ANIMA PELLEROSSA

La leggenda di Faccia Bruciata


La leggenda di Faccia Bruciata Un bambino indiano, giocando, cadde in un fuoco da campo e ne restò ustionato. Il suo nome divenne così Faccia Bruciata, e lui, sentendosi schernito e vergognandosi del suo aspetto, passo l'infanzia restando il più possibile chiuso nella sua tenda. Una volta cresciuto, lasciò la tribù e si isolò sulle montagne. Fu qui che costruì la prima Ruota, che simboleggiava per lui il cerchio di un villaggio invisibile, parenti, amici, compagni di vita che avrebbe voluto avere e non aveva più. Un giorno Faccia Bruciata, mentre piangeva la sua solitudine, vide un tornado avvicinarsi e tramutarsi in una Grande Aquila. Interrogato dall'aquila, Faccia Bruciata le rivelò il perché della sua tristezza. Allora l'aquila lo portò in volo fino al suo nido e gli fece conoscere i due aquilotti suoi figli, i quali gli chiesero in dono degli archi e delle frecce. Faccia Bruciata li costruì per loro, e venne ricompensato con uno specchio magico nel quale poteva rimirarsi con il volto miracolosamente intatto. In seguito, Faccia Bruciata uccise a pietrate una mitica Lontra del fiume, divoratrice di aquilotti. Per premiarlo d'aver salvato i suoi figli da una possibile minaccia, la Grande Aquila lo riaccompagnò al suo villaggio garantendogli per sempre la sua protezione sacra. Cosi Faccia Bruciata venne onorato, si sposò, e visse fino a diventare vecchissimo, insegnando a tutti a costruire cerchi di pietre. Il mito ci dice che sono proprio gli esclusi e gli emarginati a sentire più forte il bisogno della comunità e a capirne l'importanza. La Ruota rappresenta l'Appartenenza a qualcosa di più grande del nostro piccolo io, l'identità collettiva che ciascuno di noi porta in sé... e che è capace di grandi magie. Un singolo individuo, ci insegnano insomma gli Indiani d'America, può anche diventare un eroe leggendario, ma è insieme che si vince o si perde la battaglia della vita.