Panariello si racconta

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Qualche settimana fa a Domenica In, ho visto l’intervista di Giorgio Panariello e sono rimasta sconvolta.

E’ proprio vero che l’abito non fa il monaco, e dietro la facciata da burlone ho scovato tanta sofferenza per un padre mai conosciuto.

Anche il monologo che fece in un suo spettacolo dedicato proprio al padre, e trasmesso da Maria Venier, è sconvolgente nella sua autentica verità.

Non sapere chi è il padre, un padre che non lo ha mai cercato e che forse non sa nemmeno l’esistenza di questo figlio, mi ha lasciato dentro tanta malinconia, tutto qui.

 

Dirty Dancing, 32 anni dopo

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Qualche giorno fa, il 13 novembre, il film cult Dirty Dancing ha compiuto 32 anni, era il 13 novembre 1987 quando uscì per la prima volta nelle sale italiane.

Il mio primo ricordo di questo film risale a quella calda estate del 1995, quando io dodicenne, ero intenta a giocare nel campo di pattinaggio del parco dove vivevo. Ad un tratto una bambina disse: “che bello stasera su Canale 5 ci sarà Dirty Dancing” io pensavo ma di cosa parleranno mai…. Poi la più smaliziata di tutte sentenziò: ” Balli proibiti è vecchio, lo trasmettono ogni anno in tv”. Lo disse con una voce schifata ed io quella sera vidi questo film per la prima volta.

Mi innamorai del campeggio, dell’idea di passare l’estate in un villaggio turistico, io che non avevo mai fatto nessun viaggio.

Era un film nuovo per me, i personaggi erano adorabili, il ballo era davvero proibito davanti ai miei occhi ancora da bambina.

Dopo 32 anni ricordo ancora tutto questo in maniera molto vivida, forse per i ragazzi di oggi questo film è un film come un altro, ma per la mia generazione è stato l’inizio della nostra adolescenza.

L’unica nota stonata di questo ricordo è la morte di Patrick Swayze, rimarrà per sempre Johnny.

Nessuno può mettere Baby in un angolo!

La ricetta della crostata

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Oggi parleremo di uno dei dolci più buoni che ricorda la cucina della nonna: la crostata

La crostata alla marmellata è la più famosa ma può essere farcita anche con la Crema, la ricotta, la cioccolata.

Ecco la ricetta:
300 gr di farina 00
150 gr di zucchero
100 gr di burro freddo
1 uovo
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 vasetto di marmellata

Ecco il procedimento:

Mescolate in una ciotola la farina insieme al lievito, allo zucchero e al sale. Quindi aggiungete il burro morbido a pezzetti piccoli oppure grattugiato e lavorate il tutto con la punta delle dita, fino ad ottenere un composto sabbioso.

Fate una conca al centro del composto e procedete aggiungendo l’uovo e il tuorlo. Impastate il tutto fino ad ottenere una pasta morbida ma non appiccicosa.

Prendete la pasta frolla, formate una palla e avvolgetela nella pellicola trasparente alimentare. Fatela riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Passato il tempo, riprendetela e mettetene da parte un terzo.

Stendete i due terzi rimanenti su carta da forno fino ad ottenere un disco non troppo sottile e di circa 30 cm di diametro. Sollevatelo con tutta la carta e deponetelo in una teglia rotonda di 24 cm di diametro e 3 cm di bordo. Rivestite bene i bordi facendo sbordare eventualmente la pasta fuori dalla teglia.

Tagliate la pasta eccedente il bordo della teglia e aggiungetela a quella messa da parte in precedenza. Bucherellate la base della crostata con una forchetta e spalmate la marmellata sul disco di pasta in maniera omogenea.

Stendete la pasta frolla rimasta e ricavatene, con il taglia pasta liscio o dentellato, delle strisce di circa 2 cm di larghezza. Utilizzate queste strisce di pasta frolla per rifinire il bordo esterno della crostata e per formare la classica gratella centrale.

Cuocete la crostata alla marmellata in forno ventilato per 30 minuti a 180 °C. Una volta che si sarà ben dorata in superficie, sfornatela e fatela intiepidire prima di toglierla dalla teglia.

Buon appetito a tutti!

Moda inverno 2018-2018

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L’inverno è alle porte e le tendenze della moda 2018-2019 è all’insegna del ritorno agli anni 70-80 e del leopardato.
Le tonalità vivaci si alternano alle nuance delicate per un vero gioco di colori.

Capi e gli accessori in pelle e similpelle come le gonne – nere o nei colori della terra, jeans, cropped flare e i mom a vita alta. Ritornano gli stivali in stile texano – gli iconici camperos – e le mini bag dalle forme particolari.

Siete pronte per un meraviglioso e caldo inverno? 😉

Lo zenzero

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Lo zenzero è una spezia e ha mille virtù e proprietà, favorisce il benessere dell’organismo.
Lo zenzero è davvero prezioso ed è ricco di proprietà e di benefici per la salute. Si tratta di una spezia che rivitalizza, ringiovanisce e ha un’azione benevola sul nostro corpo.
Lo zenzero ha un potere antinfiammatorio, antidolorifico, antiossidante, digestivo e antibatterico.
Assumere ogni giorno una tazza di tisana alla zenzero ogni giorno dopo i pasti è un alleato fidato per la nostra salute!

Preparare un tè perfetto

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Per trascorrere un pomeriggio con gli amici con un tè delle cinque, ecco come preparare un perfetto tè all’inglese con regole precise.
L’acqua pee il tè deve essere dolce e poco mineralizzata per non alterare il sapore del tè.
Anche la temperatura è molto importante e varia in base al tè che si vuole preparare. I tè neri richiedono i 96°, mentre per quelli più delicati come quello verde o quello bianco, l’acqua deve essere intorno ai 70°. Se non avete i bollitori dove si può impostare la temperatura potete usare un semplice termometro alimentare.
La regola vuole che si usi una teiera di porcellana.
Una volta che l’acqua avrà raggiunto la temperatura ideale versatene un po’ nella teiera, lasciatela per un paio di minuti e poi versate il resto dell’acqua calda.
Mettere le foglie di tè in infusione nella teiera e poi filtrarlo.
Il tempo di infusione dipende dal tipo di tè, generalmente va da 3 ai 6 minuti, tempo indicato comunque sulla confezione.
Gli inglesi usano aggiungere il latte senza lo zucchero. No al limone. Leggi tutto “Preparare un tè perfetto”

Come apparecchiare la tavola per il tè

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Per un gustare una deliziosa tazza di tè delle cinque, la tavola ben apparecchiata fa parte del gioco, perché anche l’occhio vuole la sua parte.
Prima di tutto scegliere un bel servizio da tè completo, una tovaglia di lino bianco, tazze in ceramica, lattiera, piattini decorati. Io personalmente preferisco quelle con motivi a fiori.
Ma la caratteristica del tè è l’abbondanza del cibo, la tavola deve essere imbandita con biscotti, scones, cup cake, tramezzini, gelatine di carne, pasticci di prosciutto e torte.
Buon tè Delle cinque a tutti!

Le sale da tè in Giappone

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In Giappone le Sale da tè vengono chiamate chashitsu, locali costruiti secondo precisi canoni architettonici volti ad esaltare le caratteristiche estetiche e intellettuali della cerimonia del tè.
La peculiarita’ delle case da tè giapponese è l’ochaya, termine che si riferisce agli esclusivi locali in cui i ricchi maschi venivano, e vengono tuttora, intrattenuti dalle geishe.
Le più famose sono le tradizionali ochaya di Kyoto, specialmente quelle dell’antico quartiere di Gion.