Il pedone bianco

Emozioni di carta


Non so se ho letto molto o poco. Molto o poco sono aggettivi che hanno bisogno di un riferimento,  essendo relativi. E io non saprei a cosa far riferimento. Diciamo che avrò letto un paio di centinaia di libri nella mia vita,  oltre ad averne scritto uno,  la maggior parte dei quali in età adulta.
Probabilmente prima avevo,  o pensavo di avere,  qualcosa di meglio da fare. Ho letto un po di tutto, dal thriller alla narrativa,  dal giallo alla filosofia,  dal fantasy alla psicologia, passando per qualcuno dei grandi classici,  sia mai mi toccasse di morir ignorantissimo. E credo di aver scoperto che la narrativa è il genere che mi piace di più. Mi piace,  ma ci devo andare piano,  come un diabetico con i dolci. Mi piace,  perché racconta qualcosa che,  in un modo o nell'altro,  finisce per coinvolgermi.Mentre per gialli e  thriller il bello sta nell'intrigo,  per i fantasy nella storia e l'ambientazione irreale,  per i libri di narrativa il bello sta nella storia. Una storia che magari è anche originale, ma in ogni caso, si avvicina,  o si può comunque adattare, alla tua di storia. Perche quando leggi di serial killer,  di omicidi,  di poliziotti e di indagini,  fai fatica ad immedesimarti,  al pari di quando leggi di omindi con poteri infiniti o di voli intergalattici. Ma quando l'argomento sono i sentimenti,  le passioni, la felicità, le delusioni, il dolore...beh allora,  si parla di cose che sicuramente ti è già capitato di sperimentare. Mentre un inseguimento su una strada te lo puoi immaginare, il dolore di una perdita, quello non te lo devi immaginare. Non serve: mentre lo leggi ti tornano tutte le sensazioni hai provato nel momento in cui è capitato a te. Del tutto analogamente a quando ti capita di leggere la scena del primo bacio al terzo appuntamento, dopo la cena perfetta,  nel posto più romantico del mondo. Che magari, in fondo, era un luogo sfigatissimo. Ma a te non importava: c'eri tu,  c'era lei,  e sopratutto le vostre labbra era appoggiate le une sulle altre. Quei libri mi fanno questo effetto: fanno viaggiare la mia memoria, mi fanno rivivere momenti passati. E,  perchè no,  a volte mi danno anche fiducia. Perchè è ben vero che sono il frutto della fantasia dell'autore, ma comunque, hanno quel tocco di verosimiglianza che ti fa immaginare che magari, certe cose, possono succedere ancora anche a te.E a me,  capricorno con i piedi ben saldi per terra,  immaginare troppo...mi fa specie. Per questo ci devo andare piano. Quindi,  visto ne ho appena finito uno,  adesso tocca a Dan Brown. WP.