WestSide

Post N° 128


Non chiederci la parola che squadri da ogni latol'animo nostro informe, e a lettere di fuocolo dichiari e risplenda come un crocoperduto in mezzo a un polveroso prato. Ah l'uomo che se ne va sicuro,agli altri ed a se stesso amico,e l'ombra sua non cura che la canicolastampa sopra uno scalcinato muro!Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.E. MontaleIo credo a poche cose. Ed a queste poche ci credo molto. Ma sono pronto a ricredermi (e ricrederci) se mi si dimostra il contrario. Penso che la maggior parte delle mie azioni siano da ricondurre all'orgoglio: ecco, l'orgoglio è una di quelle poche cose a cui credo. Ma posso anche farne a meno. Cioè, non farne a meno strettamente parlando, ma di certo posso modificarlo all'occorrenza. Il problema dunque si sposta e si concentra nella domanda: in quali circostanze tu, Marco, riesci a mettere da parte l'orgoglio?Sento che una risposta c'è, ma non è convincente. A prima vista si potrebbe pensare che una condizione perché questo avvenga sia quella di dare ascolto al - quello che si dice - cuore. Ma, ahimè, è facilmente verificabile che questa condizione non basta: quanti di voi sono stati fregati, avendo assunto questo atteggiamento? Alzino la mano quelli che, almeno una volta, si sono resi conto che dare retta al cuore non porta da nessuna parte. Un attimo, fatemi contare... mmm... sembra che ci siate proprio tutti. Ah no! Ehi tu, laggiù in fondo, perché non alzi la mano? Non ti è mai capitato? Ecco, bravo, alza la mano: così va meglio. Vedete, questa è un'altra cosa a cui credo molto: dare retta al cuore, a volte, può portare alla perdizione oppure ad un vicolo cieco, a seconda dei punti di vista. Per quanto mi riguarda, preferisco l'ultima strada. Tuttavia mi rendo perfettamente conto che questo modo di agire sicuramente può portare dei benefici. La domanda che adesso mi pongo è la seguente: quanto siamo disposti a sacrificare di ciò che siamo per far posto al "cuore"? Certamente: non è sempre detto che seguire questa via sia per forza una condanna: conosco gente che non ha di questi problemi. Ma conosco anche gente che ce li ha. Ma cosa voglio dire con tutto ciò? Beh, da domani - oggi è ormai già finito - proverò a mettere da parte un po' del mio orgoglio e cercherò di venirmi incontro. Sarà dura ma, come in tutte le altre cose, sento che posso farcela e venirne a capo. Altrimenti dovrò cercare qualche altro modo.