Creato da Web_London il 15/04/2015

Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

Incontri inaspettati

Post n°871 pubblicato il 20 Settembre 2023 da Web_London

"Appoggiò le spalle alla porta dicendo: "con lui ci siamo lasciati"
Osservai due occhi segnati e il viso bagnato dalla pioggia
"Non so", mi disse "non so come uscirne fuori, non lo so"

La guardai,  ed ebbi un momento di pena, perché sembrava smarrita,
"Io vorrei", mi disse, "vorrei che non fosse cosí, ma è proprio finita"
Disse poi, ritrovando un sorriso a stento:
"Comunque l'ho voluta, lo sai, le strade per farmi del male non le sbaglio mai"

(The King)

...

Non c'era la pioggia, lei non appoggiò le spalle a niente, era una fresca serata feriale di maggio e ci trovammo in un bar della sua città a bere un caffè assieme dopo tanti anni che non ci vedevamo.

Era da tanto tempo che non avevo più notizie di lei, pensavo si fosse trasferita in un altra città seguendo un vecchio amore oppure uno nuovo.
Le ultime notizie che avevo erano di tanti anni fa quando mi scrisse per chiedermi una cosa, in quell'occasione mi raccontò che viveva ancora nella casa che ricordavo.
Da allora più nulla fino al giorno di qualche mese fa in cui mi ha scritto chiedendomi delle informazioni.
Mi sembrò strano si fosse fatta viva dopo così tanti anni, in fondo era passato tanto tempo e da allora avevamo preso strade molto diverse.
Risposi a quello che mi chiedeva e ci sentimmo per una telefonata pochi giorni dopo.
Mi propose un caffè e accettai.
Ci incontrammo nella sua città e anche se non l'avevo più incontrata la riconobbi subito, era sempre la stessa donna che ricordavo. Non era cambiata granchè, lo stesso viso, la stessa spavalderia di allora.
Andammo in un bar del centro e chiacchierammo colmando gli anni passati, in parte, e ci raccontandoci a grandi linee quello che avevamo fatto e che avremmo voluto fare.

Seduti al tavolino del bar, mentre lei mi parlava io ascoltavo le sue parole e osservavo i suoi gesti, la sua risata e quei cambi di ritmo della sua voce che ricordavo ancora.
Non era cambiata, vedevo e sentivo la stessa donna che avevo conosciuto un tempo, garibaldina e con gli stessi slanci di allora.
Non parlai molto di me, a parte le solite cose che ho scritto tante volte anche qui dentro, restai un passo indietro nel raccontarle di me, soprattutto del dolore e delle fatiche degli ultimi anni.
Non ce n'era alcun bisogno, a lei non sarebbe interessato e io preferivo ascoltarla, sentivo che in quel momento era lei ad avere di più l'urgente bisogno di far uscire delle cose.
Restammo a chiacchierare fino a mezzanotte inoltrata, fino a quando la riaccompagnai a casa e ci salutammo.
Da allora non l'ho più vista, un paio di telefonate di chiacchiere e la serena e strana sensazione che dopo tanti anni ci fossimo riconciliati.
Non che dopo più di dieci anni ci fosse qualcosa da riconciliare ma al tempo ci eravamo allontanati all'improvviso e da allora non ci eravamo più parlati.
Sono stato contento di averla vista ancora in forma, piena di energia e di progetti nuovi come lo era nei giorni in cui ci frequentavamo.

Non so cosa adesso stia facendo e che direzione abbia preso la sua vita, se si sia rimessa in gioco alla ricerca di quell'amore definitivo, anche se non lo sono quasi mai "definitivi", e che non diventi ex dopo qualche tempo oppure se abbia deciso di mettere il suo cuore in pausa.
Conoscendola un po', almeno credo, sono più propenso a pensare per la prima scelta.
Si, decisamente la prima.

Le auguro davvero il meglio.

 
 
 

E finalmente le chiami per nome

Post n°870 pubblicato il 03 Settembre 2023 da Web_London

 

Impronte


In questi giorni ci ho pensato.
No, non mi sono improvvisamente svegliato una mattina con qualche visione o con qualche Arcano tarocco che mi è entrato nel letto a farmi compagnia.
Niente di tutto questo, è solo che ogni tanto un pensiero mi torna alla mente
Tutto qui.
Tu penserai che se mi perdo in queste cose durante il giorno non abbia un cazzo da fare.
Mah, di cose da fare ne ho fin troppe, ma penso anche che per ogni cosa ci sia un motivo.
Mettiamola in questi termini, certi pensieri "mi salvano" da giornate in cui per qualcuno l'unico Dio, l'unico valore e l'unica strada per la salvezza in terra sembra sia il denaro.
E ti confesso che per non affogarci dentro anch'io tutto intero, vestito con l'abito scuro le scarpe in tinta e la cravatta al collo, mi salvo così, con qualche pensiero che mi acchiappa e che prendo fin che è giovane per girarlo e rigirarlo dentro la mia testa a fuoco lento.

In questi giorni un pensiero mi ha accompagnato e ha iniziato a ballare l'hip hop dentro la mia testa.
E' arrivato la mattina di qualche giorno fa in cui mi sono svegliato prima dell'alba.
Sarà che a quell'ora i pensieri hanno una gran voglia uscire, sanno dove cercarti e arrivano a te freschi e ben vestiti, e in qualche modo lo sanno che li aspetti, o forse è solo perché in quel momento il mondo ancora dorme, non c'era ancora nessuno di sveglio e se qualcuno c'era, aveva di sicuro altre priorità. Vai a saperlo.
Ricordo che un giorno di tanto tempo fa ne parlai anche con te ma tu non ci facesti più di tanto caso, a te interessavano altre cose e a quel tempo avevi altro per la testa.
Tu inseguivi le luci mentre io preferivo navigare nell'ombra tenendo un profilo basso.
Ma a che serve ricordarlo qui, tanto probabilmente non leggerai mai queste parole e a chi passa per di qua non gliene può fregare di meno.

Ero in auto e la coda della notte stava facendo un po' di posto ad una delle prime giornate veramente calde di quest'anno.
Mi capita raramente di svegliarmi prima dell'alba ma quella mattina avevo un'appuntamento da non perdere e ci tenevo a presentarmi bene.
Sulla strada non c'era anima viva, ero nervoso da quello che mi aspettava o forse perché non avevo dormito granché.
E ci ho pensato, ho pensato alle impronte.

E' proprio vero come diceva un tipo che conoscevo un tempo, le impronte possono essere profondi solchi sulla pelle, definiti e riconoscibili, oppure leggeri segni di superficie, così sfumati che te ne accorgi solo se li guardi in controluce
A volte sono indelebili, non le puoi cancellare, altre volte sono un semplice alone che va subito via se ci passi sopra un panno pulito.
Sono le impronte che ci portiamo addosso.
Le mie
E anche le tue, non dimenticarlo.

Siamo tutti pieni di impronte dappertutto, ne è pieno ogni angolo del nostro corpo e del nostro cervello, soprattutto nel cervello.
Qualcuno le chiama in un altro modo ma non mi formalizzerei troppo sulla forma, sappiamo bene tutti e due che la sostanza non cambia ed è sempre la stessa.

Siamo segnati da impronte di cose, di giorni, di persone.
Di cose che abbiamo visto con i nostri occhi e che hanno definito un solco preciso sulla nostra pelle, profondo o meno sta a noi deciderlo
Sempre che ce ne rendiamo conto.
Di giorni vissuti che hanno tracciato una nuova via da seguire, diversa da quella che ci eravamo prefissati quando eravamo giovani e belli e l'unica nostra preoccupazione era quella di scegliere la pizzeria per la serata.
E di persone, incontrate nella nostra strada e che hanno lasciato un segno.
A volte le abbiamo scelte noi, il più delle volte ce le fatte incontrare la vita, inaspettatamente e senza preavviso
Se poi il segno che hanno lasciato sia bello o brutto non è importante, non è per me questo il punto.
Alla fine sono avvenimenti, cose o persone che in qualche modo, volenti o nolenti, con dolcezza o con la forza hanno dato una direzione al nostro viaggio.
Oppure l'hanno fatta cambiare.

Lo sai anche tu, spesso le impronte si sovrappongono tra loro, si nascondono una sull'altra e ad occhio nudo non si distinguono mai in modo preciso.
Leggere e indefinibili alcune, di forma e spessore altre che a fatica distingui.
Per me è sempre stato difficile riconoscerle una a una.
Non sempre sono riuscito da subito a dare un nome preciso. Capire poi a chi e a che cosa appartenessero è sempe stata un'impresa e mi ci è sempre voluto un po' di tempo per capire chi le aveva lasciate.

Se ti fermi un momento però, le guardi bene, osservi le loro forme, le linee, i profili, le profondità alla fine un nome glielo dai.
E quando succede resti lì, incredulo e meavigliato, le guardi e ti sembra che sia la prima volta che le vedi.
E finalmente le chiami per nome.

 

 

 
 
 

Notte di luglio feriale, Milano Centrale, un caldo da Dio

Post n°869 pubblicato il 27 Luglio 2023 da Web_London

 

"Alla fine le anime affini si incontrano
perchè hanno lo stesso nascondiglio"

(Robert Brault)

...

Prima conti i secondi,
poi i minuti,
dopo passi alle ore,
scivoli ai giorni, le settimane, i mesi.
Poi, finalmente, smetti
.

(dal Web)

...

Cantava un pezzo di qualche anno fa :"Notte di luglio feriale, Milano Centrale, un caldo da Dio"
Non sono a Milano ma oggi dalle mie parti c'è stato il picco, il giorno più caldo e afoso di questa strana e anomala estate.
Al bar, al supemercato e dove lavoro, per ben tre volte ho sentito a dire da qualcuno: "Non vedo l'ora di andare a casa e buttarmi sotto una doccia"
Vero, anch'io avevo lo stesso pensiero, arrivare a casa e mettermi sotto il getto della doccia.
Stasera però il tempo è cambiato, è venuto su vento e i rami delle piante del giardino ondeggiano violentemente. Speriamo bene e che non arrivi la tempesta, io ho già dato.

Ieri sera cena d'estate con i colleghi in un posto sperduto in mezzo alla campagna trevigiana.
Il locale non lo conoscevo, siamo stati da Dio ma io ho mangiato troppo.
Troppe cose buone che era un peccato lasciarle lì, sembrava quasi sentirle chiamarmi ... "Web, mangiami" ... e poi c'era la grigliata e a quella io non so dire mai di no.
Stanotte però, tra quello che ho mangiato e il caldo, non ho dormito un granchè e alle cinque e mezza ero già sveglio a girare per casa.

Nel blog, che già uso poco di mio, si è rifatto vivo qualche idiota, più o meno sempre il solito, che quando ha una cazzata da dire nel suo profilo viene a scrivermi in privato.
L'unica cosa che non capisco è che una mia cara amica gli ha dato l'amicizia ed è nella sua lista amici.
"Ma che cazzo ci fa li?" vorrei chiederle, penso che alla prima occasione lo farò, così, più per cuoriosità che per altro, anche se, conoscendola, sono sicuro che si tratti di una svista, non vedo altra spiegazione.

Giornata lunga al lavoro oggi.
Alle otto di stamattina mi sono incontrato con il mio amico Bruno per il nostro solito caffè mattutino. Ultimamente ci vediamo più spesso del solito
E' bella sta cosa, ne ho parlato anche qui dentro qualche tempo fa, avere uno spazio tutto nostro al mattino è una cosa che mi piace da morire.
Un messaggio al mattino presto, di solito mentre mi sto facedo la barba, "Ci sei stamattina?", la risposta e se si può ci si trova in centro.
Un caffè, due chiacchiere e poi ognuno va per la sua strada e ai suoi impegni.

Ieri è morta Sinead O'Connor e Mik Jagger ha compiuto 80 anni
Per la prima mi dispiace perché a me piaceva, per il secondo, che dire, avrà fatto un patto segreto con il diavolo. Da come ha vissuto dovrebbe essere andato al creatore da qualche decennio e invece no, eccolo qui, vispo e arzillo a sgambettare sul palco come pochi sanno fare.
Che ci sia qualcosa che non abbiamo ancora capito della vita?
Probabile.
Comunque sia, Auguri.

Ho visto che ieri la ministra Santanchè è stata salvata dal voto della sua maggioranza
Che ci si poteva aspettare di diverso?
Non ha limite il livello e la qualità di questo governo, secondo me prima o poi si schianterà e imploderà su se stesso e noi ne pagheremo le conseguenze
Spero di sbagliarmi ma la qualità dei suoi componenti raramente è stata così bassa.
Avidi di potere, ingordi e incoscienti su quello che sta loro intorno, sembrano trattare l'Italia come una cosa loro.
Pensano di essere diventati i padroni dell'Italia ed invece sono diventati solo quelli che, per un mandato, la devono solo governare.
L'Italia non gli appartiene, la devono solo governare e non comportarsi come fosse una cosa loro
E' questo che secondo me non hanno ancora capito
Lo capiranno? Ne dubito
D'altra parte, sull'altra sponda non è che se la passino meglio ma perlomeno, credo ci sia qualche competenza e un po' di qualità in più di quelli che ci sono adesso.
Poi, possiamo parlarne, nessuno di loro è verginello ma se devo fare come consigliava Montanelli, di turarmi il naso e votare il meno peggio, allora scelgo l'altra parte di quella che ci governa adesso, il "meno peggio".

Evabbè, pazienza, ci si rifarà al prossimo turno elettorale,  per ora tocchiamo ferro e speriamo che Dio ce la mandi buona.

Ola


 

 
 
 

Perverse compatibilità

Post n°868 pubblicato il 20 Luglio 2023 da Web_London


Certe donne sanno sculettare con il cervello con rara maestria
E questo, per me, è di una femminilità estrema

(Alemarsia)

...

"Ehi Web, cosa mi dici della compatibilità di carattere tra un uomo e una donna, credo sia una cosa importante quando due persone si conoscono, non credi?"

"Lascia perdere quella roba del carattere e tutte quelle menate lì.
Dai retta a me, concentrati sulla compatibilità tra le vostre rispettive perversioni, è molto meglio per tutti e due!"

 

 

 
 
 

Era fatta a modo suo e più le dicevano di star attenta al lupo, più lei si spingeva nel bosco.

Post n°867 pubblicato il 17 Luglio 2023 da Web_London


Era una donna strana.
Magnetica e imprevedibile, ma soprattutto molto strana.

La conobbi nei giorni delle paure e dei rimorsi in cui l'ombra di un senso di colpa faticava a sciogliersi e restava sempre lì, scura e buia come una strada di notte senza luci.

Lei fu una sorpresa improvvisa.
Io cercavo un breve raggio di luce nel cielo che mi illuminasse per un momento la strada davanti a me, solo un leggero filo di vento che mi accarezzasse e mi spingesse un po' in là, niente di più, per me sarebbe già stato più che sufficente.
Invece arrivò lei, la tempesta perfetta, una di quelle che quando riesce a prenderti ti trascina in posti sconosciuti che non hai mai visto prima, che ti spinge verso le cime estreme e un minuto cambia velocissima direzione verso terra per riprenderti beffarda un momento prima di sbatterci la testa.

Ci caddi dentro con tutte le scarpe e ne venni segnato nella carne e nel cuore.
Prima di allora non avevo mai conosciuto una donna così.
Che sia stata una gran fortuna o la più grande sfiga che mi potesse mai capitare io questo ancora non lo so, ricordo solo che mi ritrovai gettato con i vestiti ancora adddosso nell'acqua profonda dove non si tocca  che se non vuoi affondare devi inventarti qualcosa per restare con il naso appena sopra il filo dell'acqua e riuscire a respirare.

Con lei non c'era niente da fare, era fatta a modo suo, più le dicevano di stare attenta al lupo più lei si spingeva nel bosco.
E andava a finire che con il lupo, poi, ci faceva pure amicizia.
Si spingeva sempre un metro più in là del necessario e non c'era verso di fermarla anche quando fermarsi sarebbe stata l'unica cosa da fare per salvarsi la pelle.
Per quanto le dicessero le cose, non ascoltava e faceva sempre di testa sua.
Non ascoltava mai nessuno, soprattutto me.
E mi faceva arrabbiare.
Molto.

 
 
 
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