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Elezioni presidenziali in Egitto


Il 7 Settembre si tengono le elezioni presidenziali in Egitto. Per la prima volta dal 1981  Hosni Mubarak non e' il candidato unico. Le elezioni non saranno comunque ne' libere ne' democratiche visto che i maggiori candidati dell'opposizione non possono parteciparvi e visto il controllo totale che Mubarak ha sui mezzi di informazione, sulla polizia e sugli altri organismi dello stato.Alcuni pensano che questo sia un primo passo verso la democrazia e che Mubarak stia decidendo di aprire il suo paese alle liberta' democratiche sotto le pressioni degli USA (maggior finanziatore del paese) e per  evitare di fare una fine simile a quella Saddam Hussein.Altri invece pensano sia tutta una montatura, visto che e' negli interesse degli USA  che  l'autoritario e corrotto Mubarak resti dov'e' e che l'alternativa in caso di elezioni davvero libere sarebbe la presa di potere da parte dei Fratelli Mussulmani, il meglio organizzato gruppo di opposizione al regime.Le elezioni, alle quali i partiti di ispirazione islamica non possono partecipare, sono state boicottate anche dai partitini di sinistra e dal movimento Kifaya (Basta!) una specie di "girotondini" egiziani.Oltre a Mubarak saranno presenti altri 9 candidati, di cui solo due credibili.Il primo e' Noman Gomaa, un vecchio leader del partito Wafd (liberale di sinistra), partito storico egiziano, la maggior forza politica fino alla rivoluzione del 1952 ed adesso una specie di partito repubblicano italiano (ha 4 seggi su 454 in parlamento, gli altri appartengono in larghissima parte all-HDW di Mubarak o a candidati "indipendenti"). Alcuni insinuano che Mubarak stia gi' trattando con lui in modo che se evita di sollevare critiche al governo in campagna elettorale gli lascia prendere qualche seggio in piu' alle elezioni parlamentari di Novembre.Il secondo e' Ayman Nour,  fuoriuscito dal Wafd, che ha fondato un altro minopartito (Ghad = domani). Ex membro del parlamento, era stato imprigionato con l'accusa di avere presentato firme false per la legalizzazione del proprio partito. Nour e' favorevole alla democratizzazione del paese tramite anche una riforma costituzionale.