In un paese dove l'importante è arrivare, apparire, migliorare il proprio status sociale senza preoccuparsi del prossimo.In un paese dove la politica è gossip ed è il gossip a fare politica.In un paese dove il punto d'arrivo è il trono di umoni e donne.Un uomo e la sua squadra combatterono per rendere questo paese un posto migliore, combatterono contro un mostro chiamato Mafia, arrivando ad intaccarne le fondamenta.Quell'uomo chiamato Comandante Ultimo oggi rischia per oscure scelte di ritrovarsi senza scorta, alla mercè del mostro che per anni ha combatutto.Oggi mentre il Comandante Ultimo rischia di rimanere senza scorta la sua ex squadra come nei migliori film chiede di poterlo scortare scrivendo una lettera che vi riporto integralmente.Noi siamo quelli che un tempo ci chiamavamo CRIMOR, gli uomini dell’uomo che si chiamò Ultimo, quelli che oggi vengono accusati ed offesi. Il nostro Comandante viene colpito alle spalle da basse insinuazioni e viene privato della scorta, in un Paese dove la scorta viene concessa, come status symbol, anche a chi cannibalizza il Paese.Noi ci offriamo, tutti noi, in congedo o in servizio, per scortare e difendere il nostro Comandante dalle insidie della Mafia. Una Mafia che arringa, tiene banco e spiega la storia, utilizzando come uditorio spettacoli televisivi grondanti falsità ed odio nei confronti di chi ha sofferto e combattuto.Noi ascoltiamo e dentro cresce la rabbia, la stessa con cui abbiamo combattuto i nemici della Patria. Ma quelli erano più onesti, utilizzavano armi convenzionali e finivano in galera, non nelle trasmissioni… E chi ha vestito una divisa, e poi una toga ed ora siede tra i banchi del potere non può parlare senza cognizione di causa e condividere ciò che propagano certe persone con doppi fini.Noi abbiamo combattuto per tutti, loro invece sembra che combattano solo per sé stessi, per la loro crescita in potere e ricchezza.Noi abbiamo il cuore a pezzi ed ogni falsità, ogni celebrazione del male allarga la ferita, ma siamo qui, nell’ombra dell’uomo che ha camminato, sempre, verso la luce della legalità e della salvaguardia dello Stato.Quel che resta del gruppo di Capitano UltimoIn un paese che troppe volte dimentica i suoi figlia volte c'è ancora spazio per la riconoscenza.
La scorta di Ultimo
In un paese dove l'importante è arrivare, apparire, migliorare il proprio status sociale senza preoccuparsi del prossimo.In un paese dove la politica è gossip ed è il gossip a fare politica.In un paese dove il punto d'arrivo è il trono di umoni e donne.Un uomo e la sua squadra combatterono per rendere questo paese un posto migliore, combatterono contro un mostro chiamato Mafia, arrivando ad intaccarne le fondamenta.Quell'uomo chiamato Comandante Ultimo oggi rischia per oscure scelte di ritrovarsi senza scorta, alla mercè del mostro che per anni ha combatutto.Oggi mentre il Comandante Ultimo rischia di rimanere senza scorta la sua ex squadra come nei migliori film chiede di poterlo scortare scrivendo una lettera che vi riporto integralmente.Noi siamo quelli che un tempo ci chiamavamo CRIMOR, gli uomini dell’uomo che si chiamò Ultimo, quelli che oggi vengono accusati ed offesi. Il nostro Comandante viene colpito alle spalle da basse insinuazioni e viene privato della scorta, in un Paese dove la scorta viene concessa, come status symbol, anche a chi cannibalizza il Paese.Noi ci offriamo, tutti noi, in congedo o in servizio, per scortare e difendere il nostro Comandante dalle insidie della Mafia. Una Mafia che arringa, tiene banco e spiega la storia, utilizzando come uditorio spettacoli televisivi grondanti falsità ed odio nei confronti di chi ha sofferto e combattuto.Noi ascoltiamo e dentro cresce la rabbia, la stessa con cui abbiamo combattuto i nemici della Patria. Ma quelli erano più onesti, utilizzavano armi convenzionali e finivano in galera, non nelle trasmissioni… E chi ha vestito una divisa, e poi una toga ed ora siede tra i banchi del potere non può parlare senza cognizione di causa e condividere ciò che propagano certe persone con doppi fini.Noi abbiamo combattuto per tutti, loro invece sembra che combattano solo per sé stessi, per la loro crescita in potere e ricchezza.Noi abbiamo il cuore a pezzi ed ogni falsità, ogni celebrazione del male allarga la ferita, ma siamo qui, nell’ombra dell’uomo che ha camminato, sempre, verso la luce della legalità e della salvaguardia dello Stato.Quel che resta del gruppo di Capitano UltimoIn un paese che troppe volte dimentica i suoi figlia volte c'è ancora spazio per la riconoscenza.