TRACCE DI VITA

Spesso mi domando e raramente trovo una risposta...

ma perchè mai la stragrande maggioranza delle persone sente lo spasmodico bisogno per la sua vita di usare una,cento, mille facce diverse???son diventate un'autentica rarità le persone che si pongono al mondo sempre con la stessa faccia,utilizzano sempre lo stesso modo di essere...fondamentalmente son sempre se stessi....e che male c'è a far ciò??io lo trovo maledettamente gradevole essere sempre se stessi, o dire sempre ciò che si pensa, senza nascondersi dietro finti perbenismi o fantomatiche personalità....eppure tante,troppe persone cambiano col cambiare delle situazioni,delle giornate,delle compagnie....

Alla fine credo sia tutto dettato da una sola parola...OPPORTUNISMO!!al suo cospetto si inchinano e riveriscono miriadi di personaggi che popolano questo pianeta, senza sapere che immensa ricchezza sarebbe, per noi stessi e per tutti quelli che interagiscono con noi, se tutti fossimo un pò più "semplici e genuini"....

Utopia????probabilmente si ma a me piace crederci e vivermela così sta vita...so di essere, sempre e comunque, nel bene e nel male, rigorosamente VERO!!!! 

....cercasi pensieri in merito

....chiamatemi strano,romanticone o sentimentalista ma sta canzoncina che in molti ballano nelle balere di mezza Italia io la trovo davvero bella....l'ho ascoltata bel sbaglio 5 anni fa in una festa di paese ed ora la radio me l'ha fatta riascoltare,ha riacceso un pò di simpatici ricordi e per un attimo mi ha fatto sentire meglio....ma non prendetemi per matto eh!!!

Gian***

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese :«Signore, mi
piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno»

Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo
dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e
malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma
poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano
accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire
l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi
manici.
Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro
sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio :
«Non capisco!»
- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del
cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire se' stessi....ma permette di
nutrire il proprio vicino. Percio' hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli
altri !
Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi...
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...La differenza la portiamo
dentro di noi!!!
Mi permetto di aggiungere...
"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per
soddisfare l'ingordigia di pochi.
I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono trasformati in azioni.

....trovo molto bella questa riflessione, e mi piace credere che anche solo una piccola azione fatta da ognuno di noi possa cambiare le cose....

Giann***