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il rapporto di Amnesty international del 2005.


Forse ne avete sentito parlare. Ma sicuramente i mass media ne hanno riportate solo alcune parti in funzione di ciò che, secondo loro, interessa di più ai loro lettori/telespettatori o, peggio, alla loro parte politica di riferimento.I seguenti punti di "novità" sono stati evidenziati nella presentazione del report 2005.1) Sudan: nel Darfur, il governo sudanese ha generato una catastrofe umanitaria. La comunità internazionale ha fatto troppo poco e si è mossa troppo tardi per arginare la crisi, tradendo centinaia di migliaia di persone2) Haiti: individui responsabili di serie violazioni dei diritti umani sono stati autorizzati a riprendere posti di potere dal nuovo governo (appoggiato dagli USA e dalle nazioni unite)3) Repubblica Democratica del Congo: nella zona orientale del paese non c'è stata nessuna risposta effettiva allo stupro sistematico di decine di migliaia di donne e bambini.4) Afghanistan: nonostante si siano tenute elezioni presidenziali più o meno democratiche, il paese sta scivolando verso una spirale di illegalità ed instabilità.5) Iraq: violenza endemica 6) Russia: soldati dell'esercito russo hanno sistematicamente torturato e stuprato  centinaia di donne cecene con totale impunità7) Zimbabwe: il governo ha lasciato centinaia di migliaia di suoi concittadini in condizioni di carestia, negando a zone intere del suo paese i necessari aiuti internazionali per ragioni politiche.8) Il terrorismo internazionale ha raggiunto livelli di brutalità inaudite: si cita come esempio la strage di Madrid, il massacro di bambini a Beslan e le decapitazioni filmate in Iraq.Tuttavia Amnesty International nota che i governi non vogliono prendere atto della mancanza di successi nella lotta al terrorismo, persistendo in strategie fallimentari ma politicamente convenienti. Quattro anni dopo l'11 settembre la promessa di rendere il mondo un posto più sicuro non è stata attuata.Seguono poi alcune critiche all'amministrazione americana e ad altri paesi che non riporto per brevità ma che potete leggere su http://news.amnesty.org/index/ENGPOL100062005