Creato da wolfangie il 24/12/2005
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UN RISCIO' PER RIPARTIRE

Post n°196 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Che bella gente ho visto questa mattina pedalando nelle strade di Roma. Troppo buona con me. Certo che se due ali di folla ti gridano “Sei er mejo” un po’ ti monti la testa. Mi sembrava di essere Cesare in trionfo sul risciò.
Quando sono arrivato a Palazzo Madama con gli scatoloni delle vostre firme mi sono svegliato da un bel sogno. Quello di un popolo libero senza pregiudicati per reati, anche gravissimi, in Parlamento. Marini mi ha ricevuto, è stato gentile.
Un funzionario del Senato mi ha protocollato con il numero 1936. Aveva della sabbia nelle tasche. Mi sono insospettito perchè la usava per benedire i moduli. Ha parlato di commi, procedure, integrazioni e di tampax. La legge popolare “Parlamento Pulito” potrebbe infatti essere “assorbita” nelle proposte legislative di Calderoli, quello della “porcata” che, per coerenza, va a passeggio con un maiale la domenica mattina. E questa è l’ipotesi migliore. Infatti le tre proposte di legge, nel pieno rispetto dell’iter costituzionale-parlamentare potrebbero essere subito affossate dalle commissioni parlamentari senza neppure una discussione in aula.
Ho spiegato a Marini che per la prima volta nella storia della Repubblica sono state raccolte 350.000 firme in un giorno per una legge popolare, che un milione e mezzo di persone VERE sono scese in piazza. E’ rimasto pensoso, credo che ci rifletterà almeno un quarto d’ora. Poi fumerà la pipa.
De Rita ha definito il nostro Paese nell’ultimo
Rapporto Censis: “Una società mucillagine al posto dello sviluppo di popolo”. Il Rapporto Demos-La Repubblca ha fotografato “Un’Italia insicura, sfiduciata e stufa del vecchio che avanza”. Il New York Times ha scritto su di noi un articolo che sembra un necrologio.
Sono segnali che sveglierebbero I morti.
Il presidente Napolitano ha però dichiarato: “
L’Italia non è quella di Grillo”. E ha ragione, è la sua Italia, della sua classe politica. Quella che si è insediata da trenta/quaranta/cinquant’anni nelle stanze del potere. Devo svelarvi un segreto: l’Italia è sotto il controllo delle pantere grigie. Che pensano per solidarietà alla pensione dei loro coetanei, ma non ai giovani che non l'avranno mai.
Cari politici, qualunque cosa questa parola significhi ormai, la ricreazione sta per finire.


http://www.beppegrillo.it:80/2007/12/un_riscio_per_r/index.html?s=n2007-12-14

 
 
 

NESSUNO TOCCHI CLEMENTINA

Post n°195 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

La magistratura in Italia è indipendente dal potere politico. Così indipendente da avere nel Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), in qualità di presidente, il diessino Giorgio Napolitano e, come vice presidente, il biancofiore Nicola Mancino. Il tutto per garantire gli equilibri istituzionali (a favore della politica).
“Il CSM è l'organo di autogoverno della Magistratura; tramite la previsione del CSM, i costituenti hanno teso a garantire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, in particolare da quello esecutivo.” (
Wikipedia). Autonomia, indipendenza?
Il CSM ha dieci commissioni. La prima, che si occupa delle inchieste sui magistrati, è composta da: Patrono Antonio (presidente), Vacca Letizia (vicepresidente), Anedda Gianfranco, Pepino Livio, Roia Mario, Arcuri Maurizio, Lignola Ferdinando, Brancaccio Matilde, Digilio Maria. Una commissione talmente autonoma e indipendente che alcuni suoi membri sono messi in quota, pubblicamente, ai partiti: Vacca (Pdci), Anedda (An). Cosa vuol dire essere messi in quota? Fare gli aquiloni per Diliberto e Fini?
Il CSM dovrebbe riferire agli italiani, non ai partiti perchè, se riferisce ai partiti, se ha a capo esponenti di partito, allora succede che la Forleo è trasferita, umiliata, scippata dell’indagine Unipol (che tocca due partiti: Ds e ex-Forza Italia) e accusata non si sa più di che cosa:
“La Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha deliberato all’unanimità l’apertura della procedura per incompatibilità ai sensi dell’art. 2 della Legge sulle Guarentigie nei confronti della dott.ssa Mariaclementina Forleo, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, in relazione a situazioni di grave disagio determinatesi nell’ambiente nel quale ella svolge le proprie funzioni giudiziarie e a dichiarazioni pubbliche rese dal magistrato relativamente ad interferenze ed intimidazioni istituzionali subìte, che non hanno trovato riscontro nell’istruttoria svolta”.
www.csm.it
La vicepresidente dilibertiana della commissione Vacca ha spiegato: “Le sue dichiarazioni (della Forleo, ndr), eccessive, forzate e gravissime, hanno creato preoccupazione negli ambienti giudiziari e sono state lesive dell’immagine dei magistrati di Milano, che si sono sentiti offesi. Il nostro problema è riportare la serenità negli uffici giudiziari di Milano. Lo spirito che ci muove non è certo persecutorio nei confronti di Forleo” assicura Vacca, che intanto però pronuncia un giudizio durissimo sul magistrato milanese e sul pm di Catanzaro Luigi De Magistris, anche lui, nei prossimi giorni, oggetto di una pronuncia della Prima Commissione: “Sono cattivi magistrati”. “Dire ‘ho fatto il nome di D’Alema e per questo mi perseguitano, non è un sillogismo che può valere. Questa non è una magistratura seria e questi comportamenti sono devastanti. I magistrati devono fare le inchieste e non gli eroi; altrimenti sono figure negative”.
Oliviero, hai qualcosa da aggiungere o sei troppo impegnato a Ballarò?
Il CSM deve cambiare nome in Consiglio Superiore della Magistratura sotto Tutela Politica, CSMTP, oppure rispondere ai suoi veri datori di lavoro, i cittadini. Rendere pubbliche le sedute in cui si sanzionano magistrati coraggiosi come la Forleo e si insabbia l’inchiesta Unipol. Forza Clementina, non sei sola.
Invito i cittadini a scrivere il loro pensiero sulla sentenza della prima commissione direttamente al presidente del CSM, Giorgio Napolitano:

https://servizi.quirinale.it/webmail/?submit=MANDA+UN+MESSAGGIO

 
 
 

Lo stato contro....

Post n°194 pubblicato il 20 Novembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Non passa giorno che lo Stato mi dichiari guerra. 
Ho fatto il grave errore di provare ad essere onesto e, quindi, sono finito tra le comode vittime delle “Istituzioni”.
Per una legge “anti-riciclaggio” questa volta ho commesso il gravissimo reato di non inserire la clausola “non trasferibile” dietro un assegno e, per questo, verrò bastonato. Fa niente che era la caparra per una casa (la nostra “faticosa” prima casa che già è una guerra aperta contro di noi), fa niente che avevo registrato lo stesso assegno all’Agenzia delle Entrate (quindi sempre Lo Stato) pagando pure centinaia di Euro per fare tutto correttamente; fa niente.
Lo Stato, dai disonesti non riesce a riprendere i soldi truffati, e allora, spreme sempre gli onesti.
E’ molto più comodo. Sa sempre dove trovarli. Gli onesti, lo sono alla luce del sole. Quasi se ne vantano, gli stupidi. E allora colpiteli, colpiteli senza pietà. Per non parlare poi del merito della Legge: “hai pagato 60.000 Euro di tangenti ? hai riciclato 60.000 Euro di denaro sporco? Dammi 1.200 Euro subito e siamo a posto così.” Questo dice la Legge. Scritta da truffatori che sanno sempre come cavarsela.
Come può interpretare questa legge un “normale” impiegato? Per quale motivo non c’è modo, portando tutte le carte, di potersi difendere, di potere spiegare che non è facile conoscere TUTTE le leggi, che non c’è nessuna truffa dietro ma solo una dimostrabile e innocua dimenticanza ? Cosa volete ancora da noi, il sangue ?
Bene, ho provato a telefonare a tutti, a ragionare con le “Istituzioni” ma la risposta è la solita: “lei ha perfettamente ragione ma se vuole fare ricorso lo perderà e le spese saranno molte di più, la legge è sbagliata ma è così.”
Ed è l’ennesimo caso che mi trovo ad affrontare e, ovviamente, a perdere, ogni volta uno diverso e ogni volta una nuova frustrazione. E quindi questa volta ho deciso: io perderò il mio stipendio e voi perderete per sempre un cittadino onesto.Non sapete quanto mi pesi cedere, perché, Come in ogni guerra, abbiamo perso entrambi.Ma se questo è quello che volete questo è quello che avrete. A questo punto e’ pura legge della sopravvivenza.Perché per noi “normali” perdere, oltre all’abbattimento morale, vuol dire altra fatica ad arrivare alla fine del mese.
Ma forse per voi questo è un concetto difficile da comprendere. Io ci ho provato, giuro, ci ho provato con tutto me stesso e sono stanco di perdere. La gente è molto stanca di vedere l’onestà impotente, colpita e sfruttata. E la disonestà puntualmente premiata.

 
 
 

LA PENTOLA ITALIA........

Post n°193 pubblicato il 16 Novembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Questo Paese non ha futuro, si va a vedere una partita e si viene ammazzati, poteva essere al parco con la famiglia e la rissa era perché gli avevano rubato lo stereo alla macchina, ma come si e’ permesso di sparare dall’ altra parte della carreggiata, (rischiando di prendere un conducente di un pullman e fare una strage), ad una macchina che andava via dopo aver fatto a pugni in un parcheggio?
Vi domandate perchè di tanta violenza? La risposta è nei vostri telegiornali tutti i giorni, questo Paese è con le spalle al muro, la gente non ce la fa più ad arrivare a fine mese a pagare il mutuo, il mangiare, gli abusi delle società elettriche, telefoniche, benzina ecc… tutte cose che non si può fare a meno… e quando succede che ti pignorano la casa chi viene a levartela: le forze dell’ ordine… se non si pagano le multe chi viene a pignorarti la macchina o i mobili comprati con i risparmi di un duro lavoro: le forze dell’ ordine… Chi viene a rompere le palle ai commercianti che lavorano: NAS, finanza, ispettorato di lavoro, vigili urbani che stressano per leggi strane, che se non le rispetti parlano di multe con il penale, i servizi sono sempre minori e più costosi.
la gente e’ impaurita stressata e arriva a fine mese a fatica, mi dite voi cosa dovrebbe pensare delle istituzioni. Premetto che io non sono un tifoso, non sono mai andato a vedere una partita, non me ne frega niente del calcio… ma se trovassi il modo per far cambiare questo Paese mi muoverei anch’io... vi siete mai domandati cosa vi succederebbe se vi mancasse il latte, i soldi per pagare la luce, le medicine? Cosa arrivereste a fare? Fate una prova di un mese e vedrete… arrivereste a uccidere se ce ne fosse bisogno, figuratevi cosa gliene frega a quella gente se gli date un’accusa di terrorismo, quelli sono alla frutta.
Ecco cosa succede ai tifosi, arrivano al fine settimana stressati dal sistema e riversano sulle forze dell’ ordine che rispecchiano le istituzioni malate, le loro rabbie… e volete per questo dargli atti di terrorismo… ma per favore… andate a casa degli italiani e una buona metà vi dirà le stesse cose che vi dico io… in questi ultimi tempi abbiamo avuto modo di vedere in più occasioni cosa sta succedendo in Italia, basti pensare a Beppe Grillo e il riscontro avuto.
Ma se al posto suo ci fosse un Osama Bin Laden vi siete chiesti cosa succederebbe? Ve lo dico io: una rivoluzione nel vero senso della parola, da una parte le forze dell’ ordine (obbligate a far rispettare questa legge), dall’altra i “terroristi” come li chiamano loro…( sono semplicemente italiani, stanchi, impoveriti dal sistema), ma se questi terroristi prendessero il potere un giorno, come e’ successo nell’ ultima guerra mondiale chi scriverebbe la storia... e cosa direbbe dell'altro, ve lo siete chiesto?”

 
 
 

La Pubblicità suona sempre due volte........

Post n°192 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

La cassetta della posta è mia, è proprietà privata. Non voglio pagare la tassa sui rifiuti per smaltire la pubblicità. Volantini, guide, cataloghi, offerte speciali. Se mi assento da casa una settimana diventano un paio di chili e la casella si intasa. Non c’è più posto. Mi lasciano i pacchi e le lettere per terra sul marciapiede. Sto pensando di addestrare un cane contro i postini abusivi.
Per risolvere il problema si può mettere un avviso sulla buca delle lettere. Ne pubblicherò alcuni sul blog. Le proposte sono ben accettate.

Ho verificato che circa la metà della carta che getto via settimanalmente (e che va ad ingombrare ulteriormente il già difficile e costoso processo urbano del “riciclo" ) non è carta che mi serve o che utilizzo realmente!
Assurdo vero? Mi voglio spiegare meglio: il 50% della carta per la quale io pago lo smaltimento (attraverso la tassa sui rifiuti, Tia/Tarsu) è costituita da pubblicità commerciale e attività lucrosa i cui proventi vanno esclusivamente al centro commerciale e non a me. Una parte della mia tassa dei rifiuti dunque dovrebbe pagarla lui!
Ogni giorno arrivano enormi, ingombranti ed indesiderati depliant, brochure, giornali, cataloghi, di IPERCOOP, PANORAMA, GIGLI, LEROY, MEDIAWORLD, ESSELUNGA, EMMELUNGA, MONDO CONVENIENZA, ecc.. che già a metà mattina hanno riempito la buca delle lettere provocando tra l'altro l'impossibilità di usare la cassetta postale e che la mia posta privata “sbordi” fuori dalla buca stessa facendo cadere bollette e lettere importanti e mettendo alla portata di qualunque passante dati ed informazioni personali.
Delle persone hanno fatto causa e l'hanno vinta. Ecco la sentenza data dal Giudice di pace di Bari:
Pubblicità indesiderata e danno esistenziale”. Credo di aver capito che sia sufficiente mettere un adesivo/messaggio sulla buca delle lettere che esprima la nostra volontà di non ricevere pubblicità generica non richiesta dallo stesso proprietario dell'abitazione. A quel punto se i centri commerciali continuano vanno in infrazione e sono addirittura passibili di richiesta di danno esistenziale (danno morale soggettivo e danno biologico).
Facciamolo anche noi! E ogni settimana nelle nostre città e paesi ci saranno tonnellate di carta e inchiostri velenosi in meno da smaltire, un passo in più verso la cultura dell'ambiente ed uno in meno verso quella degli inceneritori - termovalorizzatori.
Cito in particolare questo passaggio del Giudice di pace: " la funzione specifica cui è asservita la cassetta postale è quella di raccogliere gli atti di corrispondenza indirizzati all'intestatario, unico legittimato a estenderne l'utilizzazione anche per altri fini, non escluso quello di ricevere qualsivoglia forma di pubblicità. Pertanto ove il titolare della cassetta abbia espresso inequivocabilmente una volontà contraria è evidente che a nessuno deve essere consentito di tenere un comportamento contrastante tale volontà."

 
 
 

ADDIO AI BLOG?

Post n°191 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

FARSA ARROGANTE del POTERE

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi
prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a :
levi_r@camera.it
rodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a :
levi_r@camera.it

 
 
 

NOI SIAMO STATO

Post n°190 pubblicato il 26 Settembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

In Piazza Maggiore a Bologna c'erano sul palco, con me decine di persone. Architetti, filosofi, giornalisti, economisti, cittadini comuni, comitati, ambientalisti, artisti. Non ne ha parlato nessuno. Non hanno riferito le loro parole, le loro proposte, le loro accuse. Parole ascoltate da una piazza attenta e silenziosa da sembrare una chiesa. Le propongo una dopo l'altra sul blog. La parola a Alessandro Bergonzoni con il suo magico discorso : "Noi siamo Stato!". ( Beppe Grillo)

"Grazie! Grazie Grillo! Grande appuntamento. Appunti per un appuntamento. Grillo ci ha dato il modo, a me viene il modo alla gola. Bisogna dire, fare, far combaciare il dire con il fare. Firmamento, cioè andate a firmare e andiamo a firmare; testa, senza mento, testa. Usare la testa, altrimenti la penitenza la facciamo noi! I condannati siamo noi se non cambiamo. Questa volta indicare non è maleducato. La sollevazione popolare. Grillo diceva la sollevazione popolare: per vedere cosa c'è dentro, cosa c'è dentro!
Fanno i duecento all'ora, i politici. Certi politici.
Sono stato inquisito. E allora?
Sono stato condannato. E allora?
Non me ne andrò mai.E allora?
Sono colluso.E allora?
Non me ne frega niente.E allora?
E allora?
E' velocità, questa. Vanno fermati per la velocità.
Dobbiamo montarci la testa, montarla! L'abbiamo sul comodino: va montata! A vita, a vita! Se no non funziona! La testa va montata! Chi è steso al potere a prendere il sole, ci prende il sole. Non voglio il sole? Voglio il sole. Non chiedo la luna, lo voglio il sole! Non ce ne facciamo una ragione? Cerchiamo tutte le ragioni! Usiamo le furbici per tagliare. Le furbici per tagliare.
Gli spenti. Abbasso gli spenti, non siamo spenti! Noi non andiamo a elica, andiamo a reazione: questa piazza è una reazione! Una reazione! C'è una monarchia che ci piace: il suo re è re-agire e re-sponsabile. Sono i due re che noi vogliamo. Re-agire! Certe volte siamo avversari del cane, ma amici dell'osso. Siamo conniventi.
Ribelliamoci, torniamo al bello. Ri-bello. Rivoglio il bello! La metereologia sociale, culturale, antropologica, filosofica.
Dove siamo arrivati? Il problema non è dove siamo arrivati, è quando cominciamo. Oggi! Cominciamo oggi! Ora! E' la cosa importante.
Dice: "ma è una forma di violenza". La violenza brutta e cattiva non mi piace, ma siccome c'è quella bella e buona...usiamo la violenza bella e buona! Devono dormire preoccupati. Dormire preoccupati. Non possiamo solo chiedere gli autografi alle persone, dobbiamo anche dire "non va!". Chiediamo a certi giornalisti che vanno a chiedere a una persona che non è ancora condannata che cosa ha fatto o al padre di un bambino morto cosa si prova ad avere un figlio morto, chiediamo a quel giornalista di andare da un'altra parte! Non lì! Questa non è politica, è cultura, è cultura!
Chi è Stato? Noi siamo Stato! Chi è Stato? Noi siamo Stato! Loro sono stati? No, no, non so, ma loro non sono Stato. Vanno contestati. E lo Stato è uno Stato pietoso? Non lo so. Cerchiamo di essere maiuscoli!
L'uomo deserto insabbia e vende miraggi. Non si può. Il popolo degli zittiti non esiste, gli zittiti non esistono! Attenzione ai mezzi di distrazione di massa! Beppe Grillo ci ha raccontato cose che potevamo, forse, sapere prima, ma ci sono i mezzi di distrazione di massa! Certa televisione, certi reality, certo calcio, certe ore spese a cazzeggiare!
E intanto pensiamo ad altro. Meno morbo di "Cronic", il morbo della cronaca. Meno cronaca, parliamo d'altro. A forza di ridere restano. Basta scherzarci sopra, dobbiamo non starci sotto! Il campanello d'allarme lui l'ha suonato. Abbiamo suonato il campanello. Possiamo andare su e vedere cosa c'è, suonando il campanello d'allarme? Questa è la domanda. L'intelligenza e l'onestà sono una dogana, non passano tutti. Scendiamoci in testa, non basta una piazza. Ogni giorno possiamo fare una manifestazione interiore, nella propria testa! L'abbiamo un'anima o abbiamo solo un corpo? E' una domanda. Siamo feriti dall'illegalità e le bende ce le mettono sugli occhi. Non è lì che vanno le bende. Protesta interiore.
L'altra domanda che mi faccio è: è importante vedere perchè Tanzi è arrivato lì, cosa facciamo nella scuola e nell'Università perchè non si formino industriali di quel genere? Cosa si fa? Questo è il tema! Chiudo. La casa di tolleranza. Torniamo a casa, non tolleriamo più! Non tolleriamo più! I partiti dei partiti!
Grazie Beppe! Pensare! Pensare!" Alessandro Bergonzoni

 
 
 

Ogni malattia ha il suo santo in paradiso

Post n°189 pubblicato il 10 Settembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Ecco il catalogo delle icone più invocate a protezione delle patologie di ogni tipo
 Malattia che hai, santo che ti protegge. Nel corso dei secoli, donne e uomini di tutte le età si sono rivolti alla Chiesa per cercare conforto (e guarigione) nelle icone più svariate. Qualche esempio? Sant’Abbondio spopolava ai tempi della peste che nel 1630 si abbatté su Como. L'intera cittadinanza lo invocò con un voto: raffigurare la sua effige sugli avvisi e le bollette di sanità, nella convinzione che il santo li avrebbe aiutati a resistere all’epidemia. E ancora: San Benedetto era ritenuto miracoloso contro le malattie infettive, San Valentino contro l’epilessia.
Non solo fioretti
Contro le malattie nervose, la rabbia e la follia si invoca Sant'Acario di Noyon, il patrono dei caratteri difficili. Per la tosse e le malattie delle orecchie viene indicato Sant'Agostino, che protegge anche dagli attacchi di animali pericolosi per l'uomo. E in alcuni casi le 'competenze' si sovrappongono: se Santa Lucia è notoriamente la protettrice degli occhi, al suo fianco opera anche Sant'Acacio. Basta un cero, un voto, una preghiera e il gioco è fatto. Gli espedienti per accattivarsi la simpatia di un Santo sono infiniti: non solo il fioretto, ma anche il digiuno o la rinuncia ai vizi. L'importante è crederci. Il resto lo fanno loro: San Bernardino da Siena combatte raucedine ed emorragie, San Carlo Borromeo si scomoda solo in caso di epidemie.
Mal di testa, gola e denti
Le puerpere possono mettersi nelle mani di Santa Caterina d'Alessandria, mentre il referente ideale per chi soffre di patologie dell'intestino resta Sant'Eustachio. Mal di testa? Ci pensa San Dionigi. Reumatismi? San Cristoforo. Persino per mal di gola e balbuzie si invoca il provvidenziale intervento di San Biagio. Si scomoda il Paradiso per lenire il mal di denti, grazie all'intervento di Sant'Apollonia. O per scongiurare la cosiddetta “morte improvvisa”, per intercessione di Sant'Andrea di Avellino.

 
 
 

SEMPRE PEGGIO.....

Post n°188 pubblicato il 01 Settembre 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Aborto per errore al feto del gemello “sano”
Il tragico errore all’Ospedale San Paolo di Milano
Un errore tragico all’ospedale San Paolo di Milano ha indotto i medici del reparto ginecologico della struttura a far abortire il feto del gemello sano, anziché quello per il quale la diagnosi prenatale aveva accertato la sindrome di down.
E’ accaduto nel mese di giugno del 2007 ad una donna di 38 anni della quale per rispetto della privacy non è stato comunicato il nome.
La mamma, già madre di un bimbo, rimasta incinta di due gemelli ha effettuato tutti gli esami diagnostici prenatali sotto la guida del medico ginecologo Anna Maria Marconi che, al termine di uno specifico accertamento, ha diagnosticato per uno dei gemelli una malformazione cromosomica identificata come sindrome di down.
La coppia di genitori ha dunque deciso di procedere ad un aborto selettivo per interrompere la gravidanza del feto malato ma, per motivi non ancora noti, il ginecologo ha effettuato per errore l’aborto del feto sano anziché di quello malato. Sconcerto, dolore, polemiche e la coppia di genitori ha poi deciso di abortire per la seconda volta l’ultimo gemello malato.
La direzione sanitaria dell’ospedale milanese si è giustificata sostenendo che i due feti, poco prima dell’aborto, si sono scambiati di posto ed hanno indotto in errore il ginecologo.
La coppia di genitori ha accusato i medici di negligenza. La Magistratura ha aperto un’inchiesta.
Subito sono divampate le polemiche tra difensori e sostenitori della legge 194 che istituisce l’aborto.
Nel primo articolo la legge stabilisce che “l’interruzione volontaria di gravidanza non è un mezzo per il controllo delle nascite” e aggiunge che l’aborto terapeutico può essere effettuato qualora si riscontrino rischi per la vita fisica e psichica del nascituro o della madre.
Il tragico errore di Milano ha riaperto lo scontro di opinioni sulla biogenetica. Da un lato il mondo cattolico secondo il quale dopo la legge 40 sulla fecondazione assistita gli aborti sono divenuti più facili e che l’aborto selettivo apre le porte all’eugenetica, cioè alla volontà dell’uomo di selezionare il tipo di nascituro, principio contrario alla difesa della vita. Dall’altro il mondo laico per il quale a legge funziona nonostante errori fatali, se mai bisogna modificarla per accrescere le libertà delle donne e che è a rischio non solo la legge 194 ma anche il sistema di diagnosi prenatali.
Il Ministro della Salute Livia Turco ha comunque affidato a due commissioni tecnico scientifiche di approfondire l’attualità della legge 194 sull’aborto dopo 30 anni di applicazione e di verificare se i progressi compiuti dalla neonatologia e dalle diagnosi prenatali, inesistenti quando fu approvata la legge, non ne rendano necessaria una attualizzazione. Secondo il Ministro due potrebbero essere le innovazioni possibili: la ridefinizione del limite temporale oltre il quale non si può più intervenire con una pratica abortiva; l’indicazione più precisa sui limiti all’uso della diagnostica genetica.

 abbiamo  TECNOLOGIA CHE PERMETTE ALL'ESSERE UMANO DI ANDARE SU MARTE....ED UN MARE DI "ILLUSTRI UOMINI" CHE SI PERMETTONO ERRORI SIMILI?...( No comment!....) 

 
 
 

Ambulanze ed auto blu...

Post n°187 pubblicato il 25 Agosto 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Il giornale L’Unione Sarda riporta che le scorte dei politici sono più importanti delle ambulanze. Hanno il diritto di precedenza. Il ferito deve capire, rassegnarsi alle priorità della politica. Se va in coma sarà per la Patria.
Non è importante che il fatto descritto sia vero, è preoccupante che sia verosimile. Può succedere, succede. Le auto blu con la sirena che riportano i nostri dipendenti a casa dalle vacanze in corsia di emergenza esistono davvero. Fermatele, voi lì in coda siete di più. Chiedete al parlamentare patente e libretto. Le ragioni per la violazione del codice della strada. Vi risponderà: “Lei non sa chi sono io”. Mantenete la calma. Rispondetegli: “Un nostro dipendente”. Se insiste, prendete il numero di targa e denunciatelo per abuso di potere. Leggetegli prima i suoi diritti: “Il popolo non dovrebbe avere paura di chi governa, ma è chi governa che dovrebbe avere paura del popolo.”
I nostri dipendenti non hanno più bisogno di istruire i loro servi, è ormai un fatto naturale. L’Italia dei servizi negati e dei servi privati. Sempre con i nostri soldi.
I politici dovrebbero prendere i mezzi pubblici, come avviene negli altri Paesi, se hanno fretta il taxi. Se non lo fanno è per paura dei cittadini. Per contenere la scorta dello psiconano o della Moratti non sarebbe sufficiente un vagone della metropolitana.............

http://www.beppegrillo.it:80/2007/08/auto_blu_e_ambulanze.html

 
 
 

ROMA-COPENAGHEN biglietto di sola andata

Post n°186 pubblicato il 24 Agosto 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

La burocrazia in sé non è un male, anzi è necessaria. Se non prolifica. L’Italia è in overdose da burocrazia. Un posto pubblico non è solo uno stipendio. E’ un ruolo in più, un passaggio di scartoffie in più. Una telefonata, un documento in più. Quanti enti, a partire dalle Province, non servono a nulla?
Una struttura pubblica per legittimarsi deve produrre qualcosa. Se la sua funzione è inutile, produce burocrazia inutile. Utile però a far impazzire i cittadini. Emigriamo in Europa finché siamo in tempo. Pubblico due lettere, due modi di concepire la cosa pubblica.

Ciao,,
sono Barbara ho 36 anni da 2 sono anche la mamma di Nichy affetto da sclerosi Tuberosa malattia genetica, brutta quanto il nome, che provoca ritardo mentale, crisi epilettiche ect. Ma non ti scrivo per dirti quanto sono disperata. Ti scrivo per invitarti a passare due giorni con me, ti faccio conoscere le vere barriere architettoniche di un disabile! Non quelle strutturali ma quelle burocratiche. L'informazione è alla base della libertà, ma in questa materia (handicap) mi sono scontrata con troppa disinformazione.
Passa una giornata con me e la passeremo al telefono, ascolteremo musichette di attesa e frasi come "Le passo il mio collega", aspetteremo, aspetteremo... ore che non abbiamo per ottenere quello che la legge 104/92 ci promette, ma che nessuno sa come darci. Le nostre orecchie si sposeranno con la cornetta, ma dovremo essere bravi a spiegare a Nichy (e a tutti quelli come lui) che la mamma deve passare più tempo con la burocrazia che con lui così si integra meglio!!!
Dai un angolino anche a noi nelle tue passioni ... sono sicura che qualche cosa si smuoverà!”
Barbara. R.

“Ho appena lasciato Roma e mi trovo nel centro di Copenhagen. Qui esco e trovo piste ciclabili ovunque; i miei bambini giocano da soli sotto casa in un giardino con altalene e campo di calcio. Guardo le statistiche sul crimine e non si parla di criminalità organizzata: non esiste.
E anche la corruzione praticamente non c'è. Ascolto le proposte di riforma del welfare del Partito socialdemocratico danese, tra l'altro guidato da una donna quarantenne, e scopro che tra le sue 72 idee concretissime c'è quella di garantire una doccia al giorno agli anziani negli ospizi. In Italia non siamo neanche arrivati ad assicurare l'ospizio pubblico agli anziani, che intanto continuano ad aumentare.
Ci sono più di duemila chilometri tra Roma e Copenhagen, e la distanza si sente. Innanzitutto in termini di pubblica amministrazione. Vado all'anagrafe per iscrivere la famiglia: facciamo la fila con i numeretti, ci sono penne per tutti, il personale parla inglese e così anche mio marito, che è italiano, può capire. Dopo mezz'ora è fatta. Il giorno stesso scopro che la mia banca ha già cambiato il mio indirizzo nel suo archivio, che evidentemente è collegato con quello dell'anagrafe.
In mezz'ora ottengo il permesso per parcheggiare per sei mesi sotto casa. Risultato: poca burocrazia, poche seccature. Non sorprende che i miei colleghi danesi mi abbiano fatto sempre la stessa domanda in tutti questi anni, quando cercavo di raccontargli l'Italia: “Perché? Perché la mafia? Perché la corruzione? Perché le crisi di governo? Perché ?......

http://www.beppegrillo.it:80/2007/08/romacopenaghen.html

 
 
 

"FERIE" D'AGOSTO?

Post n°185 pubblicato il 04 Agosto 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

Odio agosto
con i suoi culi abbronzati, le cremine, l’ombrellone.
Odio le città vuote. Gli amici lontani. I figli all’estero.
Odio i giornali di agosto, le interviste dei calciatori, i quiz, i sudoku e le previsioni per l’autunno.
Odio il caldo delle autostrade, i caselli di Bologna e di Roma al telegiornale con il commento sul traffico.
Odio i lavori stradali, gli incidenti, i camion, i restringimenti delle corsie.
Odio il solleone al sud e le prime nevicate al nord.
Odio i vecchi soli con il cane, la panetteria con la serranda, le macchine ferme da settimane con la polvere.
Odio le persiane chiuse delle case, gli antifurti che suonano per ore.
Odio i pensieri fermi di agosto, il riposo forzato, i giardini bruciati dal sole, le solitudini, così dure, di ferragosto.
Odio gli autogrill, le persone sudate, le bibite ghiacciate, la coda ai cessi, il gratta e vinci e l’ultima compilation.
Odio i rinvii a settembre, l’aria calma e umida, le piante secche di fronte ai ristoranti in ferie
Odio la ripetitività, il consumismo, gli sprechi di agosto.
Odio la finta gioia, le finte vacanze e i finti soldi di agosto.
Odio le fritture di pesce al mare, il sorbetto in piazzetta, la polenta e funghi in montagna.
Odio la riscoperta della natura in agosto, le capre, i cavalli, le mucche, le galline visti come per la prima volta.
Ma ciò che più odio di agosto è il suo senso di vuoto, la sua indolenza, il suo rimandare, il suo farci girare a vuoto, il chiuso per quattro settimane.
Odio il calendario di dodici mesi. Undici, senza agosto, sono più che sufficienti
E odio anche me che scrivo queste cose.

(http://www.beppegrillo.it:80/2007/08/odio_allagosto.html)

 
 
 

La Corte dei Conti sostiene il V-day

Post n°184 pubblicato il 17 Luglio 2007 da wolfangie
Foto di wolfangie

CORTE CONTI: OK BEPPE GRILLO, VIA I POLITICI CORROTTI
""Via, per sempre, i politici corrotti: chi riveste una carica pubblica e viene condannato in via definitiva per "cattiva amministrazione", non deve avere la possibilita' di candidarsi di nuovo. A sorpresa, la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con la proposta, che definisce "un po' forte, clamorosa", come quella di Beppe Grillo che recentemente ha depositato alla Cassazione una richiesta di legge popolare per un "Parlamento pulito". Il procuratore generale della magistratura contabile Claudio De Rose, in occasione di una riflessione sui risultati raggiunti dalla Procura generale in vista del suo prossimo collocamento a riposo, si spinge ancora piu' in la': "Chi e' condannato in via definitiva deve essere destituito dalla carica che riveste". L'ineleggibilita' e la revoca del mandato dovrebbe riguardare in particolare chi si macchia di corruzione in tema di appalti o di frodi comunitarie, fenomeno questo che "non accenna a diminuire". Sulla stessa linea, il viceprocuratore generale aggiunto Mario Ristuccia: "C'e' una domanda nel paese di corretto uso delle risorse pubbliche. Se c'e' un amministratore che le usa in modo distorto, una sanzione accessoria di questo tipo sarebbe la garanzia di cui la Nazione avrebbe bisogno"."

http://www.beppegrillo.it:80/2007/07/corte_dei_conti.html

 
 
 

L'informazione con il silenziatore

Post n°183 pubblicato il 24 Giugno 2007 da wolfangie
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Antonio Di Pietro si schiera contro la legge sulle intercettazioni e mi scrive una lettera. Siamo ormai ridotti alla informazione giudiziaria per sapere cosa succede. E ci vogliono togliere pure quella. Il governo Prodi è nato morto con l'aborto della nomina di Mastella alla Giustizia. Perfino i boss di Cosa Nostra sono contro l'indulto.

Caro Beppe Grillo,
ti scrivo per denunciare il tentativo di imbavagliare l’informazione con la legge contro le intercettazioni in prossima votazione al Senato.
L’Italia dei Valori proporrà degli emendamenti per cambiare la legge. Se non verranno accettati voteremo contro, anche se il Governo dovesse mettere la fiducia. I nostri emendamenti si propongono di eliminare le pesanti sanzioni, anche penali, ai giornalisti, che sono l’anello debole della catena, e di garantire la possibilità di accedere alle intercettazioni durante le indagini preliminari una volta messe a disposizione delle parti e riconosciute rilevanti ai fini penali.
Con la nuova legge, a causa della durata dei processi, in Italia non si saprebbe mai nulla. Non saremmo venuti, ad esempio, a conoscenza dei colloqui tra Fazio e Fiorani, e Fazio sarebbe ancora Governatore della Banca d’Italia.
I politici cercano di proteggere sé stessi, negando ai cittadini la possibilità di verificare la loro condotta “politica”, sottolineo “politica” e non penale. Le intercettazioni di D’Alema e Fassino, come quelle dei politici legati a Berlusconi, hanno infatti un significato “politico” e, per questo, non possono e non devono essere sottratte alla valutazione degli elettori. Trovo comunque deprimente che la politica si interessi di banche e non dei problemi dei cittadini.
La stessa Corte Europea dei diritti dell’uomo ha dato pienamente ragione alla nostra decisione di non votare al Senato il testo sulle intercettazioni. Lo ha fatto con una recente sentenza che ha condannato la Francia per violazione della libertà di espressione in relazione ad una condanna dei tribunali francesi di due giornalisti per la pubblicazione di un libro sul sistema di intercettazioni illegali durante la presidenza Mitterrand.
Se i giudici francesi avevano privilegiato il segreto istruttorio, la Corte Europea ha invece rafforzato il ruolo della stampa nella diffusione di fatti rilevanti, in particolare se coinvolgono politici.
Se è legittimo, dice la Corte Europea, tutelare il segreto istruttorio, su questa esigenza prevale il diritto di informare. Inoltre, l’applicazione di una pena (anche se pecuniaria) e l’affermazione della responsabilità civile del giornalista hanno un chiaro effetto dissuasivo nell’esercizio della libertà di stampa.Ecco perché siamo impegnati a presidiare questa libertà nella commissione giustizia prima, in Senato poi, dove presenteremo emendamenti rigorosi per evitare che l’informazione sia imbavagliata.
Serve, oltre alla nostra opposizione alla legge, e mi auguro anche di altri, un forte sostegno popolare per mantenere l’informazione libera, o almeno, per non imbavagliarla ancora di più. Mi appello per questo a te e ai tuoi lettori che invito a partecipare lunedì 25 giugno 2007 all'evento pubblico: "
La scomparsa dell'informazione" a Milano, 20.45, Camera del Lavoro, Corso di Porta Vittoria con me, Beha, Gomez, Kort e Pons.Cordialmente.”
Antonio Di Pietro

 
 
 

WOW!...RISPONDE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Post n°182 pubblicato il 01 Giugno 2007 da wolfangie
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Egregio signor D.

in relazione alla sua comunicazione indirizzata al Presidente della Repubblica, posso dare assicurazione che questo ufficio ha sottoposto tutto quanto da Lei rappresentato all'attenzione del Ministero del  Lavoro e della Previdenza Sociale che la contatterà per un approfondito esame.

Il Capo dello Stato, infatti, per la sua posizione costituzionale, non ha facoltà di intervento su materie attinenti alla sfera di attribuzione di altri organi dello stato.

Con i migliori saluti.
Dr.Luigi delli Paoli



 
 
 

PERCHE' IL MALE TRIONFI E' SUFFICIENTE CHE I BUONI RINUNCINO ALL'AZIONE!

Post n°181 pubblicato il 24 Maggio 2007 da wolfangie
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.......SE PER SVARIATI MOTIVI SIETE QUOTIDIANAMENTI OPPRESSI ED ESAUSTI DI SUBIRE UMILIAZIONI, SOPRUSI, VESSAZIONI, ANGHERIE E PRESSIONI PSICOLOGICHE DI OGNI GENERE E FORMA DA CHIUNQUE, ALLORA FERMATEVI UN ATTIMO A RIFLETTERE. PER QUALUNQUE COSA E DOVUNQUE VOI SIATE, DOVETE SOLO PENSARE CHE NESSUNO DEVE COSTRINGERVI AD ESSERE SCHIAVO DI QUALCOSA E ANCOR MENO DI QUALCUNO. SE RIUSCITE A COMPRENDERE QUESTO ALLORA POTETE RIPRENDERE LE REDINI DELLA VOSTRA VITA ED IMPEDIRE A CHIUNQUE TENTI DI USARVI SOLO COME MERCE APPROFITTANDO DELLE VOSTRE DEBOLEZZE, NECESSITà E/O DESIDERI. LA VITA è SOLO VOSTRA E MOLTO PIU' PREZIOSA DI QUANTO PENSIATE PER CONSENTIRE DI REGALARLA A QUALCUNO CHE PENSA DI POSSEDERVI PERCHè "RITIENE" DI AVERNE DIRITTO. TUTTO HA UN PREZZO: MA LA DIGNITA' UMANA NON SI VENDE! NON E' QUELLO CHE SI HA CHE CI RENDE LIBERI MA QUELLO CHE SI E'! .......Potete anche ridere e poi ricominciare a subire come sempre, perchè vi sembra NON vi sia alternativa,...ma NON è così: a tutto c'è un limite! Sta ad ognuno di voi riprendervi in mano ciò che è solo VOSTRO....e che NESSUN UOMO CON LE PALLE venderebbe......

 
 
 

TU CHE VIVI SOLO PER IL DENARO!

Post n°180 pubblicato il 26 Aprile 2007 da wolfangie
 
Tag: Mobbing
Foto di wolfangie

PER TUTTI COLORO CHE HANNO UN LUPO DENTRO MA NON LO SANNO.

Tu, presunto..........."imperatore".....
Tu, solo tiranno del tuo effimero regno!
Tu, che "bruci" tutto e tutti in nome della tua radicata cattiveria!
Tu, che il rispetto e la stima la ottieni solo comprandola!

Tu, come tutti, NON sei immortale!
Tu, che NON potrai mai prevedere TUTTO!

Tu, che "amici" e protezione puoi solo comprarli!
Tu, non puoi nascondere a lungo gli scheletri che tieni nell'armadio!
Tu, che sottovaluti troppo le potenzialità di chiunque!
Tu, che hai avuto poco dalla vita, potresti perdere anche quello!
Tu, che vali solo per quello che hai, ma NULL'ALTRO per quello che sei!
Tu, avido e superbo!
Tu, potresti perdere tempo, denaro e quindi l'unico potere che hai del tuo piccolo miserabile mondo;...il mio mondo è più vasto e NON ho NULLA da perdere.......immagine
Tu, povero "ricco". Pieno solo di denaro e di te stesso, NON osare sfidare un LUPO:...sarebbe un tragico errore! immagine immagine


http://www.cuoredilupo.it/default.asp?cod=&t=26

 
 
 

DROGATI DEL LAVORO

Post n°179 pubblicato il 19 Aprile 2007 da wolfangie
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SE CONOSCETE UNO O PIù IMPRENDITORI CHE SI RICONOSCONO IN QUESTA ANALISI, BHè, GIRATEGLI AL LARGO! NON SI Sà MAI CHE VI "OFFRANO" DI INSERIRVI NELLA LORO AMATISSIMA e MODERNA "AZIENDA". 

Poche persone riescono a vedere la dipendenza da lavoro come un problema serio, proprio perché la nostra società attribuisce una grande importanza alla realizzazione professionale. Mentre tutte le altre forme di dipendenza vengono severamente condannate, la dipendenza da lavoro suscita ammirazione e consensi. Ma qual è il confine fra fare con impegno una professione che piace e l'essere ossessionati dal lavoro ? Le seguenti indicazioni potranno aiutare a distinguere fra una normale dedizione al lavoro e una dedizione compulsiva alla professione: il lavoro "dipendente"

  • Non riesce a smettere di pensare al lavoro. Pensa al lavoro persino prima di addormentarsi, la mattina quando si sveglia e  nel tempo libero. E'incapace di rilassarsi : la sua mente è sempre alla ricerca di soluzioni per risolvere i problemi lavorativi.
  • Quando non lavora si sente inquieto e annoiato. Per questo motivo non sente l'esigenza di fare delle vacanze o di "staccare" nei fine  settimana.
  • Di solito il lavoro-dipendente non va in vacanza. Se ci va , si porta il lavoro perché non riesce a stare senza lavorare. In vacanza non si diverte, spesso abbrevia le ferie per ritornare prima al lavoro.     
  • Trascura i bisogni fondamentali del suo corpo come dormire un numero sufficiente di ore o alimentarsi correttamente. Va a lavorare anche quando è malato.
  • Non ha nessun hobby  se non quelli connessi al suo lavoro
  • I suoi cari si sentono trascurati ,ma il lavoro dipendente preferisce rompere una relazione significativa d'amore o di amicizia pur di  non rallentare  i suoi ritmi lavorativi.

Le motivazioni psicologiche della dipendenza dal lavoro
Molti lavoro-dipendenti sono cresciuti in famiglie in cui l'amore e l'approvazione  dei genitori erano subordinati ai successi ottenuti. Nel corso della crescita hanno interiorizzato un messaggio del tipo: " Tu vali come persona solo se riesci ad avere successo,ad essere il migliore, a farci fare bella figura".

Da adulti sentono di valere qualcosa solo se riescono ad ottenere  una posizione  professionale di un certo livello.

Quasi tutti i lavoratori-compulsivi si dimostrano particolarmente ambiziosi: per loro accontentarsi di un lavoro normale è una specie di fallimento, dal momento che la loro autostima dipende da solo da fattori esteriori come il successo e i soldi.
In molti casi  persone  che lavorano troppo hanno avuto dei genitori con aspettative esagerate  nei loro confronti. Durante l'infanzia ,hanno sentito che niente di quello che facevano era abbastanza buono per i loro genitori. Da adulti  cercano inconsciamente, con i loro successi professionali, di ottenere finalmente quell'approvazione che è tanto mancata quando erano bambini.

Lavorare troppo è un disturbo compulsivo e ,come tutti i disturbi di questo tipo,rivela una bassa autostima e un profondo vuoto interiore.
Avere sempre qualcosa da fare è un modo per non pensare ,ma soprattutto , per non sentire. Essere sempre impegnati è un modo per tenere a distanza emozioni sgradevoli come rabbia, senso di colpa,paura di valere poco, paura dell'intimità.



 
 
 

La persecuzione psicologica sul posto di lavoro

Post n°178 pubblicato il 29 Marzo 2007 da wolfangie
 
Tag: Mobbing
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Il termine mobbing è ormai entrato a far parte del vocabolario del mondo del lavoro; si calcola (per difetto) che in Italia ci siano almeno un milione e mezzo di lavoratori mobbizzati 

Con il termine mobbing (che deriva dal verbo inglese mob: attaccare, aggredire in massa) si intendono una serie di comportamenti aggressivi messi in atto dal datore di lavoro o dai colleghi  ai danni di un lavoratore allo scopo di distruggerlo socialmente e psicologicamente.  Lo scopo del mobbing è quello di indurre la persona mobbizzata a licenziarsi o a provocarne il licenziamento senza che si crei un caso sindacale.   
Gli esperti distinguono fra mobbing orizzontale e mobbing  verticale.

  • Il mobbing verticale (o bossing) è quello messo in atto dai dirigenti dell'azienda verso i dipendenti per costringerli a dare le dimissioni.
    Anche se il capo è il promotore del mobbing , i colleghi raramente prendono le difese della vittima perché non vogliono rischiare di mettersi contro un loro superiore. Nella maggioranza dei casi, per quieto vivere o nella  speranza di fare carriera, preferiscono assecondare il capo.     
  • Il mobbing di tipo orizzontale viene invece praticato dai colleghi verso un altro lavoratore per far fronte allo stress , trovando un capro espiatorio su cui far ricadere la colpa della disorganizzazione lavorativa. 
  • Che cos'e' il mobbing in pratica
    I comportamenti mobbizzanti possono assumere varie forme : dalla diffusione di maldicenze, all'esclusione dalle attività sociali ,alle continue critiche,all'assegnazione di compiti dequalificanti .
    Ecco alcuni delle più comuni forme di mobbing:
    Il vostro capo vi rivolge raramente la parola ma se ve la rivolge è quasi sempre per rimproverarvi per piccolezze.
  • Il vostro capo non perde un occasione per rimproverarvi, offendervi, umiliarvi , preferibilmente in presenza dei vostri colleghi.
  • Venite privati di spazi e di strumenti necessari per svolgere la vostra attività.
  • Vi affidano da un giorno all'altro incarichi inferiori alla vostra qualifica o non inerenti alle vostre competenze.
  • Vi sottraggono le pratiche sino a lasciarvi senza lavoro.
  • Vi vengono rifiutati ferie e permessi prima accordati senza problemi.
  • Venite esclusi dalle feste aziendali o da altre occasioni sociali.
  • Non siete più invitati alle riunioni.

Chi e' la vittima del mobbing
Gli studi sul mobbing hanno concluso che il mobbing non dipende dal carattere della vittima ma è una patologia dell'organizzazione aziendale .
Qualsiasi persona in qualsiasi posizione può diventare una vittima del mobbing ,ma alcune categorie di lavoratori sono più a rischio di altre.
In particolare:

  • I neoassunti perché estranei al gruppo precostituito
  • Gli "anziani" perché costano molto di più all' azienda
  • Gli esuberi perché sono " superflui" ai fini aziendali.
  • Le persone particolarmente abili e capaci sia perché sono vissute come pericolosi concorrenti, sia perché con il loro attivismo e la loro professionalità fanno risaltare la mediocrità del gruppo. Ma nelle piccole aziende in genere sono i titolari stessi che mal sopportano chi ha una professionalità più elevata della propria..............
  • I diversi e gli anticonformisti perchè sono disomogenei rispetto al gruppo per motivi caratteriali, religiosi, razziali , politici.
  • Gli onesti perché non accettano certi compromessi e certi comportamenti scorretti

Chi e'il mobber:
Chi utilizza questa forma di persecuzione per far carriera o per eliminare qualche pericoloso concorrente, è dal punto di vista psicologico, una persona cinica e dotata di scarsa affettività. Si tratta spesso di una personalità poco creativa e conformista, invidiosa e gelosa dei suoi colleghi di lavoro. Se il promotore del mobbing è un dirigente, preferisce attorniarsi di persone che sente inferiori a lui e che lo assecondano pedissequamente.  

Gli effetti del mobbing.
La persecuzione psicologica sul posto di lavoro comporta sempre in chi la subisce,pesanti conseguenze dal punto di vista psicologico. Calo dell' autostima, ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi psicosomatici, sono alcune  delle più comuni conseguenze psicologiche del mobbing, a cui si associano difficoltà relazionali con amici e familiari .

Come difendersi dal mobbing:
Non bisogna sperare che la situazione si risolva da sola, purtroppo  con il tempo, la persecuzione psicologica sul posto di lavoro tende ad aggravarsi. Bisogna resistere e creare una base di elementi che potrebbero diventare prove giuridiche .

1)  Non cedete allo scoraggiamento e alla depressione
L'ansia e il senso di inadeguatezza che provate  sono causati dal mobbing e non ne sono essi stessi la causa. La vostra situazione non dipende da una vostra incapacità personale, al contrario le vittime del mobbing sono spesso i lavoratori più dotati, coscienziosi e brillanti.
2)  Non pensate alle dimissioni
La prima cosa alla quale un mobbizzato pensa è quella di fuggire e di liberarsi dalla situazione stressante, dando le dimissioni. Ma abbandonare il posto di lavoro è comunque una sconfitta perché ci si ritira lasciando l'aggressore impunito, è un duro colpo per l'autostima e in più si corre il rischio di non riuscire a trovare una nuova occupazione in tempi brevi. Fino a quel momento il mobbizzato accetta la definizione che gli viene fornita dai suoi persecutori.
Con la denuncia invece il lavoratore bersaglio di mobbing potrà trovare una rivincita.
3)  Createvi una base di elementi che potrebbero diventare prove giuridiche:

  • prendere nota, nel modo più dettagliato possibile ,di tutti gli attacchi (verbali e non) con data, luogo e persone coinvolte
  •  ontattare altre persone con lo stesso problema o che l'hanno avuto in passato.
  • Parlare con i colleghi non partecipi all'aggressione che eventualmente potrebbero testimoniare in vostro favore.
  • Parlare del mobbing ai responsabili dell'azienda: in modo dettagliato, con calma e alla presenza di un collega. Se il colloquio non sortisce effetti, inoltrare una nota formale scritta. Solo in ultima analisi, rivolgersi alle vie legali.

4) Rivolgetevi ad un buon avvocato che abbia già trattato cause di mobbing, che sicuramente non abbia legami con la vostra azienda.
Nella scelta tra procedimento penale e/o civile, (causa di lavoro, risarcimento del danno biologico), preferite dapprima il procedimento civile e poi passate al penale.

5) Iscrivetevi ad un associazione contro il mobbing in genere sono disponbili gratuitamente dei professionisti molto abili.......e poi:.......riprendete in mano la vostra vita che è molto più importante di qualsiasi cosa!....Riprendetevi la dignità ed i diritti negati che sono l'essenza della libertà.....e ricordatevi che per questa libertà........milioni di persone hanno dato la loro vita!..........Voi salvate la vostra: NESSUNO al mondo può letteralmente "comprarvi"  solo perchè vi ...paga uno stipendio,....magari assurdo......immagine...immagine

http://www.dirittoelavoro.com/mobbing_tutela.php

http://www.stopmobbing.org/article.php3?id_article=66



 
 
 

La sindrome da mobbing

Post n°177 pubblicato il 13 Marzo 2007 da wolfangie
 
Tag: Mobbing
Foto di wolfangie

Si verifica una situazione di mobbing quando un dipendente è oggetto ripetuto di soprusi da parte dei superiori e, in particolare, quando vengono poste in essere pratiche dirette ad isolarlo dall'ambiente di lavoro o ad espellerlo con la conseguenza di intaccare gravemente l'equilibrio psichico dello stesso, menomandone la capacità lavorativa e la fiducia in se stesso e provocando catastrofe emotiva, depressione e talora persino il suicidio. La responsabilità del datore di lavoro deriva dall'art. 2087 c.c. che impone di adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.

di Pierguido Soprani,magistrato

http://promo.24oreprofessioni.ilsole24ore.com/ambientesicurezza/archivio/14_2000/articolo1sicurezza.htm

 

 
 
 
 
 

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