Glom!!

SULLA CRESCITA


Il commento di thescientist.v al precedente post mi ha fatto profondamente riflettere su quanto sia diverso il modo di "approcciare" o conoscere nuove persone una volta abbandonata l'infanzia. In effetti quando ero piccolo e andavo con i miei in vacanza al mare bastava avvicinarmi ad altri bambini e con aria innocente domandare: "ciao, ti va di fare amicizia?" L'altro prontamente "si certo" e ci si conosceva; maschi o femmine che fossero, ho fatto amicizia con decine di bambini in alberghi o villaggi estivi. Appunto, bastava chiedere. Poi la crescita, l'adolescenza, e i vari problemi; il "ti va di fare amcizia" divenne obsoleto e quasi folcloristico. Ci si avvicinava ad una ragazza e lei subito scattava in difesa "oddio questo ci vuole provare? naaaaah è bruttissimo", se invece tentavi di conocere  un maschio "ma che fa? vuole conoscermi? oddio ma fosse ricchione?". E le feste, rigorosamente con gli animatori. I quali in modi più o meno divertenti coinvolgevano tutti i bambini nelle loro attività; poi, il cambio. Addio animatori, welcome assordante musica da discoteca. Ricordo con orrore gli inviti di alcune mie amiche nel 1995 circa con quel "PS si ballerà per tutta la festa" proprio per evitare che certi individui vi andassero. Prima bastavano due macchinine, un pallone per ottenere amici a volontà, improvvisamente tutto ciò non ebbe più senso; subentrarono le prove di coraggio, i vari "vediamo se hai le palle" seguiti da qualche idiozia tipo "bevi tutto d'un fiato questo alcolico" o roba simile. E se non ci riuscivi? Eri un senzapalle, un ricchione. Il peggiore epiteto che ti si potesse dare. Ciò prima dell'avvento dei maledetti gruppi. Perchè poi, queste crocchie di persone iniziarono ad unirsi formando un'indissolubile unione, il gruppo appunto, assolutamente chiuso agli estranei, come già detto.  Quando dico che preferisco i gatti intendo proprio questo. Molto più facile fare amicizia con un gatto oggi.