Castaway

...mio caro Wilson


...sai una cosa? da quando ho assistito allo sciagurato e impressionante sgretolamento della terra avvenuto in Calabria ho in testa uno strano pensiero, non necessariamente pessimista. Potrebbero sembrarti ovvietà, pensieri superflui o addirittura, diciamo-così, ecologico-fanciulleschi ...lo sai, sono un sempliciotto... Pensavo a come l'auspicare che le cose debbano sempre, per forza, progredire tendenzialmente di bene in meglio, o almeno di meno-peggio a un pochettino meglio, sia un atteggiamento solo e del tutto umano (o piuttosto occidentale... lo so, son paroloni). Non è un atteggiamento naturale. Lo penso perchè credo che da questa parte del mondo ci si sia dimenticati di come funziona in realtà. E non funziona sempre di bene in meglio ...e nemmeno di meno-peggio a un pochettino meglio. Perchè la bellezza di ciò che la natura crea ha lo stesso significato della brutalità e la 'naturalezza' (appunto) del modo in cui distrugge. La cosa mi disorienta un pò, perchè quando mi capita di avere la possibilità di assistere 'da lontano' a eventi di questa portata (ovvero stando seduto davanti al monitor di un pc o alla tv, quindi senza essere coinvolto in prima persona), forse il mio primo pensiero non porta a rendermi conto della gravità, ma bensì della drammatica spettacolarità e quindi ad una specie di ammirazione nei confronti della potenza contro la quale nessuno può fare nulla. Subito dopo tento di immaginarmi cosa si provi nel subire certi eventi. Quindi parte tutto il ragionamento e la polemiche su come si è costruito, sull'abusivismo, su questo e su quest'altro. Ma c'è un pensiero che non mi lascia mai: l'uomo primitivo (il Fred Flinstone della situazione)... sicuramente mi sbaglio, ma... non credo che lui avrebbe mai costruito la sua casa in certi posti... l'avrebbe saputo...