Squarci di vita

AVVERTIMENTO

Caro lettore, questo non è un blog come tanti, con immagini, foto, grafica curata, faccine etc etc..

Quello che sto per scrivere è più che altro uno sfogo personale sulla mia vita passata. Ho solo 23 anni e di cose da raccontare e tirare fuori ne tante. Scrivo per allegerire la mia anima dal peso che mi porto dietro (perchè a volte tenersi tutto dentro fa male, a volte sento il bisogno di raccontare, confessare, piangere, urlare...perchè mi sembra quasi di scoppiare da un momento all'altro), scrivo perchè certe cose non si possono raccontare a tutti, scrivo per mettere al corrente il mondo di determinate crudeltà, scrivo per dimenticare, ma nello stesso tempo ricordare, scrivo per poter aiutare chi sta passando quello che ho vissuto io... quindi, tutti coloro che si possono identificare con i miei stati d'animo passati e avesse bisogno di un punto di sfogo, di un consiglio e supporto, si faccia pure vanti! Io c'è l'ho fatta da sola, ma avrei pagato per un aiuto, perciò non nascondetevi, non isolatevi, scrivete se ne avete bisogno!

P.S. Il mio blog è sconsigliato a tutti quelli che certe cose non le capiscono, a chi tende troppo facilmene a giudicare, a chi è debole di cuore...

Eccomi qua!

Chiedo scusa per l'attesa dell'avvio di questo blog biografico, ma causa problemi di salute ho rimandato il tutto....

Vittoria!

Caro lettore, per cominciare questa storia, la storia di una ragazza semplice, comune e come tante altre e che forse, non lo sai, ma magari la conosci anche di persona, dobbiamo fare un piccolo salto nel passato. In quei meravigliosi anni novanta, dove le persone erano più positive, dove i cartoni animati erano ancora quelli belli, dove da bambini si giocava ancora sotto casa a nascondino con gli amichetti, e dove i bambini al posto dei tablet e dei cellulari usavano per giocare ancora carta e matite colorate! Quelli si che erano bei tempi!
E' il 26 marzo 1990, fuori è ancora buoio, l'aria è fresca poichè il tiepido calore primaverile si fa sentire perlopiù di giorno, ma comunque nell'aria si respira cambiamento, nuovi inizi e novità. Le strade sono deserte e solo tra qualche ora cominceranno ad animarsi e gli uccellini daranno il benvenuto al nuovo giorno con il loro dolce canto e nuovi fiori riempiranno di colori il paesaggio. Quel loro leggero profumo quando sono appena sbocciati riesce a rendere felice ogni animo,fa ritornare  la voglia di uscire, come un ghiro che si risveglia dal letargo, la voglia di essere più felici è già un motivo in più per sorridere e la primavera ha il magico potere di far nascere un sorriso proprio a tutti. A tutti tranne che a Lisa...
In preda al panico e completamente sola è accorsa all'ospedale e ora non può far altro che attendere. I dolori si fanno sempre più intensi e attroci e più il tempo passa e più Lisa soffre. Un dolore così non l'ha mai provato, le sembra quasi di morire, ma sa di essere troppo giovane per morire. Ha solo 21 anni e morire adesso vorrebbe dire non aver vissuto quasi nulla di quello che la vita può offrire a una giovane ragazza come lei.
Ecco di nuovo l'infermiera, dopo 3 ore di attesa finalmente l'ostetrico per far nascere il bambino di Lisa è arrivato. Ma possibile che ci siano volute ore per farlo arrivare? Possibile che bisogna far aspettare una ragazza in travaglio perchè nessun'altro era di competenza? Beh, ormai non serve arrabbiarsi, l'importante è che il bambino possa nascere e che tutto questo dolore possa finalmente cessare...
Lisa sta per partorire, non sa ancora di che sesso è il bambino, ma quello che più le importa al momento è di smettere di soffrire. Sarà il dolre, sarà la stanchezza ma le sembra che il tempo non passi più, che il bambino non voglia nascere. Intanto fuori il sole è sorto già da parecchie ore e la vita è fresca e profumata proprio come lo è la primavera. Lisa non si è neanche accorta che per far nascere la bambina, sì proprio una bimba, ci sono volute ben 16 ore, un'eternità, un'attroce eternita che finalmente si è conclusa... "Vittoria!"... Ecco l'unica parola che è riuscita a pronunciare dopo questo immane sforzo. Vittoria... a pensarci bene non sarebbe neanche male come nome per sua figlia... e così sia!

Responsabilità...

Ora che il dolore era passato, ora che poteva riposarsi, ora che era cosciente che la sua vita sarebbe cambiata del tutto, Lisa avvertiva una grande paura del futuro ma allo stesso tempo era felice. Tutti i brutti pensieri, tutta la rabbia che provava dentro, tutto il mondo circostante non avevano più importanza, la sola cosa che voleva era prendere tra e braccia quella piccola, fragile, dolce e indifesa creatura e dirgli che finchè lei ci sarà non dovrà mai sentirsi sola...
Ma per questo doveva aspettare ancora, poichè la piccola era stata portata subito via e in seguito incubata per aver ingerito il liquido... niente di preoccupante, infatti Vittoria si riprese presto per poter conoscere il calore, lo sguardo, il profumo e la dolce voce di quella giovane donna che era sua madre...
In generale Vittoria era un bimba molto tranquilla, che non faceva capricci e piangeva di rado. L'unica volta che fece sentire a pieni polmoni la sua vocina, era il giorno del suo arrivo a casa. Molti vicini, nell'udire quel pianto, accorsero subito a darle il benvenuto e a conoscerla...L'uniche persone che non erano affatto entusiaste del fatto erano i genitori di Lisa e il padre di Vittoria che non si era neanche fatto vedere...
Nicolas, il padre della piccola, era più giovane di Lisa, aveva appena 18 anni. I due si erano conosciuti mentre andavano ad un concerto e l'amore era subito sbocciato. Ma appena fu annunciata la gravidanza, il loro rapporto si era rotto. Lui, ancora troppo giovane, con la voglia di divertimento e di libertà, non ne voleva proprio sapere di diventare padre. Si, anche Lisa, giovane e vogliosa di vivere come tutte le ragazze della sua età, era spaventata, ma l'idea di uccidere qualcosa che di fatto non era ancora nato e che a breve sarebbe diventata parte di lei, non le piaceva per niente e decise di prendere le sue responsabilità.
Nei giorni a seguire si riuscì a contattare Nicolas che, tra un litigio e l'altro acconsentì a riconoscere Vittoria come sua figlia e a darle il suo cognome, poi sparì di nuovo...
Intanto i genitori di Lisa si addolcirono, in fondo, come si faceva ad avere un cuore di ghiaccio di fronte ad un esserino così piccolo e dolce? Certo, nei confronti di Lisa erano ancora molto duri per la sua immaturità, ma di fatto era loro figlia e le volevano bene. era arrivato il momento che Lisa, da semplice ragazza, diventasse una donna e una madre sigle con le sue responsabilità e i suoi dovere, era ora che Lisa si comportasse da adulta e si trovasse un lavoro.... Era arrivata l'ora delle responsabilità...

Precisazione...

Caro lettore ci tengo a precisare che, anche se sono sicura che l'avrai capito, che tutti i nomi, tranne il mio sono inventati per tutelare la privacy. Essendo una storia vera, la storia della mia vita, magari i primi post ti sembreranno superflui, banali o noiosi, ma credimi che più avanti saranno utili per delle precisazioni. I primi post sono basati su quello che mi ha raccontato mia madre e in seguito ci saranno dei colpi di scena. Quindi se ti annoi e vuoi tornare tra qualche tempo quando il tutto sarà più interessante, fai pure, ma ti servirà leggere il principio per capire il tutto. Grazie a tutti quelli che dedicano un piccolo momento della loro giornata per leggere le mie poche righe giornaliere... Grazie e dolci sogni a tutti! Wiky