RivoluzioneInteriore

La profezia di Socrate...


Ho ancora una cosa che mi ribolle dentro. Devo profetarvela, o miei giustizieri. Io sono ormai a quel passo dove l'uomo è buon profeta, mentre incombe morte. Giuro a voi, miei uccisori, che dopo la mia fine vi arriverà addosso una rappresaglia più vendicativa e dura di quella morte che mi avete dato. Voi ora avete fatto questo, nel pensiero che così voi vi liberavate dall'obbligo d'aprire il libro della vita, per un bilancio; ma invece vi capiterà tutto l'opposto, ve lo giuro. Si moltiplicheranno i vostri scrutatori: gente che finora io imbrigliavo, senza che voi capiste la situazione. E saranno tanto più duri, quanto più son giovani. Se pensate, ammazzando, di chiudere per sempre la bocca della critica al vostro vivere sbagliato, questo è un pensiero che non tiene. Non è questa la liberazione. Non è praticabile, né accettabile. C'è quell'altra, splendida, facilissima, che non è soffocare gli altri, ma addestrare se stessi a un miglioramento continuo. Questa è la mia profezia a voi, miei giustizieri con il voto. Basta, ora, con voi altri.SOCRATE(Atene, 469 a.C. - Atene, 399 a.C.)