(a Roma; io in abito “da trasferta” giacca e cravatta, la collegaccia in tailleur. Entriamo nella prima azienda cliente) “Salve siamo della Muzzolo lei è Alberto?”“No, io so Robbberto mò ve chiamo mi fratello. Albèèèè ce sta a Muzzolo poi venì?” “No ‘un posso falli accomodà e facci ‘n caffè vedi si ‘o vogliono” prendiamo un imbevibile caffè amarissimo e spieghiamo l’uso dei prodotti ai quattro addetti al montaggio pezzi: “aò cioè famme capì come a devo utilizzà sta cosa?” “no vede lei deve pigiare gentilmente qui e l’attrezzo funziona” “aspè famme provà…” Dopo dico alla collegaccia: “ma che siamo venuti a fare in giacca qui…” (a Fiorenza: curioso andare in trasferta vicino casa. Nell’azienda che mi vide protagonista di un curioso episodio. Noi si andò a pranzo con questi clienti affezionati e inevitabilmente la discussione cadde sul pallone…) Cliente: “Secondo me tu sei juventino”
RAPPORTO VENDITORE-CLIENTE Parte II visita clienti
(a Roma; io in abito “da trasferta” giacca e cravatta, la collegaccia in tailleur. Entriamo nella prima azienda cliente) “Salve siamo della Muzzolo lei è Alberto?”“No, io so Robbberto mò ve chiamo mi fratello. Albèèèè ce sta a Muzzolo poi venì?” “No ‘un posso falli accomodà e facci ‘n caffè vedi si ‘o vogliono” prendiamo un imbevibile caffè amarissimo e spieghiamo l’uso dei prodotti ai quattro addetti al montaggio pezzi: “aò cioè famme capì come a devo utilizzà sta cosa?” “no vede lei deve pigiare gentilmente qui e l’attrezzo funziona” “aspè famme provà…” Dopo dico alla collegaccia: “ma che siamo venuti a fare in giacca qui…” (a Fiorenza: curioso andare in trasferta vicino casa. Nell’azienda che mi vide protagonista di un curioso episodio. Noi si andò a pranzo con questi clienti affezionati e inevitabilmente la discussione cadde sul pallone…) Cliente: “Secondo me tu sei juventino”