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ITALIA - UCRAINA 3 -0: ITALIA IN SEMIFINALE


Meglio di così non si poteva: una vittoria netta e convincente per 3-0, una semifinale mondiale con la Germania che farà sognare e ricordare tutto il Paese da qui a martedì per via di quel precedente del 1970, una serata senza critiche negative. E poi, un Totti ormai in crescendo, un Toni che si è sbloccato, uno Zambrotta strepitoso, un Perrotta instancabile, un Buffon paratutto. E perché no, anche quel pizzico di fortuna che ieri Lippi aveva negato, ma che al momento giusto (vedi l’inizio della ripresa) innegabilmente c’è stato. Ma l’Italia che ha superato per 3-0 l’Ucraina ai quarti, con eurogol di Zambrotta e doppietta di Toni, è tutta da applaudire. Lippi sceglie il 4-4-2, e sin da subito la Nazionale sembra giovarsi del gioco più arioso e dalle buone interpretazioni degli esterni. Bastano 3’ per vedere prima scorribanda azzurra, firmata da un ala, Camoranesi, ma conclusa per vie centrali: Toni taglia creando spazio all’italo-argentino, la conclusione dal limite è un po’ improvvisata ma sfiora comunque il palo. Al 6’ la scena si ripete, ancora più bella e soprattutto vincente: è Zambrotta stavolta che taglia dalla fascia destra, scambia con Totti che di tacco gli restituisce il pallone, fa altri due passi in corsa e scaglia un fulmine a pelo d’erba di sinistro, da 25 metri, che brucia i guanti di Shovkovskyi sul primo palo: gol bello e importantissimo, perché permette agli azzurri di giocare in scioltezza. L’Ucraina accusa il colpo, e Blochin dopo neanche 20’ cambia tutto: fuori Sviderskyi, in evidente difficoltà su Toni e già ammonito, dentro l’attaccante Vorobey, ma se a destra l’Italia spinge a sinistra non è da meno, con Perrotta sempre nel vivo e sempre ficcante. Toni fa la sponda, Totti ha spazio, è in vena e la squadra gli gira intorno. Insomma tutto bene, anche se dalla mezz’ora Shevchenko comincia ad affacciarsi dalle parti di Buffon, di testa (27’, conclusione sbilenca l’ex milanista era tutto solo) e da fuori (40’, conclusione deviata da Cannavaro). La ripresa sembrerebbe aprirsi bene, con Toni lanciato al tiro dopo 50”, ma da quel momento per l’Italia sono 10’ di blackout e di paura. Al 48’ Barzagli rischia l’autogol su un cross da sinistra e subito dopo Buffon salva su colpo di testa di Gusin. Al 53’ Cannavaro per due volte, di testa e poi di piede, sventa la minaccia proveniente ancora da sinistra. Ma l’Italia è anche fortunata, si vede al 57’ quando Buffon salva sul tiro di Gusev e sulla ribattuta di Kalinichenko Zambrotta salva di petto sulla linea quasi miracolosamente. E dall’altra parte, quando Totti si riaccende trovando al bacio la testa di Toni, per il bomber è l’ora di sbloccarsi: testa in anticipo e festa del 2-0. Partita finita, anche perché l’ultima beffa ucraina è la traversa di Gusin 2’ dopo. Col raddoppio, l’Italia ritrova la tranquillità e può giocare come meglio crede. Camoranesi prova lo spunto e trova quasi il rigore, al 69’ il tris è di Toni ma il merito è tutto di Zambrotta, niente meno che devastante a sinistra contro Gusin e Gusev. E’ la fine di un quarto di finale e l’inizio di un’amichevole senza storia. Per la storia è già pronta Italia-Germania, remake di un originale datato 1970