WELCOMETOTHEFOREST

Post N° 33


CHAPTER IVBEAUTY IS A SKIN MATTER, UGLY IS DOWN TO THE BONESOk ragazzi, sono tornato. E’ stata un periodo duro, ma alla fine ne sono uscito sano e salvo e sono pronto a raccontarvi i punti salienti.Partiamo dal supermercato!I primi giorni in una casa inglese sono stati abbastanza pesanti…non mi sentivo nel posto giusto. In aggiunta a questo c’era anche uno strano negrone in casa mia e questo mi inquietava non poco.Alla fine ho capito cosa dovevo fare per ambientarmi al volo…andare al supermercato, comprare le mie cose e piazzarle negli scaffali. Una volta fatto questo tutto è diventato più semplice; quando apro il mio armadietto in cucina e dentro vedo caffè Lavazza qualità rossa, una moka Bialetti e tre Kg di pasta De Cecco (per la Barilla ci sto lavorando) sento distintamente il profumo d’Italia (non so che cazzo provi Melvin quando apre il suo armadietto e vede solo riso…probabilmente sentirà puzza di merda).GOING TO THE SUPERMARKETI supermercati inglesi presentano alcune importanti differenze rispetto a quanto siamo abituati.Un supermercato inglese è bello perché:1)     Puoi comprare anche solo un succo di frutta e pagare con la carta di credito senza che nessuno trovi qualcosa da ridire2)     Le cassiere ti preparano i sacchetti senza che te debba fare i salti mortali per riempirli, dare un occhio a quando devi pagare e ricordarti di non mettere le uova in fondo3)     Le cose sane sono quelle che costano di meno4)     Puoi trovare pasta De Cecco, caffè Lavazza e olio Bertolli5)     Ci sono un sacco di offerte tipo “prendi due e paghi uno”Un supermercato inglese è brutto perché:1)     Anche se compri un solo succo di frutta devi farti mezzora di fila alla cassa (e non azzardarti a fare l’italiano perché ti crocifiggono nel reparto surgelati)2)     Le cassiere parlano in inglese3)     Le cose sane non esistono4)     Caffè Lavazza 4£, pasta De Cecco 1,60£ mezzo Kg, olio Bertolli 3£ per 333 ml5)     Tutto ciò che trovi in offerta può ucciderti molto rapidamenteEd inoltre:6)     Tutto scade nel giro di 48 ore massimo (alcune cose devi consumarle direttamente dentro al supermercato perché non fai tempo a portarle a casa)7)     Tutte le cose tipo “original italian pasta” o “original bolognese sauce” o “original modena balsamic winegard” sono prodotte in Cina8)     Tutti i prodotti sono disposti all’interno del supermercato in ordine random (fagioli vicino ai prodotti per la prima colazione, succhi di frutta accanto ai prodotti per la casa, spazzolini da denti accanto al reparto frutta)9)     Non si può fumarePer sopravvivere l’importante è comprare solo ciò che conosci, e cucinare tutto a fuoco molto alto.Da bravo fighettino italiano all’inizio ero molto schizzinoso, soprattutto sul cibo. Poi ho mangiato una Jacket potatoe condita con tonno e cipolla in un baracchino verde lungo la strada (mentre il Moli mi osservava scandalizzato); un nuovo mondo si è spalancato davanti ai miei occhi e adesso posso ingerire tutto quello che voglio senza il rischio di incorrere in spiacevoli problemi intestinali (è proprio vero, quello che non ti ammazza ti rende più forte).THE MUSLIM PARTY (OR CELEBRATING THE RAMADAM DAY EVE)La jacket potatoe non è però stata la mia prima pazza avventura culinaria in Uk.Ben prima della fatal patata avevo infatti già sottoposto il mio stomaco ad un arduo compito; non so che cazzo avessi nella testa quel giorno, ma decisi di accettare un invito a cena a casa del Moli.E’ stato esattamente così che mi sono trovato nel bel mezzo di un party islamico a festeggiare l’inizio del Ramadam.Reda, il coinquilino algerino del Moli, aveva invitato anche due tassisti pakistani, un afgano alcolizzato ed un cuoco del Kashmire. Bin Laden si è scusato ma proprio non è potuto arrivare, deve avere avuto dei problemi all’aeroporto con il suo passaporto. Per cena stavano preparando zuppa di carne.Appena entrato sono stato accolto sulla soglia da Mabub (l’afgano) che teneva in mano una graziosa bottiglietta di Sprite da cui aveva appena finito di bere amabilmente a canna. Purtroppo me ne stava offrendo un sorso“No thanks. I’m fine”“But It’s vodka!”Questo l’avevo capito dal tuo alito brutto figlio di Maometto…ok cerchiamo una via di uscita, la situazione inizia a farsi pelosa, se lo faccio arrabbiare non si sa mai cosa possa combinare questo, ma se bevo potrebbe essere anche peggio:“It’s an italian rule never drink before the dinner”“Oh you are right…in Italy you have a lot of style”Ok l’ha bevuta…sia la balla che la bottiglietta (peccato che fosse di plastica altrimenti l’avrei potuta utilizzare per preparare una molotov con cui incendiare la casa e tutti quelli che c’erano dentro).Nel frattempo il mio spassoso compagno di avventura era in cucina accanto al cuoco cercando di capire che cazzo stesse combinando. Per ora sembrava si stesse limitando a riempire di Tabasco la zuppa:“’Andrea tell me stop”“Ok it’s fine”L’altro imperterrito continua a buttare Tabasco“Ok it’s fine”Ancora Tabasco in quella fottuta minestra di carne“Ok it’s fine”No way“Ok it’s fine”Moli cazzo digli stop altrimenti quello capisce che ne vuoi ancora.“Stop”Alleluia.Il gioco della serata si è rivelato essere “insegna le parolacce agli italiani deficenti”…devo dire però che abbiamo imparato abbastanza velocemente (shithead, asshole, what the fuck…), talmente velocemente che si ben presto si è reso necessario uno scambio culturale ed il Moli (io qui mi dissocio) ha provato a insegnare ai mussulmani a bestemmiare con tanto di versione italiana e traduzione in inglese. Non sembravano molto convinti però:“Why do you swear against your creator? I can’t believe you do that”Ok bello, domani iniziano il Ramadam, forse non hai scelto le persone più adatte per illustrare tutto il tuo sapere. Take it easy man.Il pasto è stato consumato seduti rigorosamente per terra…so che è difficile da credere ma i nostri mujaidin sono riusciti a mangiare la zuppa di carne senza l’ausilio delle posate ed anzi ci hanno guardato sconvolti quando abbiamo osato chiedere due cucchiai. Le condizioni igieniche non erano sicuramente il massimo (ma il cuoco ci ha assicurato che si era lavato le mani la settimana prima) però è stata senza dubbio la cosa più buona che ho mangiato in Inghilterra.“Wow this food is a bomb!” “Who is a bomb? I’m not a bomb and my friend aren’t as well. What are you fuckin’saying”No decisamente non è stato il modo migliore per fargli capire che avevo gradito la cena…un rutto sarebbe sicuramente stato più apprezzato. Ragazzi se per caso doveste trovarvi a parlare con un mussulmano (ma perché poi?) non pronunciate mai quella parola, vi assicuro che sono assolutamente suscettibili da quel punto di vista.INTERMEZZOStufo di andare in giro coperto come un eschimese preso per il culo da inglesi ubriachi vestiti solo con una t-shirt, una sera ho deciso di provare anche io ad uscire con la loro medesima tenuta. Il giorno dopo l’ho passato a letto con la febbre, ma adesso i miei anticorpi sono grossi come cavalli.ANNA HAS ARRIVEDFinalmente è arrivata anche l’Anna, così il mio non è più il peggiore inglese del Regno Unito. In una sola sera è riuscita a convincere i suoi coinquilini di essere lesbica, a chiedere ad un mussulmano se gli piace scopare, e a creare una particolare lingua derivante dall’incrocio tra italiano, inglese e dialetto veronese (con amenità del tipo “Don’t brus my book” “Non bruciarmi il libro”, “I know my chicken” “Conosco i miei polli” o “Have you ever sted in London” “Sei mai stato a Londra”).E’ in appartamento con tre simpatici spagnoli. Il migliore di loro inizia a bere vodka secca alle due del pomeriggio (perché prima dorme…solitamente disteso sul divano completamente ricoperto dai cuscini).Io ed il Moli con lei abbiamo riscoperto il piacere di andare a far shopping con una ragazza…siamo così riusciti ad elaborare un algoritmo in grado di spiegare i movimenti delle donne all’interno di un negozio di abbigliamento; in effetti è lo stesso che regola il movimento dei piccioni sulla strada a caccia di briciole…solo che le donne hanno un neurone in più e dunque non corri il pericolo che ti caghino in testa.THE UNIVERSITY’S HEALTH CENTERUn’altra utile cosa che abbiamo fatto qua a Nottingham è stata quella di iscriverci all’health center dell’università. In questa maniera in caso di raffreddore possiamo evitare di andare a morire in un ospedale inglese e limitarci ad essere usati come cavie dagli studenti di medicina.E’ stato un inferno. Un sacco di moduli da compilare, un sacco di fila da fare, un sacco di inglesi attorno a me, e l’ora di pranzo già passata da un pezzo.Ogni volta che gli portavo un modulo compilato me ne consegnavano un altro da compilare.Alla fine ero veramente stressatissimo…ma finalmente eravamo arrivati in fondo…ok prendi l’ultimo modulo…di yes yes yes yes yes anche se non capisci che cazzo ti sta dicendo la segretaria…torno al posto ed inizia a compilare.“Oh Lecca ma hai capito cosa ti ha detto?”“No Moli, compila e sta zitto…sono stufo”“Ma sei un imbecille…perché continuavi a dire yes se non capivi una sega (effettivamente questo è un po’ un mio difetto, ma piuttosto che fare la figura dell’imbecille davanti ad un inglese generalmente fingo di capire tutto quello che mi dicono annuendo con la testa e mi tengo molto sul vago quando mi pongono domande).”“Moli compila e sta zitto please”“Lo sai vero che stai dando il tuo consenso per farti un vaccino contro la meningite?”“Cosa? Col cazzo che mi faccio bucare qui in Inghilterra.”Unica soluzione: chiedere a qualcuno che è già andato dentro a fare la visita.“Excuse me, have you done the vacin?”“Yes of course”“And do you think I have to do it too?”“It depends…How many times have you already done it?”Nemmeno una naturalmente…”Four times”“Four times? Are you jocking? You have to do the vacin only twice”A questo punto sono stato preso per il culo da tutti perchè pensavano avessi paura degli aghi….vaffanculo, io gli aghi me li posso mangiare anche a colazione, ma non ho assolutamente voglia di prendermi l’aids in Inghilterra per colpa di un infermiere che probabilmente non sa nemmeno cosa voglia dire sterilizzare…ah, fuckin’shit, too difficult to explain in english:“Yes, needles scare me!”  Alla fine però ho tenuto duro e dopo una breve visita di due minuti dove mi hanno misurato la pressione e mi hanno posto alcune simpatiche domande del tipo “sei sessualmente attivo” oh “sai come fare a tastarti le palle per controllare che siano a posto” ( la risposta a questa domanda è ovvia: si tutta la vita…a meno che tu non preferisca che te lo insegnino), sono uscito dalla stanza senza vacino e con un pacchetto di goldoni omaggio…una sorta di “in bocca al lupo”.THE HOLIDAY IS FINISHED (OR NOT?)Il sistema universitario inglese è abbastanza differente dal nostro…in soldoni mi sembra di essere tornado al liceo.Obbligo di frequenza, lezioni articolate in Lectures con il prof e cento alunni in aula e seminars con quindici alunni massimo ed un assistente pieno di voglia di porti domande, e soprattutto compiti per casa. I CAN’T BELIEVE IT. Ho appena finito di preparare una relazione sulle guerre puniche che domani dovrò esporre davanti ai miei compagni di classe che passeranno tutto il tempo a ridere per i miei errori grammaticali ed a lanciarmi noccioline. Ho dovuto leggermi un merdosissimo libro in inglese riguardo ad un carcerato maratoneta che nella gara più importante della sua vita, quella che potrebbe lanciarlo nel professionismo, arrivato per primo a cento metri dal traguardo si siede per terra e si fa sorpassare da tutti (chissà poi perché). Devo leggermi venticinque pagine riguardo al modo migliore per intrattenere una relazione con un’altra persona e riguardo al body language (non stiamo parlando di rutti e scoregge Loris).Unica cosa positiva è che qui non hanno nemmeno idea di cosa significhi la disorganizzazione. Figuratevi che proprio oggi ci hanno fatto fare anche un’esercitazione antincendio.L’impegno richiesto è abbastanza pressante…devo frequentare due ore Lunedì ed un’ora Martedì, sarà dura ma penso di potercela fare.Ah, dimenticavo, qua le lezioni si tengono in inglese, il che non è cosa buona!VENERDI’In questi cinque mesi di permanenza qua in Inghilterra ho deciso di farmi carico di un serio impegno umanitario: cercare di rendere Melvin più familiare alla civiltà.Ebbene ragazzi, forse è vero che sotto i negroni hanno qualcosa in più di noi (oh meglio più di voi), ma vi assicuro che ai piano alti sono decisamente meno dotati. Parlare con Mel è esattamente come parlare con un bambino di sei anni…uno di quelli un po’ scemi però. Qualche settimana fa abbiamo montato insieme la rete wireless.Come prima cosa ha iniziato decidendo di aprire il suo computer per inserire dentro una porta ethernet che aveva comprato il giorno prima pensando che fosse assolutamente indispensabile per la rete…nel mentre mi parlava della sua vita:“Eh lo sai in Africa io facevo il tecnico dei computer, e ne ho assemblati tantissimi, quindi sono abbastanza pratico”Lo guardo…non mi sembra molto brillante nei movimenti…finalmente in qualche modo incastra la porta dopo avere maneggiato pericolosamente la scheda madre e la scheda video…richiude il computer…lo accende…non da segni di vita.Si era dimenticato il cacciavite dentro al computer. Riapre il computer…prende la pinza…stacca la porta ethernet (chissà perché)…prova a riattaccarla…non ci riesce più.Siamo stati mezzora a cercare di infilare quella merdosissima porta, quando ad un certo punto il mio negrone mi ha stupito.“Ok don’t worry, we don’t need it, I’ve an other one already installed”Ma allora brutto deficente perchè hai comprato quella lì? 10 pounds a testa….credi che i soldi crescano sugli alberi come le banane? Altro che tecnico del computer in Sierra Leone, questo qua passava le giornate a rincorrere le gazzelle vestito solo di una pelle di leopardo (ragazzi se avete qualche problema col vostro computer probabilmente è perché è stato assemblato da Mel o da qualche suo amico in Africa).Ma Melvin in questo primo mese di convivenza non si è limitato a questa perla …ci sarebbero molte altre cose da raccontare su di lui ma per non dilungarmi troppo vi faccio solo un breve elenco.1)     Melvin è strano perché ha provato più di una volta a cucinarsi l’uovo alla cock dentro all’ebollitore (con sommo disgusto di Dave, l’inglese, che non può praticamente più utilizzarlo per farsi il thè)2)     Melvin è strano perché per lui uscire la sera vuol dire girare tutti i locali del centro uno dopo l’altro stando dentro ciascuno un massimo di cinque minuti (il che non è cosa furba poiché si deve pagare per entrare)3)     Melvin è strano perché apre le scatolette di tonno con il coltello nonostante abbia cercato di insegnarli l’utilizzo dell’apriscatole4)     Melvin è strano perché possiede una pianola di dimensioni spropositate ed una chitarra elettrica ma non è assolutamente capace di utilizzarle5)     Melvin è strano perché non c’è nessuna possibilità di riuscire ad insegnarli che quando va al bagno a pisciare è meglio se chiude la porta6)     Melvin è strano perché non beve non fuma e non dice parolacce 7)     Melvin è strano perché dorme con due cuscini di pelo bianco8)     Melvin è strano perché pensa che i negri non possano assolutamente ballare musica rock per non essere presi per froci9)     Melvin è strano perché la domenica mattina alle otto attacca la sua musica soul del cazzo a tutto volume10)Melvin è strano perché dopo che gli ho scaricato skype sul suo pc per utilizzarlo ha cercato di attaccare il telefono al computer.11)Melvin è strano perché ogni cinque minuti mi chiede di fargli uno squillo visto che non riesce a ricordarsi dove ha messo il suo telefonino12)Melvin è strano perché sono tre anni che vive in Inghilterra da solo e non ho idea di come faccia ad essere ancora vivo (evidentemente agli idioti non succede mai nulla)Mi sento molto Robinson Crusoe in quest’isola, e come lui anche io ho il mio negro scemo da accudire.COMMON TENSESYEAH (or YES as well)E’ la parola risolutrice, l’ultima spiaggia. Quando si è troppo stanchi per capire è conveniente cercare di staccare il cervello e chiudere la conversazione il più velocemente possibile.Controindicazioni: ricordarsi sempre di fare attenzione a possibili inversioni nella frase che si sta facendo finta di ascoltare; significa che è una domanda…dunque che bisogna rispondere….dunque che son cazzi.I’M AN ERASMUS STUDENT FROM ITALYFrase molto utile specialmente in un contesto universitario e che si traduce più o meno con “mi scusi se non capisco una sega, non sono completamente deficiente, è colpa del sistema scolastico italiano che invece di insegnarmi a comunicare nella sua lingua in maniera decente mi ha spiegato solo come indicarle se il libro si trova sopra o sotto il tavolo”COFFE AND SIGARETThe Italian way for the breackWHAT’S YOUR NAMEFrase di rito da rivolgere ripetutamente alle ragazze in disco quando si è troppo ubriachi per sostenere una conversazione degna di tal nome. Controindicazioni: da utilizzare solamente con ragazze in preda ai fumi dell’alcool per evitare di essere cacciati via malamenteITALIAN STYLEBreve locuzione che può essere utilizzata in diverse situazioni con significati diversi:-         In cucina al mattino si traduce con; “non mangio tonno e fagioli ma caffè e biscotti perché non sono un inglese del cazzo come te”-         Dopo la doccia si traduce con; “si mi sono fatto una doccia anche oggi perché non mi piace puzzare di ascella come te”-         In disco; “Ragazza non sai cosa ti perdi stasera se mi dici di no”     MAY I PAY WITH CREDIT CARDLe situazioni più difficili possono essere sbrogliate in qualsiasi momento da queste sei magiche parole. Può comportare seri problemi però alla fine del mese quando diventa necessario illustrare punto per punto al proprietario del conto (generalmente il munifico genitore) le ragioni delle spese più rilevanti.Per prevenire spiacevoli inconvenienti può essere generalmente di aiuto invertire il nome del pub con quello del supermercato (ma poi mio padre potrà mai credere che qua a Nottingham c’è un pub che si chiama “Tesco” ed un supermercato molto molto molto costoso che si chiama “An Hole in the Wall?”)Ed anche per questa volta siamo giunti alla fine. Non vi ho raccontato nulla riguardo alla scampagnata a Liverpool ma ho paura che per quello non basterà un intero capitolo. Salutatemi Verona.Cheers!P.S. Ah Janlu, quasi mi dimenticavo, gli inglesi sono tutti spocchiosi come te.