolo italiano
12 I fascisti non hanno mai rubato
13 Il Duce è stato l'unico uomo di governo che abbia veramente amato questa nazione

I miti del fascismo tra fantasia e realtà

Mito «Devi ringraziare il Duce se esiste la pensione»
Realtà:
In Italia la previdenza sociale nasce nel 1898 con la fondazione della "Cassa nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai", un'assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e dal contributo anch'esso libero degli imprenditori. Mussolini aveva in quella data l'età 15 anni. L'iscrizione a tale istituto diventa obbligatoria solo nel 1919, durante il Governo Orlando, anno in cui l'istituto cambia nome in "Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali". Mussolini fondava in quella data i Fasci Italiani e non era al governo.
Tutta la storia della nostra previdenza sociale è peraltro verificabile sul sito dell'Inps. La pensione sociale viene introdotta solo nel 1969. Mussolini in quella data è morto da 24 anni.

Mito: «Il Duce garantì l'assistenza sanitaria a tutti lavoratori»
Realtà: Con la legge dell'11 gennaio 1943, n. 138, con il nome di Ente mutualità fascista - Istituto per l'assistenza di malattia ai lavoratori, venne istituita la prima Cassa Mutua di Assistenza di Malattia che offriva tutele solo ai lavoratori del pubblico impiego. Tutti gli altri non ne avevano diritto.
Il diritto alla tutela della salute per tutti nasce il 13 maggio 1947, data in cui viene istituita l'INAM, Istituto Nazionale per l'assicurazione contro le malattie, riformato nel 1968, con la legge n. 132 (cosiddetta "legge Mariotti"), che assisteva tutti i lavoratori, anche coloro che dipendevano da imprese private.
Nel 1978, con la legge n. 833 del 27 dicembre, veniva estesa, oltre che l'indennità retributiva in caso di malattia, anche il diritto all'assistenza medica con la costituzione del Servizio Sanitario Nazionale, con decorrenza del 1º luglio 1980 (la cosiddetta "riforma sanitaria"). La norma era chiaramente ispirata al National Health Service (NHS) britannico.

Mito: «La cassa integrazione guadagni è stata pensata e creata dal Duce»
Realtà: La cassa integrazione guadagni (CIG) è un ammortizzatore sociale per sostenere i lavoratori delle aziende in difficoltà economica. Nasce nell'immediato dopoguerra per sostenere i lavoratori dipendenti da aziende che durante la guerra furono colpite dalla crisi e non erano in grado di riprendere normalmente l'attività. Quindi la cassa integrazione nasce per rimediare ai danni causati dal fascismo e della guerra che hanno causato milioni di disoccupati.

Mito: «Il Duce ha avviato il progetto della bonifica pontina»
Realtà: I primi lavori di bonifica cominciarono nel 1924 con l'istituzione del Consorzio di Bonifica di Piscinara che avviò la canalizzazione delle acque del bacino del fiume Astura, riprendendo un progetto di Leonardo Da Vinci, interessato anche lui su una ipotesi di bonifica.
Addirittura i primi lavori furono eseguiti da i Volsci (intorno al VI secolo a.c.) che, con un sistema di drenaggio a base di cunicoli rimasti celebri e forse insuperati, riuscirono ad assicurare la disciplina delle acque per cui la zona divenne prosperosa e fertile. Mussolini, quindi, non ha avviato un bel niente.

Mito: «Ai tempi del Duce eravamo tutti più ricchi»
Realtà: Mussolini permise agli industriali e agli agrari di aumentare in modo consistente i loro profitti, a scapito degli operai. Infatti fece approvare il loro contenimento dei salari.
Nel 1938, dopo 15 anni di suo operato, la situazione economica dell'italiano medio era pessima, il suo reddito era circa un terzo di quello di un omologo francese.

Mito: «Il Duce ha fatto costruire grandi strade in Italia»
Realtà: Il programma infrastrutturale che prevedeva la costruzione delle strade completate durante il ventennio cominciò già durante il quinto governo di Giovanni Giolitti, avendo constatato l'impossibilità di uno sviluppo industriale in mancanza di solide strutture.
Tale "rivoluzione" non potè essere attuata da Giovanni Giolitti, prima, e dal governo Bonomi che ne seguì solo per i sette mesi che resse a causa del boicottaggio e dell'ostruzionismo politico da parte del nascente fascismo, prima generico movimento popolare (1919) e poi soggetto in forma di partito dal 1921, con la costituzione del Partito Nazionale Fascista.

Mito: «Quando c'era lui i treni arrivavano in orario»
Realtà: non è vero. Si tratta di un mito derivante dalla propaganda durante il Ventennio. La puntualità dei treni era infatti per la propaganda fascista il simbolo del ritorno all'ordine nel paese ma, in realtà, è solo grazie alla censura sistematica delle notizie riguardanti incidenti e disservizi ferroviari che questa immagine si è potuta formare.

Mito: «Il governo di Mussolini raggiunse il pareggio di bilancio il primo aprile 1924 (e quindi è migliore dei governi attuali)»
Realtà: Partiamo malissimo perché il pareggio è successo nel 1925 ed in altra data. Il mito calca la mano sul concetto fondamentale che il governo fascista fu in grado di pareggiare il bilancio dello stato mentre i governi attuali siano degli inetti.
Che ci sia riuscito non c'è dubbio, ma era già successo prima che Mussolini salisse al governo (fu Minghetti a realizzarlo) nel 1876. Come ogni disinformazione che si rispetti è più importante quello che si sta dimenticando di dire, e cioè che negli anni successivi però andò tutto in vacca: la crisi mondiale in parte e il disinteresse dell'economia del Duce, molto più interessato a fare la guerra, portarono il bilancio in negativo vanificando tutti gli sforzi fatti.
La politica di autarchia messa in atto limitò moltissimo le importazioni e le esportazioni, politica totalmente inapplicabile oggi. Oltre ad aver causato la distruzione della nazione nella Seconda Guerra Mondiale.
Citando Totò: "L'operazione è riuscita, ma il paziente è morto"

Mito: «Mussolini rinunciò al suo stipendio per risanare l'economia e finanziare la guerra»
Realtà: che Mussolini abbia o meno rinunciato al suo stipendio è irrilevante essendo stato un dittatore con spese personali non trasparenti. È noto peraltro che quando fu catturato a Dongo con Claretta Petacci, aveva con sé un importante patrimonio inclusi, tra l'altro, 42 kg. d'oro in lingotti (l'Oro di Dongo).

Mito: «Mussolini non aumentò le tasse»
Realtà: a parte i primi anni non è vero che le tasse non furono aumentate, un po' alla volta nuove tasse colpirono gli italiani e la lira che aveva rafforzato nei primi anni venne svalutata più volte per poter tirare avanti. In parole povere davanti alle difficoltà il governo prese di volta in volta decisioni diverse in base al momento storico.

Mito: «Mussolini impose ai membri del governo l'uso delle biciclette facendo risparmiare miliardi al popoli italiano»
Realtà: Non esiste nessuna conferma sulla fiaba delle biciclette. Anzi ad un certo punto per spingere l'industria dell'automobile si mise una tassa sulla bici e, almeno in alcune grandi città, si cominciò a limitarne l'uso.
Sull'effettivo risparmio di questa manovra come prima pesa il non detto: a chi rimosse l'auto? Quante erano le auto? Furono risparmiati miliardi di lire? Se parliamo di miliardi di lire (ne considero almeno due per essere plurale) del 1925 parliamo di circa 1.5 Miliardi di euro oggi.
Al 2012 la spesa per autoblu e autogrigie in italia è stato di circa 1 Miliardo di euro, quindi dobbiamo dedurre che negli anni '20 in Italia c'erano più auto pubbliche che adesso? Vi sembra possibile? E cercando tra i documenti del parlamento di quegli anni si trovano stanziamenti per le automobili al servizio del governo...

Mito: «I fascisti non hanno mai rubato»
Realtà: Si è sempre detto che il Fascismo è stata una dittatura che ha strappato la libertà agli italiani ma che almeno i fascisti non hanno mai rubano, non sono stati corrotti. Invece non è così. Mussolini non fa in tempo a prendere il potere che la corruzione già dilaga. Un sistema corrotto scoperto già da Giacomo Matteotti: denuncia traffici di tangenti per l'apertura di nuovi casinò, speculazioni edilizie, di ferrovie, di armi. Affari in cui è coinvolto il futuro Duce attraverso suo fratello Arnaldo.
E poi c'è l'affare Sinclair Oil: l'azienda americana pur di ottenere il contratto di ricerche petrolifere in esclusiva sul suolo italiano paga tangenti a membri del governo, e ancora ad Arnaldo, per oltre 30 milioni di lire. Matteotti lo scopre ma il 10 giugno 1924 viene rapito da una squadraccia fascista e ucciso. Messo a tacere il deputato socialista, di questa corruzione dilagante gli italiani non devono, non possono assolutamente più sapere. Speculazioni, truffe, arricchimenti improvvisi, carriere strepitose e inspiegabili: gerarchi, generali, la figlia Edda e il genero Galeazzo Ciano e Mussolini stesso! Nessuno rimane immune.
I documenti scoperti e mostrati da storici di assoluto valore come Mauro Canali, Mimmo Franzinelli, Lorenzo Benadusi, Francesco Perfetti, Lorenzo Santoro presso l'Archivio Centrale dello Stato sono prove che inchiodano il fascismo alla verità. È stato anche realizzato un documentario RAI che lo testimonia bene.
Dossier, lettere, minacce, accuse vere e false oscenità, inganni, arresti, ricatti. Un ventennio di ricatti! Gerarca contro Gerarca, amante contro amante, e l'accusa di omosessualità come arma politica. E Mussolini su tutto e su tutti fa spiare, controlla, punisce, muove le sue pedine.

Mito: «Il Duce è stato l'unico uomo di governo che abbia veramente amato questa nazione»
Realtà: "Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo delle trattative"
Mussolini amava talmente l'Italia che:
- ha instaurato una dittatura
- ha abbassato tutti i salari
- ha firmato i Patti Lateranensi
- ha portato il paese al collasso economico
- ha tolto la libertà ai cittadini italiani
- instaurando le leggi razziali ha scritto una delle pagine più infami e vili della storia italiana.
Voleva così bene al suo popolo da farlo sprofondare in una guerra civile quando fu esautorato dal potere creando la Repubblica Sociale Italiana. Un paese già allo sbando a causa dell'armistizio dell'8 settembre e provato dalla guerra (condotta da lui con esiti a dir poco disastrosi) venne dilaniato ancora di più tra cosiddetta" Repubblica di Salò" e Italia liberata.

Fonte: Blog di Gabriella Giudici
Fonte: Io, Ex Trastrong


Se ci fosse qualcuno che volesse approfondire l'argomento, consiglio questo libro di Francesco Filippi che si può trovare cliccando sopra l'immagine della copertina


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Commenti al Post:
amistad.siempre
amistad.siempre il 09/02/21 alle 01:31 via WEB
Credo che, dopo Gaio Giulio Cesare, detto Caligola, il Duce sia stato il peggiore capo di stato di sempre. Un folle come lo fu Hitler. La cosa che sbalordisce di più è che quelli che dicono che abbia fatto 'cose buone' sono proprio persone che quel regime lo hanno vissuto, subito. Ricordo i miei genitori, i miei zii, che, se ne parlavano in qualche occasione, ne tessevano le lodi. Quella che ricordo, tra le tante, era che "quando c'era Mussolini non era necessario chiudere la porta di casa perché nessuno si azzardava a rubare!" E lo dicevano con una specie di rimpianto, dimentichi del fatto che avevano vissuto anni terribili. Che dipenda dal fatto che, sotto sotto, preferivano la dittatura vera a una democrazia farlocca?
 
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