Glom!!

SULLE LINGUE DEL FUTURO


In molti, dato il periodo di fine agosto e prossimo all'inizio del nuovo anno accademico, si chiedono e si interrogano su quale facoltà scegliere o su quale corso di lingua iniziare in settembre. E qui è il dilemma. Perchè le lingue importanti, le lingue del futuro, sono quelle che NESSUNO conosce e TUTTE le aziende richiedono. Così giovani o meno giovani optano per arabo, cinese, giapponese, e altre lingue asiatiche "così il lavoro lo trovo subito".
 La convinzione che sapendo uno di questi idiomi si ottenga quasi automaticamente un contratto a tempo indeterminato è assai diffusa tra la maggioranza dell'umanità tra i 20 e 30 anni che si precipita ad affollare corsi universitari di queste lingue attratti dalla certezza assoluta dell'impiego fisso, per poi mollarli dopo poco, una volta scontratisi con le difficoltà oggettive delle lingue suddette (infatti se pochi le studiano e le parlano in modo soddisfacente, ci sarà un perchè...). Infatti le persone sembrano non rendersi conto delle oggettive difficoltà delle lingue asiatiche. Si chiedono "uhm cinese giapponese o arabo?" come se dicessero "pizza da Michele, Antonio o Giuseppe stasera?". Per esempio: In arabo ci sono infiniti dialetti e la lingua letteraria che vi insegnano all'università facendovi tradurre testi su testi e mai parlare non vi serve a nulla. Forse infatti saprete perfettamente la letteratura ma se andate al Cairo non saprete ordinare il pranzo.  Senza contare la complessità della grammatica araba, le eccezioni, la struttura della frase, la sintassi... In cinese sostanzialmente non esiste grammatica, dovrete solo imparare circa 4-5000 ideogrammi che sembrano abbastanza simili tra loro... Il giapponese possiede una grammatica molto tosta e circa tre alfabeti. Solo una forte motivazione potrà portarvi al successo in queste lingue. Io infatti penso che una lingua vada studiata per passione, non perchè serve. Rischierete di impazzire sennò.   Eppoi, per affermare che una lingua è spendibile in termini lavorativi, i suoi locutori non devono parlare l'inglese o il francese. Gli Arabi sono quasi tutti francofoni o anglofoni (tralasciando i dialetti e il fatto che professori arabisti dopo 30 anni di studi sostengano di sapere "abbastanza bene" l'arabo...) quindi c'è poca utilità commerciale. Stesso dicasi per il giapponese, i cui parlanti conoscono a perfezione l'idioma britannico; più utile il cinese, perchè i cinesi non conoscono altre lingue ma anche loro hanno tanti dialetti...